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Il problema di noi nati sotto il segno del Cancro è proprio questo: percepiamo l'arte, la vediamo ovunque e viviamo di essa. Ci basta l'essenza.
Ci basta poco per volare.
Devi entrare nella testa di un Cancro quando è gasato, quando viaggia con la mente , quando negli occhi c'è quella scintilla.
Perché il problema di noi Cancro è il sogno, l'immaginazione.
Basta uno sguardo e può nascere una storia, basta un fiore per immortalare la foto, basta una tinta per creare un quadro.
Tutto nella sua testa, incompreso e impossibile. Lontano anni luce dal reale, spesso inutile.
È questo il problema di noi cancro. Sappiamo che esiste l'inutile, il blocco dello scrittore e del lettore, la consapevolezza di non sapere, l'idillio.
Noi viviamo di illusioni e la realtà ci ammazza. Ci strazia.
Abbiamo due possibilità di sopravvivenza : pazzi ma creativi o pazzi depressi.

Poi a un certo punto capisci che è tutto inutile, vivere per prendere appunti, ascoltare per riscrivere, restare delusi dalla realtà.
Vivere l'idillio è vivere una realtà che non esiste, quindi basta.

"Stai bene con questo nuovo taglio di capelli."
"Non avevo dubbi che me lo dicessi, fa parte del copione."

"Un po' di vino?"
"No, signor Gerardo, vi ringrazio."
"Ho fatto un tentativo, tanto già sapevo che non avresti bevuto. Tu non bevi."
"E invece papà, ti sbagli. Bere poco non vuol dire non bere proprio e poi sei partito prevenuto. Non devi essere prevenuto con lei. Glielo offri e basta."

E stop.
A volte vorrei veramente avere un copione, sapere cosa dire e così sapere cosa scrivere.
Non avrei bisogno di appuntire le orecchie e ascoltare ogni virgola per poi non saper nemmeno cosa rispondere.
Questa è la storia di una che vuole scrivere la storia della propria vita prendendo spunto dal reale, ma dato che nella sua realtà non succede niente di interessante, si attacca all'impossibile e all' invisibile, scrivendo cose anche inventate su una base di percezioni nulle, e quando poi sbatte contro la verità ,cade nello sconforto.
Finisce l'idillio. Momentaneamente, perché poi basta poco e quella scintilla vagante può insediarsi di nuovo o in qualcosa o in qualcun altro di nuovo.

Adesso, tipo, ci sarebbe un concerto -di cui ho tanto, tanto sperato che mi arrivasse questa notizia -, dove canterebbe anche Antonio.
Mi piacerebbe rivederlo.
E si, lo ammetto, per scriverci su.
"Tutti chiusero gli occhi, nell'attimo esatto in cui sparì. Altri giurarono e spergiurarono che non erano mai stati lì."

Me, me stessa, me medesima. Où les histoires vivent. Découvrez maintenant