Capitolo 11

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There is nothing special about me

I am just a lil star

If it seems like I'm shining it's probably

A reflection of something you already are

Kelis, "Lil star"


CIÒ CHE È SCRITTO NEL DIARIO DI TEA


ANNO 2006

NOVEMBRE

Lungo la riva del lago


Altro che appuntamento romantico. Altro che prima buona impressione.

La due posti di Daniel scendeva lungo le curve della strada statale che portava al lago, e Tea non sapeva più come togliersi dall'imbarazzo. Anche perché lui non intendeva lasciar perdere l'argomento.

Daniel era allegro come non mai. In mancanza di una spiegazione da parte della ragazza che gli sedeva a fianco, suggeriva a raffica surreali versioni di ciò che era capitato.

"Noto maniaco ultraottantenne di Panesecco colto in flagrante da giovane prestante, che salva in extremis la sua prossima vittima! ...No? Neanche questa? Aspetta, aspetta: sei una pusher di tisane fatte in casa, e sei in ritardo con la consegna. No, eh? Insomma, non mi vuoi proprio spiegare cosa voleva da te quell'uomo?"

Tea sbuffò, cercando una via d'uscita per farlo smettere.

"Diciamo che ho un hobby... un passatempo... una certa passione che è... ecco... poco femminile, se vuoi", buttò lì, "e non mi va molto di parlarne. Quindi possiamo fare finta che non sia successo nulla e cambiare argomento? Ricominciare da un inizio tipo: 'Ehi, sei puntuale, eccoti qui, sali in macchina che andiamo a bere qualcosa senza inoltrarci in discorsi troppo personali'?"

"Oppure", insistette lui mentre faceva manovra per parcheggiare, "possiamo raccontarci a vicenda le cose che ci imbarazzano di più! Sarebbe un bel modo per rompere il ghiaccio, non credi?"

Tea roteò gli occhi: non c'era davvero modo di farlo smettere.

Una volta fermi Daniel scese dall'auto, rovistò nel baule, ne estrasse qualcosa e raggiunse svelto il lato passeggero per aprire la portiera a Tea.

Lei scese a sua volta, alzò lo sguardo su di lui per ringraziarlo della gentilezza e si trovò faccia a faccia con una bellissima rosa. Una sola, elegantemente confezionata. Una rosa tea.

"Per te" sentenziò Daniel, solenne. "L'idea era di consegnartela al momento del nostro incontro. Più o meno sarebbe dovuta andare così: tu che arrivi, io che ti vengo incontro, noi due soli nella notte buia, illuminati solo dalla luce dei fari della mia auto, io che ti accolgo offrendoti questa rosa... Ma, purtroppo, sono intervenute altre... priorità che mi hanno distolto dall'intento! Accetterai lo stesso questo omaggio?" concluse, strizzandole l'occhio.

Tea accettò, ovviamente, e subito avvicinò la rosa al viso, beandosi di quel profumo delicato. Ringraziò lusingata, poi gettò una rapida occhiata tutt'intorno.

Il locale si trovava proprio accanto alla strada principale che costeggiava il lago. Tea aveva percorso quella via un'infinità di volte, scendendo verso valle, eppure non ci aveva mai fatto caso.

Con gesto cavalleresco Daniel le offrì il braccio. Augurandosi di dirottare l'attenzione del ragazzo sul prosieguo della serata, anziché sui fatti accaduti poco prima, Tea gli sorrise, si aggrappò a lui e insieme si avviarono verso l'ingresso.

Non c'è una nuvolaWhere stories live. Discover now