10- Sei carino quando arrossisci

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"Sei un coglione Alec" si passò una mano sul viso la più piccola "Non è colpa mia, mi ha colto di sorpresa, chi se lo immaginava che lo avesse notato" disse alzando gli occhi al cielo "Letteralmente tutti, Alexander, tutti" lo fulminò con lo sguardo "Guarda che non succede niente se lo scopre" si intromise Joseph che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio la discussione dei due "Non proprio..." mormorò il moro spostando gli occhi dalla ragazza al quasi laureato che lo guardò male "Certo, proprio niente" sbottò Ry sbuffando "Che cazzo" sussurrò poi cercando di trovare una soluzione. Sapeva che Salvador era un tipo molto vendicativo, e ciò la preoccupava. Nei giorni precedenti la situazione tesa tra lei, il messicano e la sua ragazza non era per niente migliorata, anzi, Sara aveva fatto di tutto pur di stuzzicarla e farla cedere, nonostante la mora avesse resistito, Salvador non si era astenuto dal lanciarle sguardi che promettevano tutto, tranne che positività. "Se quella sera non avessi risposto male a quel soggetto ora non staresti così" sbuffò a sua volta Joseph ricevendo uno sguardo assassino e scioccato dalla riccia "Stai scherzando spero, si?" borbottò infastidita "No Ry, sono serio, ma può anche darsi che lui la prenda bene e ti auguri di metterti la testa a posto" alzò le spalle facendo cadere il discorso e ritornando a posare i suoi occhi sulla dispensa che stava studiando precedentemente. Il cellulare della riccia prese a suonare, facendola sussultare, mentre, il nome del ballerino apparve sullo schermo. Lo afferrò indecisa se rispondere o meno, sotto lo sguardo dei due ragazzi che attendevano una sua azione, ma prima che potesse trascinare il tasto verde per accettare la chiamata, la porta di casa si spalancò, facendole chiudere la chiamata "Hola" la voce di Salvador riaccheggiò "Ciao" risposero quasi in coro mentre il più grande osservò la più piccola, indeciso se parlarle o meno "Picci" la richiamò mentre, frettolosamente, la ragazza inviava un messaggio al riccio.

Christian

Scusami, sono a lavoro
consegnato

Inventò la prima scusa plausibile "Dimmi" disse continuando a osservare la chat in attesa di una risposta che non tardò ad arrivare.

Christian

Scusami tu, chiamami appena finisci 🤍
visualizzato

Trattenne un sorriso per evitare ulteriori danni, bloccò lo schermo e dedicò la sua completa attenzione al messicano che si avvicinò facendo cennò di uscire. Così in silenzio entrambi uscirono all'esterno, Meryl si sedette per terra, appoggiò la schiena al muro mal ridotto di una piccola colonna, a due metri dall'entrata sul retro, e accese una sigaretta attendendo che iniziasse a parlare "Cos'hai?" chiese "Se strana da più di una settimana, stai diventando muta come un pesce e due giorni fa hai praticamente aggredito Alessio e tu, da cosciente, non lo avresti mai fatto" continuò cercando una risposta anche in minimi movimenti involontari "Lo so" rispose semplicemente, senza aggiungere altro, facendogli capire che non aveva voglia di parlarne. Ma lui non accennava a cedere "Meryl voglio una risposta, lo so, non è una risposta alla mia domanda" sbottò "Per quanto possiamo litigate per questioni futili, quali il tuo rapporto con la mia ragazza, io sono qua e ti conosco da più di undici anni, ti sono sempre stato accanto e questa situazione, che la tua rabbia sta riprendendo ad agire al posto tuo, non mi piace per niente" disse autoritario ricevendo uno sguardo di disappunto dalla riccia "Non sono cose che ti riguardano" scattò alzandosi "Ed invece si, dal momento che potresti esplodere da qui a poco, diventi pericolosa per tutti, in primis per te" scosse la testa fulminandolo con lo sguardo. "Ribadisco: non ti deve interessare." disse fredda per poi spegnere la sigaretta e rientrare e attirando l'attenzione su di sé, compresa quella di Alessio e della sua ragazza, probabilmente rientrati anche loro da poco "Ry possiamo.." lo interruppe "No" disse secca prima di fiondarsi fuori da quella sottospecie di casa ma che di casa, ormai, non c'era quasi più nulla.

Christian batteva freneticamente le dita sul tavolo attendendo notizie da Meryl, ormai erano le ventidue di sera e quest'ultima avrebbe finito più di tre ore fa, così le paranoie di qualche giorno prima tornarono a fargli visita, ma, nonostante tutto, cercava di scacciare via il pensiero che lei potesse avere un'altro e provava a nascondere tutta la sua ansia. Sospirò prima che un sorriso spontaneo e sincero si facesse spazio sul suo volto guardando la schermata del telefono, che lo avvisava di una videochiamata da parte della ragazza, aspettò qualche istante prima di schiacciare e trascinare il tasto verde, ed in poco tempo i suoi occhi furono incollati sulla figura della mora "Hey" lo salutò accenando un piccolo sorriso che lasciò confuso il riccio "Hey, tutto bene?" domandò "Ora si, a te?" rispose facendolo arrossire "Sei carino quando arrossisci" rise mentre il ballerino si sentiva andare a fuoco "Stronza" borbottò coprendosi il viso con le mani per qualche secondo, il tempo di riuscire a recuperare il suo colorito "Comunque anche io bene" disse ancora un po' rosso sorridendo ampliamente alla riccia che ricambiò "Sei ancora in giro?" domandò poi notando poi degli alberi. Meryl sorrise ma non rispose, si limitò a girare la fotocamera e inquadrare l'insegna della scuola facendogli capire che le sue paranoie erano pressoché infondate, lei lo stava attendendo "È bello sapere che mi stai aspettando" sussurrò mordendosi le labbra in imbarazzo "So che lo fai anche tu" rispose a sua volta rigirando la fotocamera e inquadrando la sua figura, mentre tranquillamente fumava una sigaretta "La devi smettere" sbuffò vedendola spegnerne una e riaccenderne un'altra "Non mi piace che ti rovini così" gli fece il verso la mora venendo fulminata dal riccio che scosse la testa "Per favore" la pregò facendo un faccino tenero e da bambino che la fece ridere. Parlarono per due ore, se non di più di tutto quello che gli passava nelle loro teste "Allora ci sentiamo domani" mormorò Meryl che aveva preso a camminare per tornare a casa "Aspetta, manca la mia domanda" disse furbo "Dai sei serio?" rise la riccia "Si" rispose e quando ebbe un cenno positivo dalla ragazza le chiese ciò che tormentava la sua testa da giorni "Hai un ragazzo?" chiese sentendo il suo corpo irrigidirsi in attesa di una risposta. Meryl rise, rise di gusto, e solo a seguito di quella domanda capì perché il motivo della sua freddezza a seguito di quella chiamata che fu interrotta da Alessio "Christian sei proprio cieco eh" scosse la testa mente il ballerino aggrottò le sopracciglia confuso "No, non c'è nessun altro" lo rassicurò notando i lineamenti del ragazzo rilassarsi lentamente a quelle parole "Nemmeno io" sorrise il riccio prima di salutarla e chiudere la chiamata.

Di corsa si fiondò nella stanza in cui si trovava sua sorella svegliandola "Ale avevi ragione" si lanciò su di lei che confusa lo sgridò per averla svegliata a quell'ora "Meryl non ha nessuno" spiegò poi stritolandola "Sono felice per te fratellino" gli lascio un bacio sulla guancia "Ora però, spostati e vai a dormire" lo fulminò con lo sguardo girandosi e dando le spalle al moro che contento e sereno andò a dormire.

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Scusate eventuali errori, come sempre💚

Plus qu'un ami/Christian StefanelliWhere stories live. Discover now