;Luigi

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Sono in cucina insieme a Serena, dovrei aiutarla a preparare la cena ma in realtà non faccio altro che fissare Luigi che è fuori a fumare insieme ad Albe.
Io e Luigi stiamo insieme da un paio di mesi, andava tutto bene finché qualche giorno fa abbiamo litigato pesantemente.
Ci siamo urlati addosso le peggio cose, sono partite parole molto pesanti ma sono sicura che, come me, nemmeno lui le pensava davvero, erano solo dettate dalla rabbia del momento.
Fatto sta che ora sono cinque giorni che non ci rivolgiamo la parola neanche per sbaglio e sto malissimo per questo.

"Ehi, sei connessa sulla terra o sei dispersa nel tuo mondo?" Serena mi richiama, passandomi una mano davanti agli occhi e distogliendomi dai miei pensieri.
"Ci sono, scusa stavo pensando" mento in parte anche se so perfettamente che lei sa il motivo per cui ho sempre la testa tra le nuvole in questi giorni.
"Tranquilla, ho detto se puoi andarmi a prendere lo scottex nello sgabuzzino, mentre io finisco qua" ripete ciò che aveva detto, annuisco solamente mentre mi dirigo fuori per raggiungere lo sgabuzzino.
Faccio attenzione a lasciare la porta aperta, dato che dall'interno non si può aprire, e vado alla ricerca dello scottex.

"Ma perché devo andarci io? Scusa ma poi cosa ci fa l'mp3 là dentro?" sento dire alle mie spalle, così mi giro trovandomi davanti Luigi con un'espressione perplessa dipinta sul volto.
Non fa in tempo a dire niente che vediamo la porta davanti a noi chiudersi, perfetto, questa era l'ultima cosa che volevo succedesse.
"Albe! Albe che cazzo fai? Apri questa porta, dai" inizia ad urlare per farsi sentire all'esterno ma senza ottenere nessuna risposta.

Sbuffo accasciandomi su una delle pareti libere della stanza, non posso crederci che abbiano organizzato tutto questo.
"È una tua idea?" Luigi mi rivolge la parola per la prima volta, e avrei preferito non lo facesse.
"Ma sei serio? Secondo te non ho niente di meglio da fare che chiudermi in una stanza con te? Non farmi incazzare ancora" sbotto alzandomi nuovamente in piedi mentre cerco di mantenere la calma, se dobbiamo stare chiusi qui dentro vorrei almeno non litigare.
Non risponde, si limita a sedersi per terra, appoggiandosi alla parete opposta alla mia.

"Senti, hai ragione, scusa, so che è stata un'idea di quei cretini" Luigi spezza il silenzio dopo interminabili minuti in cui si sentivano solamente i nostri respiri e le urla dei nostri compagni all'esterno.
"Va bene" dico solamente per evitare che anche questa conversazione cada in un litigio, dato che ultimamente succede solo questo.
"Non è l'unico motivo per cui devo scusarmi"
"Lu senti-"
"No, senti tu, per favore" mi interrompe, così faccio un cenno con la testa per farlo continuare, prende fiato e inizia a parlare.
"Ho reagito malissimo, ne sono consapevole ma lo sai che il mio difetto più grande è quello di tenere tutto dentro e alla fine esplodo, dicendo cose che non penso minimamente. Con te ho esagerato e non voglio perderti perché sei l'unico motivo che mi fa stare in piedi, oltre alla musica" finisce il suo discorso ed io non rispondo, impegnata ad assimilare tutto ciò che mi ha appena detto.
È forse una delle cose più belle che mi abbia mai detto da quando ci conosciamo.
"Puoi dire qualcosa per favore? Anche negativa, però parla"
"Siamo due teste calde e siamo fin troppo orgogliosi ma non voglio perderti nemmeno io" rispondo mettendo da parte l'orgoglio, proprio come ha fatto lui, perché questo non ci porta da nessuna parte.

Luigi sorride e si avvicina a me, sedendosi al mio fianco e stringendo la mia mano nelle sue.
"Mi sei mancata tantissimo" ammette avvicinandosi ancora di più a me.
"Chi ti ha detto che abbiamo fatto pace?" scherzo allontanandomi leggermente.
"Eddai, devi sempre rovinare tutto" esclama mettendo il broncio.
"Mi sei mancato anche tu, scemo" lo tiro verso di me per poi far unire la nostre labbra in un dolce bacio.

"Che dici? Chiamiamo Albe per farci liberare o restiamo qui dentro
a vita?"
"Ma guarda, per me possiamo restare qua dentro tutto il tempo che vuoi" dice sfoggiando un sorrisetto malizioso e beccandosi uno schiaffo sul braccio da parte mia.
Si, siamo proprio tornati quelli di prima.

One Shot//Amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora