-Tranquillo, ero solo distratta. Non devi ringraziarmi comunque. Quella donna è davvero fortunata se hai seguito delle lezioni di ballo così assiduamente solo per lei- commento sforzando un sorriso, Paulo si gratta il retro del collo annuendo

-almeno ora che ho terminato non verrò più a invadere il tuo appartamento in piena notte- commenta ridendo, io mi sforzo di ridere con lui e annuisco

-mi divertivo, in realtà, ma non dirlo a nessuno o si sentiranno in diritto di fare lo stesso- sussurro e lui fa segno di tenere la bocca cucita. Così raggiungiamo gli altri e ci uniamo ai festeggiamenti. Balliamo tutti insieme e mangiamo e dopo un'oretta sono andati via tutti.

-(Y/N) noi andiamo. Chiudi tu la palestra?- le mie colleghe mi avvisano dalla porta, io e Paulo siamo rimasti gli ultimi a togliere di mezzo le ultime cose. Annuisco facendogli cenno che possono stare tranquille e le lascio andare.

-Non sei tenuto a rimanere, posso fare da sola- avviso Paulo che si gira a guardarmi prima di scuotere la testa

-no, mi fa piacere aiutarti. Magari ti do un passaggio a casa dopo, così non prendi l'autobus da sola al buio- risponde prontamente, è da una settimana che sono senza auto e ogni volta che poteva mi ha offerto passaggi che ho accettato di buon grado per godermi più tempo possibile con lui dato che da domani non lo vedrò più.

-Allora non insisto, se posso evitarmi un giro in autobus mi va benissimo- esclamo scrollando le spalle e lui ride buttando l'ultimo bicchiere di plastica

-sfruttatrice- commenta facendomi ridere mentre mi avvicino a lui

-me l'hai proposto tu, io non sfrutto proprio nessuno- ribatto prontamente e mi chino a prendere il borsone da terra. Lui prende il suo e pochi attimi dopo sto chiudendo la porta della palestra a chiave. Il viaggio fino a casa mia è breve e io e Paulo chiacchieriamo di tutto, ridendo e prendendoci in giro.

Quando parcheggia sotto casa mia devo ingoiare il magone. Prendo il borsone dai miei piedi cercando di spendere più tempo possibile.

-Grazie per il passaggio, non so davvero come farò ora che non verrai più alle mie lezioni, a chi potrò rubare passaggi? E soprattutto cene gratis in cambio di lezioni notturne?- scherzo e lui ride forte, io sorrido osservandolo bene. Come se volessi imprimere nella mia testa le immagini del suo viso.

-Fammi sapere come va con la donna misteriosa che sono curiosa! Voglio solo buone notizie, non ho sprecato così tante energie per farti imparare solo per poi sentirmi dire che è andata male o ti sei tirato indietro! Mi hai capita Dybala?- domando con aria fintamente minacciosa e lui sorride imbarazzato ma annuisce. Sospiro, è giunta l'ora che vada.

-Bene, allora io vado. Grazie ancora per il passaggio Paulito- sussurro prima di allungarmi a baciargli una guancia, poi senza dargli il tempo di rispondere scivolo via dall'auto e corro a rifugiarmi nel mio appartamento per sfogare le lacrime che mi pizzicano gli occhi da tutto il giorno. Mi lascio scivolare per terra con la schiena ancora contro la porta e rispondo alla chiamata della mia migliore amica.

-L'ho appena salutato e... oddio mi sento come una ragazzina che viene mollata per la prima volta, ma tra noi non è accaduto un bel nulla- mormoro svelta, (B/F/N) sospira. Sapeva che sarebbe andata così alla fine.

-Te ne dimenticherai, tesoro. Alla fine è un uomo come tanti. Domani sera io e te andiamo a quel locale che ti piace tanto e balliamo e beviamo finché non dimentichi anche il suo nome. Va bene?- domanda con dolcezza, io sospiro asciugandomi le guance e mormoro una risposta affermativa. Le racconto della serata, la lezione, la festicciola per salutarlo e il passaggio fino a casa. Lei mi lascia sfogare ancora un po' prima di attaccare con la promessa che domani mi farà svagare.





ImmaginaWhere stories live. Discover now