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1 agosto lunedì
Ore 00:56
Col sapore di una merit.
Una camicia bianca per ricordami di te, la birra corona e il mare. Il mio prototipo di serata.
Mancavi tu con la chitarra e i capelli lunghi.

Ora sono a casa e dentro di me non mi manca nulla.
Alterno vuoto e pieno.
Vorrei condimento.
Vorrei sale.
Aurora dice che Pasquale potrebbe essere il mio tipo.
Boh. Mi sfugge quel tipo. Sembriamo simili e opposti, chiacchieroni e osservatori, alla fine due stupidi che hanno paura dei legami e che non vogliono rischiare troppo, che hanno a cuore il proprio benessere e la propria solitudine.
Però non mi va di legarmi, quel che dovrà essere sara e mi prendo ciò che succederà.
Sono aperta al nuovo e a tutto ciò che verrà.

Antonio buona notte, ti abbraccio da lontano. Fai bei sogni e se ti capita di sognarmi dimmelo.

Alessio, a te un brivido di mare che si intrufola nella camera dei tuoi pensieri affollati.

Ore 12:01
Ritorno alle origini, ritorno a canzoni che ascoltavo tanti, tanti anni fa, quando ero ancora io, prima che la mia luce si spegnesse.
La mia storia tra le dita. Alessandra amoroso
Piccoli per sempre. J ax

E una dedica per me con Vorrei dei luna pop.

Il mio telefono sta bloccato da ieri alla notifica "Antonio ammirati ha aggiunto "Love" alla tua storia".
Ho pubblicato una foto di due vecchietti seduti di spalle in riva al mare. Lei un po' più distante da lui che sembra guardarla. Lei con una borsa di paglia affianco.

Ore 12:35
Parcheggio e mitica 600 finalmente con me.
Azzurra, Marina.

Mi fermo un po' qui, un po' per scappare dalle pagine vecchie. Mi chiedo perché mi ostino a cercare e a cominciare sempre dal passato.
Sicuramente è una raccolta il cui tema principale è la rinascita... ma impiego tante energie per la ricerca del passato, di sicuro mi serve per potermi rendere conto di come ho vissuto e di come non vivrò mai più.
Sempre a un punto del ritornello, mentre ascolto Vanilla sky si muove il vento che fa sventolare le foglie come se fossimo in un film. Il vento rincara al rincarare della musica, della chitarra, della voce. Sembrano andare a tempo. Sembrano collegati. E verso la fine della canzone, il vento si fa più dolce.

Ore 13:08
Forse sperimentare la mancanza e il silenzio mi servono per far venir fuori le poesie.
Tu che fai, scrivi canzoni ?

Ore 15:25
Ho meditato.
Ho rivisto quella foglia che nell'angolo ha un vuoto (ecco, vuoto) a forma di cuore e mi sono detta, sei tu.
Sabato, quando la vidi per la prima volta, pensai vedo un cuore, è un segnale dell'universo e mi pervase la voglia di staccarla per poterla conservare con me in un libro. Poi dissi no. È viva sul suo ramo e deve completare il suo percorso di vita, potrei farla morire prima tenendola con me, sarei egoista.
Non è stato più bello così che oggi ti ho rivisto?
Sì. So che ci sei, su questo ramo.
Il giorno che non ci sarai più lo deciderà la natura e il tempo giusto.
So che ci sei, su questo ramo e non posso portarti via con me perché non spetta a me questa decisione.
Quando vorrai, quando stanco ti staccherai, io ti cercherò e ti raccoglierò.

Ho meditato.
Mi fa male e mi crea repulsione riscrivere e ricercare il passato ora. Intacca il mio stato di grazia.
Quindi ora non è tempo e non c'è tempo per i ricordi. Ora è il tempo fertile del nuovo. Qui e ora per poter scrivere la grazia e arricchire, riempire il vuoto.

Ore 19:35
L'altra metà del tuo viso è una foglia.
Perché tu sei la foglia.
Sai cosa ho scoperto? Che il verde con cui ho scelto di dipingerti gli occhi e la metà della foglia si chiama "sap green", verde linfa.
Poi ho usato il "burnt umber", terra ombra bruciata. Ombra.
E per il mare che sono io, il "ultramarine outermere", blu oltremare. Oltre.

È poesia per me. È pace nel mio universo.

Ore 19:58
Penso di averlo finito.
Non è giorno, non è notte. Non ha tempo.
Senza età.
Potrebbe avere tratti femminili a guardarlo.
È proprio tuo questo.

Ore 20:31
Vorrei dirtelo. Mi piacerebbe parlartene.
Però va bene così. Ci sarà il momento giusto, come c'è sempre stato. E se non ci sarà me lo terrò per me.
Non so se vorrò mostrarlo al mondo.
Liberi... Tiromancino canta tutte le canzoni.

Sta nascendo anche la luna nuova.

Ora nel cielo si distinguono tre linee orizzontali: quella arancione e quella azzurro che si contendono l'intermedio, l'oblio, lo spazio che non esiste, che non si definisce.
E capisco la verità.
Non riesco a staccarmi da questo quadro pieno e vuoto.
L'ho amato dal principio, non l'ho mai rinnegato, non ho mai sentito l'esigenza di tenerlo lontano da me. L'ho amato dalla prima pennellata. L'ho sentito dalla prima visualizzazione. Ero piena di grazia mentre lo elaboravo.
Ora mi sento vuota e svuotata, in un modo ancora legata.
Ho una percezione, sta nascendo una consapevolezza.
Forse non ti vedrò più. O almeno non presto come desidererei.
Forse non ti sentirò più, o almeno non tanto come desidererei.

La luna è bianca nell'azzurro e vorrebbe farmi ben sperare.

Il mio tuo quadro è accanto a me, ben attenta a farlo riposare sul pulito e sull' asciugamano morbido.
Rimanda ai tratti della mia tua donna cannone. I colori di pelle e capelli sono gli stessi.
"Devo sentire un richiamo, un'esigenza, per far uscire fuori un dipinto."
Forse è il momento giusto per approfondire la mia arte. È il mio periodo fertile.
Grazie Antonio, mi stai insegnando come si sta al mondo.
Ti carezzo la guancia. le tempie,  il mento e la gola. Poggio la mia fronte sulla tua clavicola.
Respiro il tuo profumo. Vivo il senza tempo.

Ore 21:04
Il quattro delle illuminazioni.
Forse non è propriamente il bianco il colore del senza tempo.
Forse non è propriamente il bianco. Forse non è propriamente senza tempo.
È senza età. È l'ora in cui tutto è possibile. È l'ora d'oro. È quello spazio che si contendono l'azzurro e l'arancio nel cielo. È lo spazio che non esiste se non per chi lo vive.
Non a caso il mio spirito ha voluto dipingerlo durante la luce dell'ora d'oro.
Domani che non sarà domani ma potrebbe essere  domani, alla luce dell'ora d'oro dipingerò il giallo dello spazio senza tempo.
L'ora in cui tutto è possibile.

Mi sento di nuovo piena.

Ho paura di sentirmi vuota.

Ore 21:45

E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia

La pioggia nel pineto , D'Annunzio Vv 52-57

Ore 21:58
"Lo dipingi un paesaggio?"
"Tutto quello che mi va"

Pasquale.

"Tu sei da negroni sbagliato stasera."
Chissà che significa, in ogni modo è da provare.

"Ad esempio, ora, con questa musica, se avessi "l'uomo ideale" come direbbe nonna Carmela, ballerei su questa piazzetta fregandomene."
"Pasquale sarebbe proprio quel tipo. Non perché ora voglio farti fissare con una persona, però Pasquale queste cose le farebbe. Lui chiama la diretta di radio subasio e si fa dedicare le canzoni."
Non è che mi fisso, mi incuriosisco.
Certo, passare dal pensiero di Antonio che non sento da venerdì al pensiero di Pasquale che potrebbe incuriosirmi...
Saprei anche già che canzone dedicargli.
Pazzo di lei di Biagio antonacci. Pensa un po'.
Ma lui non è tipo che si lega ne tanto meno io ho la testa per rincorrere uno del genere.
Che succeda ciò che deve succedere.
Però voglio vederlo.
Antonio?
Pasquale?

Ho bisogno di raccontare a qualcuno questo quadro.
Anche quello precedente non ne ho parlato con nessuno, speravo di farlo con Antonio... ma stai a speranza... parlo solo io.
Però un messaggio anche solo di "ciao" che ti costa?
Sono finita in fondo alla chat mentre io ti ho fissato in alto.

Me, me stessa, me medesima. Where stories live. Discover now