Non sono una superdonna!

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La puttana più costosa di Mosca

-Capitolo 52-


Masha era tornata da una delle sue altre giornate di shopping con un nuovo cliente che era più emozionato dal fatto che l'avesse vista in tv più che dal fatto che ci avrebbe passato la serata insieme!

Comunque in sostanza quella sera non aveva nessun' impegno.

Aveva messo a dormire Sasha che non smetteva di paragonarla agli eroi della tavola rotonda e finalmente si stava godendo un po' di pace e come di consueto in quei momenti si dilettava nelle parole incrociate.

<quaranta orizzontale "come si chiama il figlio di Ulisse?", Telemaco! Mmmm quindici verticale "chi fu a inventare la macchina a vapore?", credo che fosse stato James Watt... vediamo uno, due, tre quattro, cinque sei, sette, otto e nove, ah si ci sta!>

Sentì qualcuno suonare al campanello del suo appartamento.

Guardò l'orologio e vide che erano solo le 10:30.

Una visita di Ida per assicurarsi che non fosse tornato di nascosto Ryu?

Dopo quell'avvenimento di più di due settimane fa Ida si accertava sempre che con lei non ci fossero degli uomini.

Ma comunque no, Ida se ne sarebbe accorta se qualcuno fosse entrato dal cancello.

Magari era Gaiya la sua vicina a farle una visita serale... dopotutto povera donna doveva pur un po' staccare dai suoi amati bambini, gli voleva pur un bene dell'anima ma erano pur sempre bambini, urlavano si lamentavano e mettevano in disordine.

Convinta che fosse la sua vicina aprì senza neanche controllare ma se ne pentì immediatamente.

Vide un uomo alto con un impermeabile e un cappello che copriva la maggior parte del volto.

Il primo pensiero di Masha fu di chiudere subito la porta ma fu interrotta dalla mano coperta dal guanto nero di pelle che afferrò con forza la porta e con un russo duro e macchinoso disse <è lei la signorina Golubev Masha?>

La donna fece cenno di sì col capo e l'uomo prendendo qualcosa dalla valigetta di cui Masha non si era accorta avesse disse <il signor Doronin gli porge le sue scuse per ciò che è successo e gradirebbe che lei tenesse il suo dono di scuse>

Gli porse una scatoletta di pelle nera e Masha senza sapere cosa dire fu interrotta nuovamente dall'uomo alla porta che disse <mi ha anche ordinato di dirle che desidera una chiamata di conferma per sapere se la somma che le ha versato nel suo conto corrente vada bene, se penserà che non sia sufficiente come quantità il signor Doronin ha detto di non esitare a chiedere>

La donna ingoiò con fatica la saliva e disse guardando la scatola che aveva in mano di cui non aveva il coraggio di aprire <molto generoso da parte sua>

L'uomo con l'impermeabile disse in fine <se non ha nulla da chiedere allora le auguro buona serata>

Masha che era ancora bloccata dalla paura chiese con voce insicura <mi-mi scusi ma come fa a-a sapere dove abito?>

L'uomo si girò e Masha vide che aveva una grande cicatrice che partiva dall'angolo della bocca e arrivava fino alla tempia sinistra.

<non si preoccupi di ciò signorina Golubev, il signor Doronin è un uomo molto influente quindi può avere queste informazioni base come le potrebbe avere della sua portinaia. Se non ha altro da dire allora me ne vado>

Aspettò un qualche segno da Masha che fece solo cenno di sì col capo se ne andò.

La donna lo seguì fino a dove poteva vedere e quando non lo vide più strinse con forza la scatola di pelle nera con paura.

Se poteva sapere quelle informazioni "base" come aveva detto quell'uomo spaventoso allora sapeva anche di Sasha?

Abbassò il volto e cominciò a vedere tutto sfocato... da quanto non piangeva dalla paura?

Chiuse la porta e andò in camera sua senza far sentire i singhiozzi al suo bambino che invece sentì il fidato felino che li seguì.

<ma che mi prende?! Perché piango? Mi è capitato di molto peggio però-però...> un altro singhiozzo si fece sentire e Masha si diede un colpo al petto per farli smettere ma invece aumentavano!

Artù con i suoi occhi seri guardò la donna seduta sul suo letto piegata su se stessa con quella scatola di pelle in grembo a piangere e si decise di andare anche lui sul letto.

Incominciò a girare intorno e poi si riuscì ad infilare dentro quella barriera che Masha aveva creato con braccia e capelli e prendendo a dolci testate il volto di Masha finalmente riuscì a farla tranquillizzare un attimo.

Le leccò un po' la faccia e con i suoi occhi blu la guardava intensamente.

La donna si asciugò le lacrime e togliendo dal suo grembo quella scatola nera di pelle ci mise il suo gatto e gli incominciò a fare un po' di coccole.

Artù iniziò a fare tante fuse, era pur vero che il felino preferiva Sasha, ma le coccole di Masha non le riusciva a battere nessuno!

La donna vedendo quel gatto che gli faceva sempre tanti dispetti sorrise e pensò "è vero che ho passato di peggio ma questo non mi ha reso una donna insensibile..."

Masha si sdraiò e si addormentò per la stanchezza e il gatto di conseguenza si mise comodo sul petto della padrona continuando a fare le fuse.

La puttana più costosa di MoscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora