Leo ridacchiò, «Sai, non sei nessuno per dirmi cosa devo... o non devo fare», lo sfidò riprendendo fiato.

«Vedremo se avrai ancora il coraggio di fare lo sbruffone dopo che ti avrò aperto il guscio», detto questo, a sorpresa di tutti emise un urlo.

«Ahhh!», le vene sulla fronte si ingrandirono, le pupille si dilatarono cambiando colore e assumendo un colore bluastro.

Improvvisamente il braccio ferito cominciò a riempirsi di segni anch'essi blu quasi fluorescenti e proprio quando la situazione sembrava aver toccato il fondo, peggiorò ulteriormente perchè la mano, quella stessa mano che era stata tagliata da Leonardo nella battaglia precedente, iniziò a rigenerarsi.

Il dolore che stava provando in quegli attimi nel riprodurre l'arto era pari a quando l'aveva perso.

I due fratelli non riuscivano a credere ai loro occhi.

A quel punto, se era capace di una cosa simile, cosa avrebbero potuto fare?

Raph si diede dello stupido per essere rimasto ancora una volta immobile e con le poche energie ancora rimaste, si rialzò.

La fatica, la stanchezza e la paura di fallire non potevano vincere. Non aveva fatto tutti quei sacrifici per poi lasciarsi andare e arrendersi.

Intanto, la mano di Tiger Claw era tornata normale.

Mh, interessante, se la guardò incuriosito, se il liquido agirà così anche sulla ragazzina saremo invincibili.

Al pensiero fece un sorriso che non aveva nulla di buono.

«Ora facciamola finita», disse e in un lampo quella mano si trovava sull collo di Leonardo, alzandolo di qualche centimetro da terra, con l'intento di soffocarlo.

La tartaruga, presa alla sprovvista, allargò gli occhi ma il suo essere un ninja gli permise di agire in modo razionale e non istintivo.

Infatti, provò di nuovo a colpirlo con la katana ma venne nuovamente bloccata dal braccio libero del felino che rimase interdetto ma sorpreso.

Di solito quando si viene bloccati, la prima cosa che si tende a fare è cercare di liberarsi ma questo non accadde.

«Stupida tartaruga, cosa pensavi di fare eh?», si infuriò di fronte a quel tentativo inutile.

«Non credi sia arrivato il momento di arrendersi?», lo sovrastava sotto ogni punto di vita, non aveva via di scampo.

Continuò a stringere la presa.

«Mh, mh...», Leonardo stava finendo l'ossigeno.

Per la prima volta in vita sua aveva paura.

Si, ma non per se stesso. I suoi pensieri erano sempre rivolti ai suoi fratelli e al suo sensei.

Chi si sarebbe occupato di loro al posto suo?

****

«Maestro è sicuro che se la caverà con quelle tartarughe?», diede voce ai suoi pensieri Baxter Stockman mentre, insieme a Shredder, raggiungeva l'uscita del laboratorio con Kira ancora sulle sue spalle.

«Certo. Stai per caso dubitando di lui?», parlò il capo sapendo della rivalità tra i suoi sottoposti provocata dal voler farsi notare a tutti i costi ed entrare nelle sue grazie - cosa tra l'altro molto difficile se non impossibile.

«No, no, no... Non mi permetterei mai», rispose senza pensarci due volte per non ricevere dure conseguenze.

«Bene», la conversazione terminò lì.

La ragazza, per tutto quel tempo, non diede segni di vita ma quando stavano per varcare la porta, aprì di scatto gli occhi - diventati di un blu scuro - e sfuggì dalla presa dell'insetto.

«Hey! Torna subito qui!», non farmi fare brutta figura con Shredder, andiamo, pensò tentando di riacciuffarla ma i suoi riflessi erano migliorati esponenzialmente, insieme alla velocità ed agilità. Quindi non fece altro che rincorrerla di qua e di là senza alcun risultato.

Shredder ghignò sotto l'elmo.

«Bene, bene. Così ti sei svegliata. Come ti senti?», le chiese, come se fosse tutto normale, proprio quando dopo un salto per non essere presa, atterrò con una gamba inginocchiata davanti a lui.

Sguardo basso, viso che non faceva trasparire nessuna emozione.

«Mai stata meglio...», disse in modo meccanico.

«... capo», concluse e l'ultima parola non fece altro che gonfiare le aspettative di Shredder.

Aveva funzionato. Ridacchiò.

Kira, dato che aveva i sensi super sviluppati, riuscì a sentire le vibrazioni prodotte dai colpi delle tartarughe e di Tiger Claw così, senza indugiare ulteriormente, eseguì un paio di salti per raggiungere il loro piano.

«Capo, dobbiamo...», intervenì lo scienziato ma quando stava per fare un passo in avanti con l'intento di fermarlo, venne bloccato con un braccio dallo stesso Shredder. Lo guardò in attesa di un ordine.

«Aspettiamo», disse semplicemente, convinto che la ragazza avrebbe svolto il suo lavoro di sterminare i fratelli una volte per tutte.

****

«Lascialo andare!», urlò Raph scagliandosi contro Tiger Claw per spostarlo. Si sentiva impotente. Sarebbe finita veramente in quel modo?

La tigre rise di gusto.

«Guardati. Dovresti vergognarti. E tu avresti il coraggio di chiamarti guerriero?», lo spinse via con una velocità disarmante.

«No, Raph!», urlò Leonardo mentre provava a liberarsi. Non c'era più niente da fare ormai. Non erano riusciti a portare a termine la missione.

All'improvviso qualcuno piombò esattamente in mezzo a lui e a Tiger Claw, allontanandoli uno dall'altro.

«Kira...», sussurrò Raffaello, in preda al panico e alla sorpresa di vederla lì. Leo strabuzzò gli occhi.

Eccola, si trovava lì davanti a loro. Il cuore si riempì di gioia e speranza. Finalmente sarebbero potuti andare via insieme come programmato. Era veramente lei...

No, un momento.

Era diversa. La postura, l'atteggiamento, anche il semplice respirare non erano gli stessi.

«Kira, ma cosa...», riprovò ma il tutto si svolse con una velocità allucinante.

La ragazza, con un balzo, li afferrò.

«No, aspetta cosa fai?», li trascinò portandoli con sè proprio nelle grinfie di Shredder che guardò la scena con orgoglio.

Niente male.

Kira si era nuovamente inginocchiata di fronte a lui mentre con le mani teneva ferme le tartarughe, sdraiate ai suoi lati.

Erano nella confusione più totale, doloranti e spaventati dal cambiamento repentino della loro amica, se ancora amica si poteva considerare.

La felicità di averla vista, di constatare che stava bene svanì nel momento stesso in cui divennero chiare le sue intenzioni.

Kira, cosa ti hanno fatto?


Angolo autrice
VI CHIEDO UMILMENTE SCUSA.
Non ho scusanti, vi volevo solo dire GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE per la vostra enorme pazienza e vi pregherei di dirmi se la storia ha un senso logico.

Un bacio!
-V.

TMNT | You saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora