-sicura di star bene? Sei strana- mormora lasciando la mano di Camila per avvicinarsi a me, io annuisco velocemente con la testa esclamando un: -si, certo! Ho solo bisogno di dormire un po'. Ci vediamo domani per colazione?- alzandomi sulle punte per baciargli la guancia e lui confuso annuisce ma non dice nulla. Così saluto Camila e mi allontano in fretta, solo una volta al sicuro nella mia stanza d'hotel mi permetto di sfogarmi.


I giorni passano e Shawn e Camila diventano sempre più affiatati, sono sempre in giro insieme e i paparazzi ne approfittano per fotografarli, io dal canto mio cerco di intromettermi il meno possibile concentrandomi sul lavoro. Esco solo quando costretta.

Un tuono mi fa balzare mentre sto terminando di scrivere un articolo e mi rendo finalmente conto che è buio. Ho passato la giornata a lavorare! Mi tolgo la coperta di dosso e mi alzo per andare a prepararmi la cena ma il campanello mi costringe a cambiare rotta.

Senza controllare apro la porta e uno Shawn totalmente fradicio e con delle buste tra le mani mi sorride

-ceniamo insieme?- domanda entrando nel mio appartamento, questa è l'ultima sera di break prima di riprendere il tour in Europa. Confusa chiudo la porta, credevo volesse passare la serata con Camila. Lo seguo fino al divano dove si lascia cadere, le buste poggiate sul tavolino. Afferra il telecomando e inizia a cercare qualcosa da vedere su Netflix.

-Credevo saresti stato con Camila?- mi decido a domandare, lui non si gira neanche a guardarmi ma continua a fare zapping tra i film disponibili

-abbiamo discusso, e poi era da tempo che non passavamo una serata io e te come ai vecchi tempi- risponde scrollando le spalle, ingoio il groppo. Era ovvio, non avrebbe di certo scelto di venire da me se non ci fossero stati problemi in paradiso.

-Avrei dovuto aspettarmelo- non riesco a trattenermi dal commentare sottovoce, Shawn finalmente si ferma e mi guarda. Una lacrima mi scivola sulla guancia così l'asciugo svelta

-(Y/N) stai bene?- domanda preoccupato, poggia il telecomando e si gira del tutto verso di me col corpo, io prendo un respiro profondo e sorrido

-certo, si! Scusami ma ho passato il giorno a lavorare e ora gli occhi mi bruciano. Tu scegli il film mentre io vado a prendere da bere- parlo velocemente e nel mentre mi alzo per poter fuggire in cucina ma lui mi conosce troppo bene. Infatti mi segue senza esitare e mi afferra il polso facendomi fermare nel mezzo della cucina.

-Okay ora basta, mi dici che sta succedendo? Sono giorni che sei strana, pensavo fosse per il lavoro ma... non parliamo più- la sua voce esce decisa ma triste, io mi sforzo di non guardarlo negli occhi perché altrimenti scoppierei.

-E infatti avevi ragione, sto avendo problemi a lavoro ma tranquillo- mormoro pronta a girarmi di nuovo per dargli le spalle ma non me lo permette.

-Non ti credo, me ne avresti parlato come sempre. Invece ultimamente se non sono io a scriverti non mi dai neanche il buongiorno... ti sei stancata di me?- domanda e alzo velocemente gli occhi scuotendo la testa. Non deve pensarlo neanche per un momento! Il terrore riempie il suo sguardo e vorrei solo abbracciarlo forte

-no Shawn, non pensarci neanche per sbaglio!- esclamo senza pensarci su e lui aggrotta la fronte confuso anche se più sollevato

-allora qual è il problema? Io non ti capisco- mormora accarezzandomi una guancia, chiudo gli occhi pregandolo sottovoce di non farmi questo.

-Ti prego non farmi questo Shawn, non farmelo dire- sussurro trattenendo le lacrime dietro le palpebre chiuse, lui però non si arrende.

-Non farti dire cosa? Per carità, (Y/N), parlami! Ti pare che debba tirarti fuori le cose con le tenaglie?!- la sua voce si alza dal nervosismo, io apro gli occhi lasciando sfuggire le lacrime. Shawn se ne accorge e mi avvolge tra le braccia. Scoppio a piangere come una stupida.

ImmaginaWhere stories live. Discover now