Bjorn Lothbrock

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Marty_Mendes_ non sono molto brava con le cose romantiche ma spero che sia venuto decente lo stesso! 🥰

Marty_Mendes_ non sono molto brava con le cose romantiche ma spero che sia venuto decente lo stesso! 🥰

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La gente è tutta radunata intorno al pontile, grida e risate riempiono l'aria.

-Mamma! Mamma è arrivato papà!- grida Astrid tirando la stoffa del mio vestito per farmi accelerare il passo. Le sorrido tenendo tra le braccia Eirik che dorme tranquillo. Le voci non sembrano infastidirlo neanche quando, tenendo per mano Astrid, entro nella folla.

Avanziamo svelte, lei quasi inciampa nei suoi stessi piedi mentre avanza determinata. Quando Bjorn è partito per l'ennesimo viaggio ha pianto per giorni interi, rifiutando quasi di mangiare. Io ero incinta e occuparmi di lei era faticoso, ma non mi sono mai pentita assolutamente di nulla. O almeno quasi di nulla. Le ultime parole che io e Bjorn ci siamo rivolti prima che partisse sono state per litigare.

-Eccolo!- grida Astrid che lascia scivolare via la mano dalla mia e corre gridando. Bjorn si china poggiando un ginocchio per terra e la prende tra le braccia sorridendole allegro. I capelli biondi perfettamente intrecciati e una pelliccia lo tiene coperto.

-Ecco la mia bambina!- lo sento esclamare quando sono abbastanza vicina. Astrid tiene il visino seppellito contro il collo del padre e lo stringe come se fosse il suo tesoro più prezioso. Avanzo indecisa, non sono sicura che lui sia felice di vedermi. Mi stupisce che non abbia portato un'altra donna con sé. Bjorn non è molto famoso per la sua fedeltà alle donne, almeno quelle che non sono sua madre. Lagertha è la donna più coraggiosa e fantastica che abbia mai conosciuto. Eirik tra le mie braccia inizia a lamentarsi, attirando così l'attenzione di Bjorn su di noi.

Sento le ginocchia tremare ma mi concerto sul bambino per poterlo calmare. Il rumore deve averlo infastidito.

-Dormi piccolo Eirik, la mamma è con te- gli sussurro muovendomi lentamente da destra verso sinistra per poterlo cullare. La figura di Bjorn torreggia su di me quando arriva di fronte a noi, ci copre dal leggero sole della giornata. Allunga le mani e prende Eirik dalle mie braccia senza dire una parola. Lo lascio fare, col cuore in gola. Astrid, coi piedi per terra adesso, rimane attaccata alla gamba del padre mentre lui stringe il suo ultimo figlio che, come se lo avesse riconosciuto, smette di piangere.

-Bjorn!- la voce di Torvi mi distrae, mi giro giusto in tempo per vederla arrivare insieme ad Ubbe e la piccola Asa. Bjorn sorride luminoso verso di loro e accoglie l'altra bambina come ha fatto con Astrid. Torvi mi sorride gentile e Ubbe mi fa un cenno con la testa ricambiando il mio saluto.

-Com'è andato il viaggio, fratello?- domanda Ubbe, Bjorn torna in piedi ancora stringendo Eirik. Non distoglie lo sguardo da lui, ammaliato.

-Benissimo, ho fatto portare l'oro che abbiamo trovato nella sala del trono. Questa sera ci sarà una festa- risponde per poi guardare me. Io allungo le mani per prendere Eirik così da lasciare il padre ai suoi doveri. Non mi ha rivolto parola da quando mi ha rivista, è chiaro che non mi vuole qui.

-Sarà meglio che porti il piccolo Eirik nel suo letto- mormoro con lo sguardo fisso sul bambino per non incontrare quello di Bjorn. Astrid si lamenta di voler rimanere col padre ma, grazie agli Dei, Torvi riesce a convincerla a farla tornare con noi. Tiene le mani di entrambe le bambine per non perderle mentre ci allontaniamo lasciando i due fratelli Lothbrock da soli.

-Qualcosa è successo tra voi due- commenta solamente, la precedente compagna di Bjorn. Io non rispondo, non mi va di parlarne e lei lo capisce. Mi accompagna fino alla stanza che io e Bjorn condividevamo e che ho usato solo io durante la sua assenza. Astrid e Asa sono rimaste a giocare nella sala del trono. Appoggio il bambino sul mio letto e mi giro verso Torvi. Nonostante il suo trascorso con Bjorn non abbiamo mai avuto discordie. Lei è sempre stata molto gentile con me, mi ha anche insegnato a combattere.

-Abbiamo litigato prima che partisse, non credo che mi abbia ancora perdonata. Sono stata molto dura con lui e sappiamo entrambe quanto Bjorn sia orgoglioso- spiego velocemente senza entrare nel dettaglio, Torvi annuisce comprensiva dopo aver lanciato un'occhiata al bambino che dorme beato tra la pelliccia calda.

-Io mi prenderò cura di Eirik e Astrid. Fa' ricordare a Bjorn perché si è innamorato di te- risponde tranquilla, torna a guardarmi ed io annuisco grata del consiglio.

Prende il piccolo Eirik e mi lascia sola. Decido di aspettare che Bjorn ritorni intrecciando i capelli, non ho mai il tempo di fare qualcosa di più elaborato siccome devo occuparmi dei bambini e del regno, ma ora decido di approfittarne. Quando la porta dietro di me viene spalancata incontro gli occhi di Bjorn e il fiato mi si spezza. Lascio andare le ciocche chiare che stringevo tra le dita e mi alzo. Lui avanza verso di me dopo aver richiuso la porta.

-Torvi ha preso Eirik e terrà anche Astrid per oggi- lo avviso avanzando verso di lui che senza dire una parola mi fa girare di spalle e inizia a intrecciare le mie ciocche. Non lo fa spesso, non ha mai tempo neanche lui per farlo, ma sa quanto io ami sentire le sue mani tra i miei capelli.

-Hai trovato un'altra?- trovo la forza di chiedere quando ne ho abbastanza del silenzio. Bjorn finisce di intrecciare i miei capelli e mi gira di nuovo verso di lui, lo guardo in attesa di una risposta. Lui si limita ad osservarmi e capisco che è così. Almeno ha avuto la decenza di non portarla con sé davanti ai nostri figli. Annuisco allontanandomi da lui che mi afferra dal polso stringendomi. La mia schiena sbatte contro il suo petto e lui china il viso in avanti, sento il suo respiro infrangersi contro il mio collo. Trattengo il fiato.

-Tu sei mia moglie (Y/N), e rimarrai tale- dice semplicemente per poi lasciare una scia di baci lungo il mio collo. Mi allontano da lui girandomi a guardarlo con rabbia

-non mi farò umiliare da te Bjorn! Non per un litigio! Se non riesci a farti bastare una sola donna allora non sono quella giusta per te- grido spingendolo dal petto, lui però non sembra minimamente scosso dalla cosa e mi afferra per i polsi per poi tirarmi verso di sé

-ho avuto un'altra mentre ero via, ma ora non c'è più. Ci sei tu, Astrid, Eirik- mormora contro le mie labbra, mi asciuga le guance e mi bacia sulle labbra. Mi aggrappo a lui ricambiando il bacio e decido di ignorare che mentre era via ha avuto un'altra. Lo amo.

-È stata dura senza di te, con la minaccia di Ivar e tutto. Ubbe si è occupato di tutto insieme a me e Torvi, ma io avevo bisogno di te- mormoro quando le nostre labbra si allontanano, Bjorn mi stringe con un braccio mentre con l'altro mi sfiora i capelli

-ora sono qui e mi prenderò io cura di voi- sussurra semplicemente e mi avvolge in un abbraccio caldo e rassicurante. Nello stesso momento Astrid corre in camera gridando contro Torvi che stringe ancora il piccolo Eirik tra le braccia.

-Papà voglio stare con te- grida la bambina piangendo e Bjorn si china a prenderla in braccio sorridendole

-mi dispiace mi ha presa alla sprovvista. Sarà un'ottima combattente quando crescerà- si scusa Torvi e io sorrido prendendole il bambino dalle mani. La lascio libera di andare mentre la nostra famiglia si riunisce finalmente. Bjorn si lascia cadere sul letto giocando con la piccola Astrid e io mi unisco a loro facendo attenzione a tenere Eirik coperto. Quando i due finiscono di giocare Astrid è stesa sul petto del padre che è sdraiato sulla schiena e guarda verso di me.

-Venite più vicini- mormora solo ed io mi sdraio appoggiando la testa sul suo petto. Il corpicino di Eirik appoggiato tra i nostri. Bjorn sorride felice prima di addormentarsi sfinito dal viaggio, e tutti noi con lui.

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