7- È puro

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"Spiegami che cazzo hai." Si impuntò Alec mentre la seguiva a destra e a sinistra, intenta a rimettere a posto casa. Quel giorno era il loro giorno libero e come da consuetudine ripulivano tutto. "Non ho niente Alexander, Cristo sei una palla al piede" sbottò stufa di sentirselo ripetere da più di un'ora dal moro, che, ovviamente, continuò a non cedere "C'entra il bergamasco?" domandò ancora ignorando le lamentele della riccia che non né poteva più "Anche se fosse, a te cosa cazzo interessa?" si fermò di colpo rischiando che il ragazzo le finisse addosso "Che ti accompagno da lui e risolvi, mi gira il cazzo vederti così" mormorò fissando le sue iridi marroni in quelle di un acceso verde della mora. Sospirò "Non so come chiedergli scusa" disse portandosi una mano dietro la nuca e abbassando lo sguardo imbarazzata, stupendo il moro che sorrise dolcemente capendo che quel ragazzo doveva avere decisamente qualcosa di troppo speciale per ridurla a pensare di chiedergli scusa in imbarazzo, successivamente la guardò confuso ricordando ciò che quella mattina, prima dell'alba, gli avesse detto "Di cosa devi scusarti se ti ha cacciata?" le chiese "Beh in realtà mi aveva detto di essere stanco e io l'ho presa a male, perché ero arrivata da soli dieci minuti" sbuffò portandosi le mani nei capelli e sedendosi su uno dei divani seguita da Alec "È così terribile quando qualcuno inizia a farti strani effetti?" chiese facendolo ridere "L'amore"gridò per stuzzicare Meryl che prontamente alzò gli occhi al cielo "No a parte gli scherzi, non sono effetti terribili, se stai bene. So che per te è difficile, ma credimi, è una cosa bella, sarà anche tutto strano per come vi siete conosciuti, ma se ci tenete non lasciate andare tutto a puttane" le disse sorridendo anche se un po' malinconico "Ti manca?"
gli domandò portando l'argomento su di lui "Chi?" fece il vago "Lei" fece illusione all'ex ragazza di Alec, che era stata l'unica ragazza in grado di avvicinarsi a Ry "Tanto, ma ora è sicuramente in un posto migliore, senza sofferenze" si voltò a guardarla "Manca anche a te Ry, lo so che la cerchi" le fece un leggero sorriso, cercando di incoraggiarla a tirare fuori tutto, erano soli, condividendo le emozioni dell'altro "Già" mormorò fissando un punto indefinito "Christian me la ricorda, e mi ricorda anche qualcun'altro" si fermò lasciando che Alec realizzasse di chi stesse parlando "Ti attira perché è puro" costatò allora, comprendendo ancora di più la mora. Ecco perché voleva scusarsi "Non vuoi contaminare il suo mondo con il tuo" accennò un sorriso scuotendo la testa "Alza il culo, ti accompagno" scattò alzandosi e prendendo le chiavi dell'auto lasciando confusa la mora "Perché?" domandò osservandolo compiere quel gesto "Come perché? Tu ci tieni e va bene così, le persone non ci saranno per sempre" le sorrise debolmente per poi incitarla ad uscire. Ry sorrise di rimando alzandosi e seguendolo.

Meryl osservò il paesaggio scorrerle davanti agli occhi canticchiando le canzoni del disco di Marracash 'Persona' soffermandosi sulle parole di 'Qualcosa in cui credere' nell'ultima frase della prima strofa che citava testuali parole 'Sii il mio punto fermo, qualcosa per cui morire' "Tu moriresti per ridarle una vita?" domandò fissando il suo riflesso dallo specchietto al lato dell'auto "Tu lo faresti per mio fratello?" chiese di mando dopo minuti di silenzio. La mora si voltò a guardarlo, che domanda stupida, pensò, ovvio che si, avrebbe ridato qualsiasi cosa per rivederlo anche solo per cinque secondi, qualunque cosa "Non guardarmi così, ti sei risposta da sola" alzò le spalle "E brutto" borbottò lasciando confuso il ragazzo che guidava "In che senso" alzò un sopracciglio "Nel senso... Quanto si deve essere disperati per cedere la propria vita per qualcun'altro?" accennò un sorriso amaro non ricevendo risposta. "Siamo arrivati, vado a fare un giro, non fare ulteriori cazzate" si raccomandò lasciandole un bacio fraterno sulla fronte, incoraggiandola ad entrare nella scuola, la riccia annuì catapultandosi fuori dall'abitacolo e avvicinandosi alla scuola di danza. Sospirò prima di spingere la porta ed entrare venendo accolta da una ragazza all'entrata, probabilmente una segretaria "Ciao!" le sorrise raggiante "Vuoi iscriverti?" le domandò sempre sorridendo ma notando il volto impassibile di Meryl, gli sparì velocemente "No cerco Christian" rispose inclinando leggermente il capo "Non può ora, aspetti fuori e poi potrà fare delle foto" rispose cortese ricevendo uno sguardo confuso e un sorrisetto divertito da parte della mora "Non sono una fan" mormorò avvicinandosi al bancone "Può farmi questo piacere? È importante" le sorrise forzatamente cercando di convincerla "Sei sicura di non essere una fan?" domandò squadrandola da testa ai piedi "Se proprio non mi crede, può comunque andare a dirgli che Meryl lo cerca, sicuramente ti darà conferma che non sono una fan" alzò gli occhi al cielo mentre la segretaria annuì un po' incerta "Allora resti qui" le disse poco prima di sparire dalla vista della riccia che ovviamente non la ascoltò e si diresse fuori dalla scuola, per accendersi una sigaretta.

"Scusate" la segretaria busso alla sala cinque, dove Christian insieme a sua madre, Giorgia, una ballerina di classico, e il maestro stavano provando per l'ennesima volta una delle coreografie che i due ballerini avrebbero dovuto ballare il diciannove giugno. Si fermarono aspettando che essa continuasse a parlare "Ti cerca una ragazza di nome Meryl, mi ha detto di non essere una fan anche se non sono molto sicura e mi scuso, ma ha insistito..." mormorò rivolgendo lo sguardo verso il ballerino per poi abbassarlo dispiaciuta. Christian rimase in silenzio per alcuni istanti, incredulo dall'aver sentito il suo nome, lei era li per lui. "Chri" lo richiamò sua madre attendendo una risposta "Sei sicura ti abbia detto di chiamarsi Meryl?" domandò sperando in un si "Si, a meno che non abbia mentito" rispose a disagio pensando di averli disturbati "Scusa ma, torno subito, tranquilla non è una fan e hai fatto bene ad avvisarmi" le sorrise il riccio, scusandosi, prima di sorpassarla e dirigendosi a passo svelto verso l'ingresso della scuola, con un sorriso sincero. Si fermò osservandola all'esterno mentre fumava e calciava qualche sassolino, assorta nei suoi pensieri, era agitata e Christian non poteva fingere di non notarlo, chissà cosa voleva dirgli. Sospirò tirando la porta ed uscendo, attirando lo sguardo della mora che gli sorrise dolcemente notando il gran sorriso che il riccio aveva stampato in faccia. Non era arrabbiato, pensò, ma come avrebbe potuto esserlo? Si dispiaceva per il modo in cui le aveva detto indirettamente di andarsene immediatamente quella mattina "Hey" sussurrò avvicinandosi alla figura della riccia che spense velocemente la sigaretta, sapendo quanto il ballerino le odiasse "Hey" ricambiò lei il saluto tentennando, incerta sul parlare o meno, così ci pensò lui a spezzare il silenzio creato "Non pensavo saresti più tornata, mi dispiace" abbassò lo sguardo colpevole "Sono corso subito appena mi hanno dato la conferma che fossi tu, non me lo aspettavo" continuò rialzandolo quanto bastasse per far incrociare i loro occhi "Sono felice che tu sia qui" concluse avvicinandosi leggermente "Non volevo andarmene in quel modo" disse ritrovando le parole, facendo ridacchiare leggermente il moro, notava le sue difficoltà, dato che
al quarto 'incontro' lei aveva confessato di non riuscire mai a chiedere scusa alle persone, e quanto fosse difficile per lei esprimersi "Mi stai indirettamente chiedendo scusa?" la punzecchiò divertito ricevendo un'occhiataccia "Mettila come vuoi" alzò gli occhi al cielo sapendo che se avrebbe negato Christian non avrebbe mollato affinché lo ammettesse "Possiamo scambiarci... i numeri?" domandò incerto e un po' in soggezione sotto gli occhi della ragazza "Dammi il telefono" allungò una mano e il moro non se lo fece ripetere due volte tirandolo fuori e porgendoglielo, la osservò smanettare e salvare il numero prima di restituirlo. Christian sorrise leggendo il soprannome che aveva utilizzato 'Dewdrop', in inglese, goccia di rugiada, così l'aveva presa in giro la mattina del giorno precedente, mentre lei gli raccontava un aneddoto di anni fa. "Carino, chissà chi te l'ha dato" fece il finto tonto ma scoppiando poi a ridere notando che la mora non avesse colto la sua ironia "Pensavo fossi serio" scosse la testa prima che il silenzio li riavvolgesse, facendoli ritornare nella loro bolla, che condividevano ogni volta. Stavano bene, insieme, in silenzio, ad osservarsi. Ma questa scoppiò poco dopo quando dalla porta dell'entrata spuntò la figura di Giorgia, che osservò la riccia come se fosse un'alieno, prima di rivolgersi a Christian quasi come se Meryl non fosse lì, il che la infastidì, "Devi rientrare, dobbiamo provare" disse sorridendo al moro che spostò di nuovo lo sguardo sulla mora di fronte a lui e si accorse subito del fastidio che provava. Sorrise dolcemente e la sua mente si trovò a farsi milioni di film mentali prima di avvicinarsi a lei e avvolgerla tra le sue braccia, lasciandola sorpresa e colta impreparata, resto ferma per qualche istante per poi affondare in quelle braccia e circondandogli il collo con le sue. "Ci sentiamo" gli sussurrò Meryl facendolo rabbrividire, e ciò non le passò inosservato, tanto da farla sorridere per l'effetto che avesse su di lui "Va bene" sussurrò a sua volta staccandosi e lasciando un tenero bacio sulla fronte, prima di sorriderle un'ultima volta e seguire la bionda all'interno della scuola, tornando nella sala, mentre la ragazza attese pochi minuti prima di risalire sull'auto facendo un cenno positivo ad Alec.

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Plus qu'un ami/Christian StefanelliOnde as histórias ganham vida. Descobre agora