La curiosità di partire

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Moha prese sottobraccio Kaito e lo trascinò nel giardino contro la sua stessa volontà. Lo sentii lamentarsi mentre si allontanava dal mio fianco.

Rimasi sola con i due nuovi ospiti non sapendo cosa dire. Ero in completo imbarazzo per il mio comportamento con il ragazzo ed ero anche in soggezione.

Vedendo il mio sguardo spaesato la ragazza mi fece un sorriso dolce «C'è qualcosa che non va?»

«Io...» sospirai e semplicemente dissi la verità «Io non vi conosco.»

Loro rimasero interdetti per un momento per poi guardarmi di nuovo. La ragazza si alzò dalla sedia e si avvicinò a me decisa. Mi prese il volto fra le mani e mi osservò da cima a fondo.

«Eppure mi sembra lei...»

«Eweleïn lasciala stare, così le fai male.»

L'elfa dai capelli azzurri continuò a rigirarsi il mio volto tra le mani e iniziava anche a darmi fastidio. Le presi le mani e me le staccai dalle guance un po' indispettita.

«Non ho la più pallida idea di chi siate voi e sono sicura di non avervi mai incontrato in vita mia.»

Negli occhi del ragazzo ci vidi un velo di tristezza, quasi lo avessi pugnalato in pieno petto.

«Davvero strano... Siamo sicuri che sia lei?»

Il ragazzo annuì in silenzio.

L'elfa, ancora sospettosa, si rimise a sedere di fronte a me «Quindi tu proprio non ci riconosci?»

«Come ho detto, e non mento, io proprio non vi conosco.»

Dopo un paio di sospiri lei iniziò a spiegare paziente «Io mi chiamo Eweleïn, sono l'infermiera capo del Quartier Generale delle Terre d'Eel e lui è Leiftan, membro della Guardia Scintillante.»

Mi parlò con voce misurata e calma, come a spiegare ad un bambino un concetto difficile.

Il mio arrivo nelle Terre di Eel un anno prima con un oggetto alquanto insolito, un frammento del grande Cristallo. Le mie avventure insieme alla Guardia e la mia permanenza in quel posto. Anche se Leiftan non disse una parola non volendo interrompere la sua compagna, capii immediatamente che tra noi c'era stata più che amicizia. Collegare le parole di Eweleïn e le azioni di Leiftan di questa mattina non fu poi così complicato.

Ma qualcosa di strano era successo. Me ne ero andata via poco prima che il Cristallo venisse infranto. Perché me ne ero andata se Leiftan era il mio compagno? Non aveva molto senso a meno che non fosse successo qualcosa... ma anche questa era una mia supposizione.

Alla fine, dopo un anno dalla rottura del Cristallo, mi erano di nuovo venuti a cercare per una missione di salvataggio. Avevo portato a termine il mio ultimo compito facendo si che Erika arrivasse ad Eldarya dalla Terra ma io non ero ritornata con lei. Leiftan sembrava avere molto a cuore, di nuovo, la faccenda e così ha attraversato il Mare di Giada per venire fino al mio villaggio sperando di trovarmi qui.

Io non avevo neanche un mezzo ricordo di quello che mi stava dicendo, anzi, per me non era mai successo. Avevo altri ricordi dell'ultimo anno trascorso ed erano tutti qui, nel mio villaggio. Non avevo dimenticato l'ultimo anno trascorso, proprio non era mai accaduto per me quello che dicevano!

Forse avevano sbagliato persona? Magari avevano incontrato un'altra ragazza ma la possibilità era veramente bassissima.

La mia curiosità era alta ma cercai di mantenere un comportamento misurato in loro presenza.

«Anche se fosse vero, perché siete venuti a cercarmi?»

«Noi... potremmo aver bisogno del tuo aiuto.»

«Me?»

Loro annuirono insieme anche se lo sguardo di lui continuava a sviare il mio.

Parlarono ancora con me ma li ascoltai a malapena. Continuavo a pensare ai ricordi che avevo dell'ultimo anno.

Mi appoggiai al tavolo, mi iniziava a far male la testa. La brezza del giorno ci raggiunse e un brivido mi salì su per la schiena. Senza che me ne accorgessi Leiftan si era già alzato e mi aveva lasciato il suo cappotto sulle spalle.

Perché il suo profumo mi sembrava familiare?

«Verresti con noi, ti prego. Se poi non ricorderai nulla e vorrai tornare al tuo villaggio ti lasceremo stare.» Eweleïn spinse sul tavolo una piccola borsina rigonfia «Ti pagheremo per la missione che ti vorremmo affidare.»

Moha e Kaito ricomparvero alle mie spalle e sentii le grandi mani di lui sulle spalle.

«Posso pensarci?» chiesi un po' confusa.

Controvoglia acconsentirono e mi lasciarono andare via dal giardino della decana senza trattenermi ulteriormente.

Kaito mi aveva preso sottobraccio, togliendomi il cappotto che Leiftan mi aveva lasciato. Sembrava quasi geloso della cosa e sorrisi involontariamente al suo comportamento. Nessuno si era mai avvicinato a me più di tanto a causa sua, la sua sola presenza metteva paura negli occhi di molti. Saranno forse le sue larghe spalle? O magari il fatto che è alto quanto un palo? Era alto quasi una testa in più di me, ma per me era solo un pacioccoso orsacchiotto.

«Cosa ti hanno detto?»

Gli raccontai tutto quello che mi era stato detto e specialmente i miei dubbi a riguardo.

Camminando alla fine tornammo nella fucina e ci sedemmo di nuovo al tavolo.

«E loro ti conoscono?»

«A quanto pare sì.»

«E cosa vorresti fare? Ti conosco e so bene che solo l'Oracolo conosce quanto sei curiosa.»

«Vorrei sapere pure io ma non ho intenzione di andare via.»

«Però ti propongono anche un buon contratto per una missione...»

Sospirai sapendo bene che aveva ragione.

Kaito si sedette accanto a me poggiando una mano sulla cintura dove avevo nascosto la coppia di coltelli. Con mano sorprendentemente leggera li estrasse per mettermeli di nuovo in mano.

«Dovrei dirti una cosa...» aveva un tono quasi colpevole e mi spaventai.

Lo guardai dritto negli occhi e per un attimo mi sentii piccola al suo fianco.

«Mi è stato proposto giusto un mese fa un contratto nelle Terre di Eel. Io... dovrei partire per siglare questo nuovo lavoro. Questi...» e mi indicò i pugnali che avevo in mano «Te li avevo fatti in regalo per farmi perdonare la mia assenza per un paio di mesi.»

Risi divertita. Che coincidenza!

«Perché ridi?»

«Per nessun motivo, pensavo solo che fosse una coincidenza divertente.» dissi tra i baffi.

«Perché non andiamo insieme? Io firmerei il contratto con il nuovo cliente e tu scoprirai qualcosa di più su questa strana storia, oltre ad assicurarti un ottimo compenso. E poi tra un paio di mesi torneremo indietro se quello che hai trovato non ti piace.»

«E se alla fine volessi restare?»

«Rimarrei con te per sempre.» disse lui deciso e senza esitazione.

Gli diedi un bacio sulla guancia sapendo benissimo quanto era determinato in tal proposito. Non era la prima volta che intuivo nelle sue parole qualcosa di serio.

E così alla fine presi la decisione di partire insieme a Kaito per le Terre di Eel.

Sotto sera eravamo di nuovo alla casa della decana a comunicare la nostra decisione ai due ospiti, che si aggiravano ancora lì.

La mattina successiva, con l'alta marea, la nave salpò dall'insenatura con a bordo me e Kaito. Anche Raini alla fine ci seguì, il mio famiglio proprio non poteva stare solo.

Con il vento nei capelli vidi le coste di casa scomparire lentamente ma non avevo paura. L'uomo che amavo era al mio fianco ed ero sicura mi avrebbe protetta e sostenuta per tutto il viaggio finché non saremmo tornati di nuovo a casa.

Piume bianche - The OriginsWhere stories live. Discover now