Capitolo 22

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Pure emotion

Let it burn

Like fire

Do you yearn for a change?

And I hope that you learn

To never make the same mistake


London Grammar, "How does it feel"


CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA


ANNO 2010

MAGGIO

Baia dell'Est


Che fosse giusto o sbagliato, a Tea non importava.

Aveva ripreso a percepire il sangue scorrerle nelle vene. Sentiva emozioni, brividi, e poco contava che fossero simili a quelli che si provano sulle montagne russe al luna park.

Il rischio, nel suo caso, non aveva importanza: qualsiasi cosa era meglio della lenta morte interiore a cui si era arresa negli ultimi anni, e una relazione, seppure così adrenalinica e fatta di saliscendi come quella con Loris, era più di quanto potesse sperare.

Quella di lui non era una presenza costante. Loris era un ragazzo molto attivo, che spesso reclamava tempo e spazio per se stesso e per i propri interessi personali. Inoltre, la sua famiglia di origine e gli amici storici vivevano a centinaia di chilometri da Città Grande, perciò non era raro che dedicasse i fine settimana alle visite a casa.

Tuttavia, quando era con Tea, le sue attenzioni erano interamente per lei.

Loris era un ammaliatore, e non solo per il suo bell'aspetto, il suo sorriso smagliante, le sue labbra di ciliegia. Era estremamente sicuro di sé, e da quella sicurezza scaturiva un grande fascino. Era brillante e sagace. Quando erano insieme, Tea ne era del tutto rapita. La chimica che fin da subito si era generata tra loro li portava a desiderarsi a vicenda come se non ne avessero mai abbastanza l'uno dell'altra. Il fuoco che Tea avvertiva bruciare dentro di sé riempiva le sue giornate e le sue notti, e la aveva spinta ad adattarsi in fretta a tempi e ritmi che pure restavano sempre dettati da lui.

Era un luminoso pomeriggio di fine maggio; i due passeggiavano tenendosi la mano, con le dita intrecciate, lungo la riva della splendida baia azzurra.

Loris indossava una camicia di lino, pantaloni corti e sneakers. Persino in quella tenuta informale emanava fascino, e Tea non riusciva a smettere di contemplarlo.

Portavano entrambi sulle spalle uno zaino, un bagaglio leggero per avventurarsi nel primo assaggio di estate, come lo aveva definito lui.

Non che Tea ne sapesse molto di più, perché Loris non era stato di molte parole quando l'aveva invitata a condividere quel viaggio.

Lei si era infilata un paio di scarpe comode, aveva preparato alla svelta il suo zaino e l'aveva seguito, senza nemmeno avere idea di dove sarebbero andati, o di dove avrebbero pernottato.

Loris faceva spesso così, per la verità. Amava sorprenderla e tenerla sulle spine. Non le svelava nulla, se non l'indispensabile affinché lei potesse tenersi pronta per la loro ennesima fuga d'amore. Partivano direttamente dall'ufficio il venerdì sera, visitavano posti sconosciuti ai più, angoli incantevoli e pieni di pace, e non rientravano fino a che non avevano consumato insieme anche l'ultima ora di libertà che era loro concessa.

Non c'è una nuvolaWhere stories live. Discover now