CAPITOLO 3

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"Ti giuro che ci sto provando ad essere forte, ma non ci riesco. Ogni giorno che passa crollo sempre di più"


DEVON

Suono il campenello della casa di mio fratello e subito ad accogliermi è la sua fidanzata nonchè la mia sorellastra.

"Speravo cambiassi idea fino all'ultimo" mi confessa abbracciandomi forte.

Ricambio l'abbraccio per poi stamparle un bacio.

La mia figlioccia strilla vedendomi e corre verso di me. L'afferro al volo gustandomi il suo odore che tanto amo.

"Ciao, piccolina" le sussurro riempiendole la faccia di baci.

Questa piccola peste ha migliorato la mia vita di gran lunga. Il giorno in cui Sam ha annunciato la sua gravidanza ero un uomo dannatamente felice e quando, insieme a Dawson, mi aveva proposto di diventare il suo padrino ero al settimo cielo. Certo ad affiancarmi durante quei momenti c'era Taylor ed ora non so se riuscirò a riprendermela.

Mi dirigo in cucina dove trovo mio fratello ai fornelli.

"Beh, se cucina lui preferisco non cenare"

Sam scoppia a ridere mentre Dawson mi fa il dito medio, assicurandosi di farlo in un momento in cui sua figlia non lo stava guardando.

Per il resto della serata gioco con mia nipote, aiuto mia sorella a sistemare la cucina e guardo Frozen per l'ennesima volta.

Fingo di non sentire Sam che parla al telefono con Taylor.

Comunque Elsa mi sta sul cazzo.

***

"Ho bisogno di una mano" sentenzio non dando nemmeno il tempo a mio fratello di chiudere la porta del suo studio.

Ne ho uno simile a casa ed è lì che mi porto tutte le scartoffie che avanzano da lavoro. Taylor a tarda serata mi veniva a trovare per... "regalarmi un momento di svago". Così diceva. E a me piaceva da impazzire.

"Cosa succede?" mi chiede Dawson dirigendosi al piccolo piano bar che si trova all'interno della stanza.

Mi versa un pò di Brandy ed io lo accetto senza esitare contento che un pò di alcol entrerà nel mio corpo.

"Hai l'auto con te?"

Scuoto la testa.

"Chiamerò un taxi, sapevo che sarebbe andata a finire così"

"Dimmi cosa c'è che non va"

Estraggo il mio cellulare dalla tasca dei miei pantaloni.

Raccatto quel poco materiale che ho trasferito dal computer su Angelica O'Donnell.

Dawson osserva la sua foto e legge il tutto attentamente. Le sue sopracciglia sono aggrottate e nel frattempo sorseggia il suo Brandy lentamente gustandone ogni goccia.

"Chi diavolo è, Devon?"

"La causa della rottura tra me e Taylor"

"Che vuole?"

"Sostiene di essere incinta e che è il bambino sia mio"

Dawson sbarra gli occhi.

"Che cosa?"

Mio fratello sfoggia l'espressione più scioccata che gli abbia mai visto fare.

"Hai sentito bene"

"Ed è la verità?"

Alla sua domanda spalanco la bocca offeso.

"Mi credi capace di tradire Taylor?"

Scuote la testa e mi fa cenno con le mani di calmarmi sentendo il mio tono agitato.

"Hai ragione. Ti chiedo scusa"

Sospiro pesantemente.

"Ho bisogno di lei, Dawson. È l'amore della mia vita. Non posso perderla"

Mio fratello percepisce la disperazione nella mia voce.

"Spiegami tutto"

E lo faccio. Gli racconto della sera in cui ha suonato al campanello di casa nostra, di tutte le chiamate e i messaggi ricevuti da parte sua.

Nel frattempo Dawson ha acceso il suo computer, uno di quelli che utilizza a San Diego quando lavora. Deduco che lì si trovino delle funzioni speciali che gli permetteranno di avere accesso a dati nascosti.

Continuo a bere il mio Brandy percependo i battiti del mio cuore accellerare.

Spero che tutto questo si risolvi al più presto così potrò ritornare a casa da Taylor.

Casa. Lei è sempre stato questo per me. Non riesco a trovare altra parola per definirla.

Alle volte il sentimento che nutro nei confronti di quella donna mi terrorizza. Sa di avere questo immenso potere su di me? O forse no?

Ma cosa più importante: è giusto che lo sappia?

Non ho mai avuto relazioni serie all'infuori di Taylor e da otto anni a sta parte lei è diventata il centro del mio mondo. Si può vivere senza? Non credo.

Ogni minuto che passa la faccia di Dawson si fa sempre più perplessa non promettendo niente di buono.

"Hai trovato qualcosa?"

"Non ancora, ma..."

"Ma?" chiedo impaziente.

"Qui a Madison City siamo circa 503 persone"

Annuisco ascoltandolo attentamente.

"Non c'è nessuna Angelica O'Donnell di ventidue anni"

Serro la mascella.

"Che intendi?"

"Ho trovato ben dodici Angelica O'Donnell le quali hanno tutte un'età compresa tra i trenta e i cinquant'anni eccetto per una ragazzina di quindici anni. Inoltre nessuna con quel nome lavora al Francisco's Tacos"

Aggrotto le sopracciglia.

"Sono parecchio sicuro che nel suo profilo Facebook ci sia scritto che lavori lì"

Dawson scrive qualcosa probabilmente andando sul social appena nominato.

Mi fa cenno di andare dall'altra parte della scrivania per mettermi al suo fianco.

Mi dice di indicargli il profilo giusto ed io con lo sguardo cerco la sua foto.

Ma non trovo nulla.

Scuoto la testa stranito.

"E' impossibile. Fino a ieri c'era" sussurro.

"Okay, evidentemente ha un piano ben preciso in mente. Prima di tutto scoprirò come si chiama veramente, dove abita e dove lavora. Nel frattempo passami tutti i numeri telefonici che ha utilizzato per contattarti. Tu va a riposare, ti chiamo non appena scoprirò qualcosa"

Vorrei rimanere tutta la notte a fare ricerche con lui, ma sono esausto e l'alcol sta facendo il suo effetto.

Ringrazio mio fratello per l'aiuto che mi sta concedendo e gli dico di dare un abbraccio a Sam e Skylar da parte mia.

Mia sorella è già andata a letto da un pezzo.

Lascio la casa il più silenziosamente possibile. Poco dopo un taxi accosta davanti a me.

***

La sveglia interrompe il mio sonno irrequieto. E' un nuovo giorno, ma il tempo non scorre più come prima da quando Taylor mi ha lasciato. Sono stanco di sopportare questo dolore, ma con l'aiuto di Dawson una speranza mi porta a credere che c'è ancora una possibilità per noi.

Mi alzo controvoglia scostando le lenzuola. La suite in cui mi trovo sembra deridermi mentre mi vesto con movimenti lenti. Poco dopo qualcosa sul comodino accanto al mio letto attira la mia attenzione.

E' un bigliettino.

Lo prendo, ma non c'è scritto nulla.

Quando lo giro però una calligrafia frettolosa si presenta con l'inchiostro nero.

"E' un bel maschietto"

Sbarro gli occhi, il respiro si mozza e il petto diventa un masso.

Lei è stata qui.

The crazy m̶a̶r̶r̶i̶a̶g̶e̶ coupleWhere stories live. Discover now