Tradimento

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Passai in infermeria e presi un piccolo vassoio con qualche erba medicinale e benda. Eweleïn non aveva molto tempo da perdere con ferite "lievi" come quelle di Leiftan e così dopo un rapido esame lasciò il lavoro ad altri.

Presi in carico la situazione, in fin dei conti dovevo ancora ringraziarlo per avermi salvato la vita. Così decisi di aiutarlo almeno a fare una prima medicazione.

Un po' esitante salii le scale per andare davanti alla porta della sua stanza. Bussai un paio di volte ma nessuno rispose. Indecisa su cosa fare provai un'ultima volta ma ancora nessuna risposta.

Probabilmente Leiftan non era in camera? Magari era andato in una delle stanze messe a disposizione per il triage?

Mi girai sui miei stessi passi quando sentii un'imprecazione e un rumore di un vaso andato in frantumi. Era sicuramente la sua voce...

Preoccupata entrai nella stanza senza bussare nuovamente.

«Leiiftan?! Tutto bene?»

Appena entrai notai immediatamente il caos che c'era in quella stanza. Il letto era completamente disfatto e molti dei suoi vestiti erano buttati a terra a caso. Alcune sporadiche macchie di sangue si vedevano sul pavimento in legno.

Sentii il mio cuore accelerare per l'agitazione. Sarei dovuta venire prima!

«Leiftan, dove sei?»

Girai l'angolo alla ricerca del lorialet e proprio mentre oltrepassavo il muro sentii la sua voce, ma troppo tardi.

«Aly? Non venire! Non...»

I nostri sguardi si incontrarono e rimasi gelata sul posto.

Il cuore mi si fermò in petto e sentii il respiro bloccarsi in gola. L'agitazione di poco prima venne sostituita in un attimo dalla paura. Sentii le mie mani tremare e il vassoio cadde a terra in un rumore assordante. Tutto sembrava essere in silenzio.

In quell'istante vidi Leiftan per quello che era davvero. Il Demone che da tempo ostacolava la Guardia.

Le sue grandi ali nere così in contrasto con la pelle candida. Le due paia di corna ritorte che gli sbucavano tra i capelli biondo grano. E quegli occhi... neri quanto le sue ali.

Involontariamente percepii la sua anima oscura e un brivido mi percorse la colonna vertebrale. Non ero mai riuscita a percepire la sua anima con chiarezza ma ora, ora mi spaventava.

Di quel ragazzo che poco prima mi aveva salvato non c'era l'ombra anche se... Lo sguardo che aveva dopo aver spezzato il collo di Naytili, i suoi gesti risoluti e freddi anche quando mi aveva protetto. Lo avevo avuto sotto gli occhi per tutta la serata ma non avevo mai avuto il coraggio di guardare.

Com'era potuta cambiare così rapidamente la situazione? Pochi minuti prima ero entrata in quella stanza per curare la persona che mi aveva salvata e ora non volevo far altro che fuggire.

Leiftan si avvicinò di un passo a me e io ne feci uno indietro. Uno, due, tre... Leiftan si continuava ad avvicinare a me con uno sguardo serio ma io non provavo altro che paura.

Indietreggiai più possibile ma alla fine mi ritrovai con la schiena attaccata alla porta della camera. Non riuscivo a staccare gli occhi da lui né a gridare. Ero bloccata lì senza poter fare nulla.

Lui si avvicinò sempre di più fino a essere a un passo da me. Sentivo il freddo della maniglia nell'incavo della schiena. Mi girai di scatto provando ad aprire la porta ma venni fermata da Leiftan.

Mi afferrò i polsi con una presa ferrea e mi bloccò in un suo abbraccio. Il frusciare delle piume mi fece rizzare il pelo nelle orecchie. Sentii il suo mento poggiarsi sulla mia spalla. Sospirò e il suo calore mi pervase il collo.

Piume bianche - The OriginsOn viuen les histories. Descobreix ara