Approfittando del fatto che fosse distratto, Raph si precipitò verso Kira ma ad aspettarlo furono delle lame che per poco non gli tagliarono il collo.

Grazie ai riflessi pronti, le schivò, incontrando lo sguardo infuriato di Shredder.

«Vedo che qualcun altro si è aggiunto alla festa. Vuoi vedere il modo in cui distruggerò te e il tuo patetico sensei?», aveva completamente perso la ragione.

Non avrebbe permesso a nessuno di interferire. Non adesso. Non ora che poteva far avverare il suo desiderio di vendicarsi.

La situazione non poteva andare peggio, se non quando Tiger Claw afferrò dalla cintura dei suoi pantaloni un piccolo flaconcino contenente della sostanza e se lo ficcò in bocca.

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«Aia! Donnie! Fai piano», si lamentò Michelangelo massaggiandosi la testa dopo essere stato colpito senza volerlo dal bastone del fratello, che cercava di aprire una porta chiusa a chiave, un'entrata secondaria, lontano da occhi indiscreti, che avrebbe portato direttamente dentro il palazzo di Shredder

«Scusami, ma questa cosa non vuole saperne di aprirsi», si sforzò ancora.

«Accidenti!», imprecò arrendendosi, cominciando a prendere a calci la porta.

Anche lui era entrato in completa modalità ninja...

«Hey, fratello! Fermo, non così!», lo fermò Mikey, poggiandogli una mano sulla spalla.

«Guarda che anche gli oggetti hanno dei sentimenti», se ne uscì e Donatello, esasperato, non sapeva dove sbattere la testa per non dover sentire più una frase del genere.

«Ti faccio vedere», il professor Mikey entrò in scena e, con non-chalance, iniziò ad accarezzare la porta come se fosse il suo cagnolino domestico.

«Andiamo, porticina. Apriti, fai la brava», disse con voce dolce. Si era attaccato alla porta come per simulare un abbraccio.

Donatello avrebbe voluto lasciarlo lì, tanto nessuno avrebbe sentito la sua mancanza.

«Smettila con queste scene penose, Mikey! Dobbiamo pensare a qualcos...», il più piccolo afferrò la maniglia e, come per magia, la porta si aprì.

Donatello rimase a bocca aperta.

«Visto? Non mi date mai retta voi», esclamò offeso per il fatto che non ricevesse abbastanza fiducia da nessuno dei suoi fratelli.

«Mikey, sei un genio!», urlò Donnie baciando la sua zucca vuota che si ritrovava per poi entrare a tutta velocità nel corridoio che la porta aveva svelato.

«Lo so, grazie. Non c'è bisogno che me lo ricordi», si pulì la zona dove era stato baciato.

«Hey, aspettami!», disse dopo che si era accorto di essere rimasto indietro.

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Bene, adesso devo solo entrare, Leonardo stava cercando un punto strategico nel quale entrare per raggiungere i sotterranei del laboratorio di Stockman.

Si trovava sul tetto di un negozio per controllare la situazione quando con il binocolo vide dei resti di robot ninja sparpagliati all'ingresso.

Che strano.

Con uno slancio, raggiunse l'entrata del laboratorio, ispezionando quel che rimaneva di quei robot alla ricerca di qualche indizio per capire chi fosse stato a compiere quel lavoro di sterminamento.

Chiunque sia stato, era davvero su tutte le furie, constatò dando un'occhiata.

Quando però vide conficcato nella testa di un robot ninja uno shuriken, lo stesso che utilizzava lui, capì tutto all'istante.

TMNT | You saved meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora