Capitolo 20

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Martina's P.O.V.

"Che cos'è questo profumo?" compare sulla soglia della cucina, Jorge. Ha ancora la spalla fasciata e porta un tutore di sostegno, ma con la fisioterapia e tanta pazienza si sta rimettendo abbastanza velocemente.

"La colazione" sorrido, rigirando l'omelette in padella.

"Mm questa vita mi piace ogni giorno di più" mi abbraccia da dietro con il suo braccio 'buono', strofinando il naso contro il mio collo. Sono dieci giorni che Jorge è uscito dall'ospedale e dieci giorni che io vivo qui.

Il trasloco non è ancora definitivo, ma a poco a poco sto portando tutte le mie cose in casa di Jorge, che ormai è anche casa mia.

"Oggi esco con le ragazze" lo avviso, servendo la colazione in tavola.

"Shopping?" domanda, prendendo posto accanto a me.

"Si, Lodo ci ha chiesto di accompagnarla per la prova dell'abito" gli spiego. Tra poche settimane i due migliori amici di Jorge si sposano e Lodovica oggi, con il pretesto della prova del suo abito da sposa, ha organizzato una giornata per sole noi ragazze.

"Presto toccherà a te" mi sorride lui.

"Dai Blanco, smettila" roteo gli occhi per non incrociare il suo sguardo.

Da quando lo conosco non sono più io, con lui provo cose mai sentite, mai conosciute. Quelle cose che leggi nei romanzi e pensi: ma sarà vero? Davvero l'amore è così, con le farfalle nello stomaco, i sorrisi involontari, gli occhi che brillano e tutte le cose che descrivono i libri? Me lo sono sempre immaginato l'amore, eppure adesso che so cos'è, nonostante i problemi e gli ostacoli della vita reale, supera tutte le mie aspettative.

Quado ho conosciuto Jorge, mai avrei pensato a noi due così.

Le mie riflessioni delle nove del mattino vengono interrotte dalla suoneria del mio telefono, che mi avvisa di una chiamata da parte della sposina del gruppo.

"Che ha detto?" chiede Jorge appena chiudo la telefonata.

"Certo che sei un impiccione di prima categoria" scoppio a ridere, facendolo sbuffare.

"Sono curioso e tu sei antipatica" storce il naso offeso.

"Permaloso" lo canzono, schioccandogli poi un bacio sulla guancia.

"Gne" mi fa il verso.

"Mi passano a prendere tra un'ora" gli dico poi, affrettandomi a finire di mangiare e di sistemare la cucina.

"Dai qua, sistemo io, tu vai a prepararti" cerca di togliermi il piatto dalle mani.

"Ma no, finisco qui e poi vado" lo tiro verso di me.

"No, sul serio... sono in grado di azionare una lavastoviglie" mi guarda profondamente negli occhi e mi sento quasi ipnotizzata dal suo sguardo, lascio a lui il piatto e, dopo avergli dedicato un sorriso, vado a cambiarmi ringraziandolo.

Faccio una doccia veloce e poi indosso un vestitino, indosso un paio di stivali e mi trucco leggermente. Niente di troppo elaborato, preferisco restare comoda conoscendo il programma del giorno.

"Jorge, io vado, ci vediamo più tardi" mi affaccio alla porta del suo studio, dal quale sta continuando il suo lavoro in queste settimane. Corro a salutarlo, seduto alla sua scrivania, e poi raggiungo le ragazze qui fuori.

Lodo e Alba mi salutano calorosamente, nonostante ci siamo viste appena ieri pomeriggio per un caffè a casa mia, ma con loro è sempre così. Passiamo poi a prendere anche mia cugina Cande e la mia migliore amica Mechi, che ormai sono parte integrante di questo nuovo gruppo.

All'improvviso tu// JortiniWhere stories live. Discover now