9- Turbo

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"Mi manchi" mormorò Christian osservando Meryl attraverso lo schermo. Le aveva proposto e anche se un po' incerta aveva accettato, non le piacevano particolarmente queste cose, odiava un po' tutto ciò che riguardasse la tecnologia o l'avanzamento di essa. Tipo Rousseau nel seicento, che sosteneva quanto fosse un male tutto ciò che si venisse a creare dall'uomo, in quanto aumentava le disuguaglianze tra ricchi e poveri. Un po' come oggi. La riccia sorrise "Me l'hai detto minimo sei volte" scosse la testa, era incredibile come anche a distanza lui avesse quello strano effetto su di lei, e non se ne capacitava, ma andava bene così "Non te lo dico più allora, ciao" rispose facendo il finto permaloso e fingendo di star staccando "Dai, Christian, scherzavo" mormorò la mora spalancando gli occhi e facendolo ridere "Che stronzo" borbottò appena comprese che lo aveva fatto di proposito "Sei passato a fingere di essere permaloso?" lo stuzzicò "Io non sono permaloso" arricciò il naso contrariato "Certo! È io sono la madonna" gli fece l'occhiolino "Non saresti credibile" disse indispettito "Vedi che sei permaloso, ora tutto quello che dico non è vero" rise la mora continuando a prenderlo in giro. "Ry! Dove cazzo sei?" la voce del biondo risuonò nel garage mentre la mora sbuffò "A fanculo, vedi!" lo rispose ironicamente, mentre dall'altra parte Christian si sentiva morire dentro. Di chi era quella voce? E se fosse del suo ragazzo? "Chi è?" chiede fingendosi curioso, in realtà stava fremendo dalla gelosia, ma non poteva dir niente, loro non erano niente, giusto? "Geloso Turbo?" rise alzando le sopracciglia, il moro aveva trovato l'account social della riccia e mentre cercava tra le poche foto di capire un po' la ragazza gli era scappato un like, nonostante ciò, si afferrò a toglierlo e bloccarla non curante che la notifica sarebbe arrivata comunque. Il riccio arrossì improvvisamente, rendendosi conto di quel piccolo particolare "Sbloccami poi. Comunque è un amico, tranquillo" gli sorrise, ed era davvero solo un amico, ma nella testa del moro possibili scenari di lei con un'altro, che non fosse lui, lo facevano morire dentro "Si ora ti sblocco, a dopo" balbettò velocemente e chiudendo la videochiamata, senza darle il tempo di ricambiare il saluto. Sospirò lanciando il telefono quanto più possibile da lui, e se non era un amico ma qualcosa di più? O se magari lui stava praticamente contribuendo ad un tradimento? "Cazzo" sussurrò riafferrando il telefono, aveva bisogno di parlarne con Mattia.

"Sei sempre in mezzo al cazzo" sbottò la ragazza avvicinandosi al proprio migliore amico, fulminandolo varie volte con lo sguardo "Sai dov'è il pacchetto che avevo lasciato sul tavolo? È per la..." disse ignorando completamente la ragazza che sbuffò interrompendolo "Quando capirai che non me ne frega assolutamente niente e che sono stata tutto il giorno fuori? Non ne ho idea!" quasi gridò, non era da lei, di fatti anche gli altri tre ragazzi si fermarono da ciò che stavano facendo per avvicinarsi. Il biondo di fronte a lei la guardò accigliato, con lui non aveva mai alzato il tono, ma in generale tendeva a non farlo mai con nessuno "Meryl" la richiamò Salvador tirandola indietro e facendole notare come fosse troppo vicina ad Alessio presa dalla rabbia, odiava terribilmente essere interrotta soprattutto se si ritrovava a rifugiarsi nella porta sul retro dove spesso andava per pensare "Che ti prende?" chiese poi lo stesso ragazzo facendola voltare e guardandola con un sopracciglio alzato "Niente" lo fulminò con lo sguardo per poi sorpassarlo infastidita "Scusa" mormorò il biondo ma ormai la mora era uscita sbattendo la porta. "Alec tu sai qualcosa?" gli chiede il più grande osservando la porta da cui era uscita, il ragazzo trasalì, non poteva di certo dirgli che era lì fuori per parlare con un certo Christian, soprattutto avendo promesso assieme a Joseph di non farne parola con nessuno fin quando non lo avrebbe fatto lei "No" si affrettò a rispondere ma l'incertezza nella sua voce si percepì tanto da ricevere uno sguardo di rimprovero da parte di Joseph, il quale cercava di trovare una scusa plausibile prima che potesse succedere l'impossibile "Forse stava pensando a Kev" mormorò "Odia essere disturbata quando è lì fuori" fece cenno verso la porta opposta da cui era uscita in quel momento, ovvero quella da cui era rientrata poco dopo che Christian le staccasse in faccia. Salvador assottigliò le palpebre, non molto convinto, ma preferì lasciar cadere il discorso ricordandosi che spesso la mora avesse attacchi di rabbia, nonostante con il tempo si fossero placati ed era davvero raro che scaturissero in modo violento dopo anni di contenimento. "Mi piacerebbe credervi, e fingerò di farlo, ma qualsiasi cosa sia, lo scoprirò" li avvertì prima di rivolgersi ad Alessio, che in silenzio aveva ascoltato, si sentiva in colpa, sapeva di non doverla disturbare e lo aveva fatto, tanto da arrivare ad alzare la voce con lui, che odiava quando la gente lo faceva, si sentiva gli occhi pizzicare, ma cercò di ricacciare dentro le lacrime "La scatoletta è lì" gli indicò il frigo su cui, appunto, era poggiata ciò che il ragazzo cercava, si limitò ad annuire ringraziandolo, prima che ognuno tornasse a fare quello che stavano facendo in precedenza.

"Matti ti giuro, mi sento morire" disse quasi in lacrime, mentre il biondo non sapeva più come rincuorare il riccio, che non accennava a darsi pace "Dai Chri, vedrai che tutto andrà bene. Domani parlaci, non fa nulla che magari lei non ricambia, buttati ogni tanto. Se non esci ora a diciannove anni dagli schemi, quando lo farai? A cinquant'anni?" cercò di farlo ragionare mentre il primo singhiozzo uscì dalle sue labbra rosse per quanto le avesse torturate con i suoi denti a causa delle paranoie "È che ho paura" balbettò cercando di frenare le lacrime inutilmente "E sti cazzi Chri! Se poi lei ricambia hai pianto per niente e io ti prenderò per il culo, ugualmente se lei non dovesse ricambiare" disse sarcastico smorzando la tensione che si era creata e che sapeva fosse un peso enorme per il riccio dall'altra parte "Altrimenti svuota la testa e ci penserai quando tornerai, pensa solo a ballare e a stare bene, fai ciò che senti senza pensarci troppo. Se non vuoi farlo per me fallo per te, perché poi ci stai il triplo male, per cosa? Per un tuo terrore infondato, non lasciare che le paranoie vincano sempre. Non arrivi da nessuna parte" tornò serio riuscendo a tranquillizzare Christian che piano piano stava comprendendo ciò che sarebbe stato giusto fare, ovvero godersi quelle giornate con il corpo di ballo di Battiti Live, godersi le videochiamate con lei e poi appena tornato le avrebbe parlato. "Capito?" chiede conferma il biondo notando si fosse calmato "Si fratè, grazie" gli sorrise sinceramente ricevendo un sorriso dolce e rassicurante "E di che Chri, devi star tranquillo. Ora vado che devo studiare, per qualsiasi cosa sono qui. Ti voglio bene fratè!" lo saluto "Anch'io frà, a domani" ricambiò prima di staccare. Sospirò girandosi a pancia in su e iniziando ad osservare il soffito "Basta paranoie Christian" sussurrò a se stesso alzandosi e dirigendosi in bagno per darsi una rinfrescata al viso prima di chiamare i suoi genitori e sua sorella.

Scusate eventuali errori, come sempre ✨💚

Plus qu'un ami/Christian StefanelliWhere stories live. Discover now