Quando avrà finito non vorrai più parlare

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"Dovremmo tornare dentro ora..."
"Non so se me la sento, Ivy."
"Cosa?! Vuoi per caso darla vinta a quello stronzo?"
"Uhm?"
"C'è tanta gente lì fuori... fagli vedere che non è così importante quanto crede di essere."
"Ivy, ho trent'anni, non ti sembra sia un po' grande per questi giochetti?"
"Fidati di me. Appena ti vedrà insieme ad un altro, non potrà far a meno di ingelosirsi. Ripagalo con la stessa moneta. Questi <<giochetti>> non hanno età."
"... e va bene... forse hai ragione."

Quando tornao dentro, Lizzie ci venne subito incontro:
"Allora, tutto bene ragazzi?" chiese, rivolgendosi principalmente a Chris.
"Ho solo litigato con Oliver." rispose lui, senza troppi giri di parole.
"Lizzie, hai per caso visto Micheal?" le chiesi allora, tentabdo di cambiare argomento e al cobtempo defilarmi dalla conversazione.
"No, però prima ho visto Mark. Ti stava cercando."
"Oh..." dissi.

Mi aveva snobbata tutto il giorno e voleva parlare proprio adesso? Sul serio?!

Mi guardai intorno, cercando di scorgerlo tra la folla. Vidi però solo un uomo affascinante che non toglieva gli occhi di dosso a Chris.
"Chris, credo di aver trovato un candidato." dissi ridendo.
"Cosa... dove?!" mi chiese.
"Ore 12... non ti toglie gli occhi di dosso da almeno cinque minuti."
Si voltò.
"Non è tanto male effettivamente. Ma non so se me la sento."
"Hey... non devi mica sposarlo!" risi. "Va' solo a parlarci un po'... e vedi se ti piace."
"D'accordo, magari ci farò un pensierino."
"Scusatemi ragazzi, vado a cercare Mark." dissi poi, allontanandomi. Impresa non facile, dal momento che il locale era enorme. Alla fine fu lui a trovare me. Infatti improvvisamente sentii toccarmi il braccio.

"Ivy..."
Mi voltai.
"Hey Mark, mi stavi cercando?"
"Sì... vorrei parlare di... insomma..."
Venimmo interrotti dal suono del microfono che era appena stato acceso. Posi il mio sguardo sul palco, e, a gran sorpresa, vidi Micheal.
"Buonasera a tutti..." disse, non mostrando la sua solita sicurezza. Sembrava quasi nervoso.

Che strano, pensai, non si comporta mai in questo modo.

"Ivy... per favore possiamo parlare?" mi chiese nuovamente Mark.
"Aspetta, fammi sentire cosa vuole dire Micheal."
"È davvero importante, ascolta..."
La voce di Micheal nel frattempo sovrastò le sue parole:
"Sono davvero felice di vedervi qui riuniti come ogni mese. Sapete che di solito non partecipo a queste feste..."
Vidi Mark agitarsi a fianco a me.

"Tranquillo, parleremo non appena avrà finito." tentai di rassicurarlo.
"Ivy, quando avrà finito non vorrai più parlare."
"Che intendi dire?" chiesi, confusa.
Ancora una volta la voce di Micheal ci interruppe: "Stasera sono qui perché... vorrei presentarvi ufficialmente la donna che mi ha rubato il cuore, e mi ha reso un uomo migliore."
Urla e applausi infiammarono la sala.
"Ivy, ti prego vieni qui." disse, chiamandomi.

Cazzo. È quello che volevo, no? Uff... sono solo terribilmente confusa.

"Ti prego non farlo." disse Mark, quasi implorandomi.
"Non fare cosa?" chiesi, lasciando il mio calice di champagne su un tavolo, pronta ad andare sul palco.
"Tu... non..."
"Sono stanca dei tuoi giri di parole. Di' ciò che vuoi e basta." dissi. Ma neanche una sillaba uscì a quel punto dalla sua bocca.
"Bene... devo andare ora. Aspettami qui, parleremo dopo." dissi, incamminandomi verso il palco.

Salii e un applauso ancora più forte del precedente risuonò nella sala.
Micheal mi prese per mano.
"La verità..." gli applausi ancora erano forti, e non permettevano a Micheal di andare avanti. "... la verità è che ho sempre considerato tutti voi come una grande famiglia. Senza ognuno di voi questa azienda non avrebbe senso. Quindi vi ringrazio per tutto il lavoro che svolgete duramente ogni giorno..." esitò un istante. "Ed è proprio perché vi considero una grande famiglia... che ho pensato fosse giusto fare una domanda molto importante ad Ivy proprio di fronte a tutti voi."
Urla e risate divamparono immediatamente nella sala gremita di persone.

Oh cazzo... non avrà mica intenzione di...?

Rimasi pietrificata, riuscendo a presagire cosa sarebbe accaduto da lì a poco. Gli vidi sfilare una scatolina dalla tasca della sua giacca, poi inginocchiarsi.
"Ivy Jones..." esitò. "So di non essere l'uomo migliore al mondo, né tantomeno di essere abbastanza per te. Tu sei la donna più bella, più dolce, più intelligente che io abbia mai incontrato." si fermò, come tradito dalla sua voce tremante e dai suoi occhi, ormai lucidi. "Insomma... ciò che davvero voglio chiederti è..."
Si mise in ginocchio e aprì la scatolina.
"Vuoi rendermi l'uomo più felice al mondo, sposandomi?"

Sei completamente fuori di testa?! Stiamo insieme solo da due fottutissimi mesi!

Rimasi in silenzio, come a riflettere, ma solo per alcuni istanti.

Non sono neanche sicura di amarlo! E poi c'è di mezzo tutta la questione di Mark. È quello che voglio o no?

Ma d'altro canto, come potrei mai dirgli di no così, qui, davanti a tutte le persone che lui stima e che hanno stima di lui, umiliandolo in questo modo?

"... si, lo voglio." dissi, dopo pochi istanti, nel momento in cui realizzai quanto dolore avrebbe provato se lo avessi rifiutato lì di fronte a tutte le persone a cui teneva. Mi strinse tra le sue braccia e ancora una volta un enorme applauso divampò nella platea.

Quando mi staccai da lui mi baciò, generando nella platea ancora più fischi e applausi. Dopo qualche minuto finalmente scese dal palco e fu sommerso da una marea di amici che si congratulavano con lui. Gli andai dietro, osservando poco prima di scendere dal palco il punto in cui avevo lasciato Mark pochi minuti prima. E, come immaginavo, lui non c'era più.

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