2nd; Andrew

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Una presa per il culo; ecco cosa mi sembra tutto questo.

Come è possibile che io me ne vado e lui rischia la vita lo stesso?

Mi sono auto-distrutta per salvarlo, è tutto questo per niente; mesi e mesi di depressione, di isolamento verso tutti, di silenzio, e il tutto per niente.

"Andrew, ti prego dimmi che hai sentito male!" Lo imploro, sperando che tutto questo sia solo un grande è pessimo incubo, ma la sua faccia dice il contrario.

Questa è la fottutissima realtà, e io non posso cambiarla.

Andrew inizia a tirarmi lontano dagli uomini, tappandomi la bocca per evitare di farci scoprire.

Lo guardo, come a dire 'sono spavemtata, mica minchiona', ma lui alza le spalle e continua a trascinarmi lontano da li.

Dopo minuti in cui lui mi tirava e io provavo a tranquillizzarmi, finalmente ci alziamo da terra, e io alzo gli occhi al cielo perché questo cretino non mi ha ancora lasciata.

Strattono il braccio e finalmente riottengo il controllo di esso.

"Dobbiamo pensare a qualcosa, e anche in fretta." Le parole lasciano la mia bocca senza controllo, e quasi del tutto incomprensibili.

"Inizia a calmarti." dice lui.

Come se fosse facile.

"Mi pigli per il culo?" Sbraito contro questo poveretto, che si trova al posto sbagliato nel momento sbagliato. "Lo vogliono uccidere, e io non posso fare fottutamente niente perché tutti loro pensano che io sia morta."

"Ma ora sono in tour, controllati da guardie del corpo e dalla squadra di Hemmings. Sono tutti al sicuro"

Sicuro.

Questa si che é una bella battuta.

Scuoto la testa, sconsolata. "Loro hanno lasciato questo mondo, circa dieci mesi fa."

Lui mi guarda, come se avessi appena bestemmiato, gli occhi spalancati. "C-come?"

"10 mesi fa, mentre tu eri in missione in America, io sono stata mandata in Giappone, e nella loro base é esplosa una bomba." Sospiro frustrata, passandomi una mano in faccia. "dicevano che erano morti tutti, ma io no."

"Ed è girata la notizia che la bomba ha ucciso anche te, giusto?" Io annuisco, pensando a quanto vicina fosse stata l'esplosione.

Questione di metri.

"E ora quasi tutti pensano che io sia morta." Abbasso la testa, quasi vergognandomi degli eventi.

"Chi altro sa che sei viva? Oltre me, ovviamente."

"Tu e il capo, per il resto del mondo sono morta."

"E perché hanno lasciato le missioni?"

"Han detto che non era questa la vita che volevano..."

"Devono volerti davvero bene per lasciare la loro vita."

Io annuisco, sorridendo amaramente.

Una lacrima lentamente la mia guancia, attirando l'attenzione del ragazzo che ho davanti. Non mi ha mai visto piangere, e a giudicare dalla sua faccia ne è abbastanza sorpreso; ma come biasimarlo, mi sono sempre comportata come una stronza apatica in sua presenza.

"Okay, stai piangendo e non è un buon segno."

" Tu dici?!" Gli ringhio contro.

Lui fa un passo indietro come spaventato dal mio tono di voce, alzando puoi le mani verso il cielo come a dire scusa.

Their secret bodyguardWhere stories live. Discover now