Un ricongiungimento inaspettato

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Era una bella giornata primaverile e il sole era appena alto in cielo. Le onde si infrangevano pacifiche sulla sabbia della spiaggia poco lontano dal mio villaggio.

Il grido di qualche alfeli si sentiva in lontananza mentre lo scrosciare ritmico delle onde calmava i miei pensieri.

Nel pieno della notte una strana barca era attraccata nella baia. Mai nessuna barca si era spinta fino alle nostre coste perché non c'erano porti e neanche altri piccoli attracchi. Non eravamo un villaggio di pescatori e tutto il nostro traffico commerciale si svolgeva via terra. In più, nella baia, vivevano rare piante e pesci libellula che era quasi impossibile trovare in altre parti. Erano abbastanza suscettibili e spesso erano disturbati da visitatori rumorosi.

La sabbia era ancora tiepida sotto i piedi e l'acqua del mare mi schizzava il lungo vestito.

Dopo aver osservato per un po' la barca che ancora era ormeggiata nella baia mi decisi a continuare la mia camminata. Ero sola, il mio unico pensiero rivolto alle colonie di granchi fiammeggianti distrutte da Raini qualche giorno prima. Sarei dovuta andare a riparare al suo danno molto presto...

Presi qualche conchiglia lungo il mio percorso e le misi in borsa, sarebbe servito come pagamento di scuse per i granchi.

Tenko comparve al mio fianco. Camminava sul pelo dell'acqua senza incresparne la superfice.

«Cosa fai?»

«Raccolgo le conchiglie per riparare il nido dei granchi fiammeggianti. Raini lo ha distrutto di nuovo...»

Lo spirito si piegò e raccolse dalla sabbia una delle conchiglie che mi porse «Dovresti metterlo in riga quel famiglio. In ogni caso volevo dirti che sta arrivando. Ha appena finito di lavorare.»

«Grazie.» gli risposi con un sorriso e un attimo dopo lo spirito era scomparso dal mio fianco.

Continuai nella mia missione e raccolsi un'intera borsa di conchiglie finché non sentii qualcosa.

Dietro di me sentii dei passi leggeri sulla sabbia bagnata dalle onde.

Finalmente è tornato!

Continuai a camminare senza fermarmi, in ogni caso mi avrebbe raggiunto in un paio di falcate, ha sempre avuto un passo veloce.

Lo sentii fermarsi qualche metro da me e io feci lo stesso. Era il nostro modo di giocare insieme.

D'un tratto sentii il suo scatto sulla sabbia. Mi girai di colpo e mi ritrovai tra le sue braccia in un battito di ciglia.

Sorrisi d'istinto ma in una frazione di secondo quel sorriso mi si congelò sul volto.

Non era il solito profumo di fuliggine che sentivo, non erano le solite braccia robuste ma gentili, non era la solita presenza tranquilla e questa... questa non era la sua aura!

Mi staccai leggermente da quel saldo abbraccio solo per ritrovarmi tra le braccia di un ragazzo biondo con due corte treccine che gli ricadevano sulle spalle. Il viso dolce e con due occhi verdi ricolmi di felicità.

Chi era?

Provai a divincolarmi ma la sua presa era salda. Mi teneva stretti i fianchi a sé e non mi lasciava andare per nessuna ragione, come se fossi stata una persona persa da molto tempo.

Poggiai le mani al suo petto e lo spinsi via ma non riuscivo comunque a liberarmi. Sentii una delle sue mani risalirmi su per la schiena e fermarsi sul mio volto.

La sua pelle era decisamente calda rispetto alla mia ma quel contatto mi fece rabbrividire da capo a piedi.

Vidi il suo volto avvicinarsi al mio.

Cosa diavolo pensa di fare?!

Senza rifletterci troppo su, gli tirai un pugno appena sotto lo sterno e lui lasciò immediatamente la presa. Non era abbastanza forte da fargli veramente male ma era quel tanto che mi bastava per distrarlo.

Fece qualche passo indietro portandosi una mano al petto. Tossì un paio di volte per poi guardarmi, nei suoi occhi ci fu solo della confusione.

Da lontano sentii altri passi che si avvicinavano a me correndo. Prestai bene attenzione all'aura che mi si stava avvicinando questa volta, ma appena la sfiorai la riconobbi subito.

Kaito si avvicinò a me stringendomi in un abbraccio ma continuando a guardare male il ragazzo davanti a me che ancora aveva il respiro rotto.

«Aly...?» chiese Kaito preoccupato.

Lo presi per una mano e mi allontanai a grandi passi dalla spiaggia.

Chi diavolo è questo tizio? Chi si crede di essere?!

«Aly!» la voce del ragazzo era limpida e mi ricordava il cielo notturno.

Cercò di richiamare la mia attenzione ma, come conosceva il mio nome?

Girai il volto ma senza fermarmi e incrociai appena il suo sguardo triste prima di sparire nella foresta di bambo poco lontano.

Piume bianche - The OriginsWhere stories live. Discover now