XXXXXXII

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Gaia

Passiamo la giornata insieme, camminando in giro per il paese mano nella mano, con una nuova consapevolezza addosso.

Il nostro rapporto ora è stato sancito definitivamente.

Per molti quello che abbiamo fatto è una cosa poco importante, superficiale, semplicemente espressione di ciò che il corpo vuole.

Per me, no. Semplicemente, è stato un donarci l'uno all'altra, corpo ed anima.

E lo rifarei.

Non posso però ignorare come, in certi istanti, gli occhi di Leon avessero espresso il dolore psico-fisico che stava provando.

Soffre.

Costantemente.

E io soffro, nel vederlo soffrire.

Sento un dolore quasi fisico, quando si deve appoggiare a me per riprendere fiato lentamente, prendendo respiri profondi.

Però non vuole cedere, vuole continuare ad andare avanti.

-Ehy- sussurra ad un certo punto, facendomi sobbalzare.

-Sì?- gli chiedo, guardandolo negli occhi preoccupata.

-Passiamo da Ale... poi... mi sa che è meglio andare a casa mia...- mi dice, con un filo di voce.

Il messaggio che leggo nei suoi occhi mi spezza qualcosa dentro.

No... non può essere già arrivato il momento...

Annuisco lentamente, mentre una lacrima mi percorre silenziosamente una guancia, lasciando una scia dai riflessi quasi argentati.

Lui mi stringe a sé con forza, mentre ci dirigiamo verso la casa di Ale.

Più o meno verso metà della strada, sento la sua stretta farsi più debole, e subito dopo Leon vacilla, per poi appoggiarsi contro un albero e sedersi lentamente a terra.

-Un attimo e mi alzo- mi dice, con un tono di scuse.

Io scuoto fermamente la testa, prendendo il telefono.

Chiamo Ale senza aspettare altro.

"Pronto?", risponde subito lui.

-Siamo vicini all'incrocio, quello prima di casa tua, potresti venire? Leon non sta bene- gli dico in fretta, e lui mi assicura che arriverà il più presto possibile.

Mi siedo accanto a Leon, appoggiando la testa sulla sua spalla sinistra.

Lui mi circonda le spalle con un braccio, in silenzio.

D'improvviso sussultiamo, quando una voce ci riscuote dal torpore in cui stavamo cadendo entrambi.

Ale arriva di fronte a noi con il fiatone, appoggiando le mani sulle proprie ginocchia per prendere fiato.

-Ditemi tutto- esordisce poi, appena si riprende.

Leon alza lo sguardo, incrociando i suoi occhi.

Non c'è stato bisogno d'altro.

Duffy ha un tremito, ma poi prende l'ennesimo respiro profondo e gli si avvicina.

Lo solleva con delicatezza, facendolo appoggiare su di lui.

Lo sostiene durante tutto il tragitto, mentre tutti e tre cerchiamo di non pensare.


Sono ancora viva, solo che ho pochissimo tempo per scrivere ultimamente...
Di nuovo vi avverto: il prossimo capitolo sarà l'ultimo, poi vedrò se fare un Epilogo o meno (in base ai commenti che riceverò).
Detto questo, buona giornata♥️

Laura

Leon Faun || Un tiro e passa tuttoWhere stories live. Discover now