Capitolo 12

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MARTINA'S P.O.V.

"Allora? Dai raccontaci dell'altra sera, siamo curiose!" esordisce Candelaria, prendendo posto al tavolino del bar, piuttosto rumorosamente. "Scusate" abbassa il tono della voce poi, riferendosi alle persone che si sono girate per il rumore.

"La solita" borbotta Mercedes, ridendo soavemente. "Tu racconta!" mi punta l'indice contro e io, istintivamente, alzo le mani in segno di resa.

"Ma non è successo niente di che dai" cerco di deviare il discorso, mentre alzo gli occhiali da sole sulla testa. "Sono stata a quella festa e mi ha presentata alla sua famiglia" scrollo le spalle, appoggiandomi allo schienale della sedia in vimini.

"E come sono? Snob e antipatici?" si incuriosisce la rossa.

"No, affatto. Il contrario, sono molto alla mano per essere 'dell'alta società'" dico facendo le virgolette sull'ultima parte. "La madre è dolcissima, il padre è un simpaticone" sorrido, ricordando il modo in cui si è presentato Alvaro.

"E com'era la festa?" chiede con aria sognante Mechi, lei ha sempre amato questo genere di cose e adora acconciarsi per eventi di tale livello. Nel mentre un cameriere ci raggiunge per farci ordinare da mangiare.

Oggi io, Mechi e Cande abbiamo metà mattinata libera, più o meno. Le mie due amiche vanno a lavoro alle 9:00 oggi e io non ho lezione prima delle 10:30... ottimo motivo per fare colazione insieme e spettegolare un po'.

"Noiosa" roteo gli occhi, facendo sbuffare la bionda e ridacchiare la rossa.

"Gne" fa poi la linguaccia Mer.

"Si ma io ora voglio sapere di Blanco" ghigna malefica, la figlia di mia zia.

"Cosa vuoi sapere precisamente" la guardo un po' seccata dalla sua insistenza. Continua ad insinuare che tra me e il suo capo ci sia qualcosa, quando in realtà non è così. Non potrà mai essere così. Siamo troppo diversi, vogliamo cose diverse.

"Beh... tutto" si sfrega le mani. Giuro che questa ragazza mi spaventa, e non poco.

"Mm..." sospiro, raccontando poi tutto. "Inizialmente lui è stato con alcuni imprenditori o roba simile, io sono stata con Lodovica, la fidanzata del suo migliore amico" inizio a raccontare.

"Uhh si, Lodo è molto simpatica" sorride Cande.

"Continua, sono curiosa anche io del dopo" ammicca la mia migliore amica.

"Cosa ti fa intuire che ci sia un dopo?" mi legge nella mente o cosa?

"Hai detto 'inizialmente', genio" mi prende in giro, beccandosi una smorfia.

"E niente, siccome mi annoiavo, e anche lui, ce ne siamo andati" scrollo le spalle. Nel frattempo arriva la nostra colazione.

"Ma..." apre la bocca con delusione, Candelaria.

"Mi ha portata a vedere il panorama dal punto più alto della città, con una bottiglia di champagne" rido sonoramente, davanti alle facce sconvolte delle mie amiche.

"Davvero?" sbatte le palpebre Mechi.

"Ci prendi per il culo?" domanda con la sua solita schiettezza, Cande.

"No" rido. "Vi giuro che sono seria" cerco di trattenere le risate.

"Ahhh" urla, richiamando così l'attenzione di tutti, quella pazza che mi ritrovo come cugina.

A volte mi domando ancora come sia possibile che siamo imparentate, ma poi mi ricordo che la sorella di mio padre è pazza, in senso buono, tanto quanto la figlia.

All'improvviso tu// JortiniWhere stories live. Discover now