07.

34.6K 1.8K 3.5K
                                    

Attesi per quelle che mi sembrarono ore, non potevo dirlo con certezza, ma il Sole stava ormai sorgendo quando Michael sbatté le palpebre e tornò alla realtà

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


Attesi per quelle che mi sembrarono ore, non potevo dirlo con certezza, ma il Sole stava ormai sorgendo quando Michael sbatté le palpebre e tornò alla realtà.

Lo osservai dapprima rivolgere uno sguardo timoroso all'ambiente circostante, analizzare ciò che aveva intorno, e poi prendere coscienza della mia presenza.

La mia adrenalina si era del tutto spenta. Quello scatto d'ira si era dissolta, lasciando spazio alla stanchezza. Mi aveva consumato le energie, dovevo solo attendere che il serbatoio si ricaricasse per tornare all'attacco.

Me n'ero stata in allerta per tutto il tempo in cui Michael viaggiava fra le sue allucinazioni e ricordi più profondi. A mie spese, avevo imparato che erano quelli gli attimi in cui diventava più pericoloso, quelli in cui perdeva il contatto con il mondo reale e il resto diveniva un contorno astratto delle sue fantasie più remote.

Lo soppesai, mentre lui faceva lo stesso con me. Ci esaminammo come due topi da laboratorio, due estranei attenti all'attacco dell'altro.

Il sangue ricopriva entrambi e non sapevo dire che dei due portasse più ferite. Forse lui.

I suoi occhi di vetro percorsero le mie gambe nude, non perdendosi neppure un dettaglio, neppure un graffio, si soffermarono sulla gonnellina blu e bianca della divisa e storse la bocca.

Fu più forte di me. «Che c'è? Non è di tuo gusto?».

Michael aggrottò le sopracciglia, più scure dei suoi capelli, biondi quanto i miei, ma non rispose. Piuttosto riprese a percorrere il suo viaggio.

Più saliva, più pelle scoperta vedeva, più si adombrava. Sorvolò il mio top con indifferenza. Un velo nero gli cadde sulle retine nel momento in cui scorse i segni che mi aveva lasciato sulle guance, e sentii il suo respiro aumentare.

Eppure continuò a starsene zitto.

Concluse la radiografia una volta raggiunte le codine mezze sciolte, imperturbabile, privo di una minima facciale. Era completamente impassibile.

Perciò fu il mio punto di scoprirlo, di assaporarlo dopo anni passati a immaginarmi come sarebbe cresciuto, a chiedermi fosse diventato ancora più bello o se fosse rimasto come era.

Più bello, era diventato più bello. Convenni a quella decisone, solo nel realizzare che era molto più alto di me.

Le sue gambe erano lunghe, ancora fasciate dai pantaloni bianchi dell'ospedale, e la linea della sua mandibola aveva subito colpi duri dalla vita, a giudicare da come si fosse fatta più marcata, più concreta.

Call Me MichaelWhere stories live. Discover now