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Dovrei mettere rating... Arancione scuro? Perché non è propriamente rating rosso, insomma... Boh
Va beh, comunque avete capito, sì, ok.

Nota post scrittura: non so perché questo capitolo è scritto al passato, seriamente, non ne ho la minima idea, però lo lascio così perché non ho voglia di correggerlo tutto, ok? Bene, sono felice che siate d'accordo

Lentamente, le mani di Leon si appoggiarono sui fianchi della ragazza, mentre cercava una conferma nei suoi occhi chiari.
Una conferma che ricevette subito.
La prese in braccio, tenendola dolcemente, e attraversò il soggiorno, dirigendosi lentamente verso la camera di Gaia, stando attento nel frattempo a non farla cadere.

Finalmente, arrivato alla fine del percorso, la appoggiò sul letto, per poi sedersi accanto a lei.
-Sicura?- le chiese, mentre si tormentava le mani, visibilmente a disagio.
Lei si sedette, appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Mi fido di te- si limitò a rispondere.
I due rimasero immobili, aspettando.
Aspettando che si accendesse qualcosa dentro di loro, qualcosa che li guidasse.

Leon allungò una mano, sfiorando la guancia destra di Gaia, per poi baciarla, una volta, due, tre, sempre con più passione.

Lei li ricambiò senza esitare, e in pochi minuti si trovarono stretti l'uno all'altra, la ragazza sdraiata di schiena, il ragazzo sopra di lei, che si sosteneva con le mani, appoggiate sul cuscino, ai lati del volto della giovane.
Leon si chinò, baciandola di nuovo.
Avrebbe potuto vivere così, baciandola.
Era tutto ciò che chiedeva.
Ma il problema era che non poteva vivere, a quanto pare. Il Destino aveva deciso altro.

Il ragazzo scosse la testa, smettendo di pensarci.
Doveva vivere quel momento, senza pensare al dopo.
Doveva continuare a vivere, anche se solo per un giorno, per una notte in più.

Gaia gli circondò il collo con le braccia, avvicinandolo di più a sé.
-Io... Non l'ho mai fatto- ammise Leon, imbarazzato.
-Nemmeno io- replicò lei -E voglio che tu sia la mia prima volta.
Fece una pausa, poi aggiunse:
-Il primo, ma anche l'unico. Non voglio che ci sia nessun altro, dopo di te.
Leon scosse la testa.
-No, devi vivere la tua vita.- disse, per poi aggiungere- Ora non pensiamoci, ti prego... Possiamo parlarne domani?
Gaia annuì, e l'atmosfera tornò quella di prima.
Leon ricominciò a baciarla con dolcezza, scendendo pian piano lungo il suo collo.
Lentamente, le sbottonò la camicia, con il fiato sospeso dal timore di sbagliare qualcosa e rovinare il momento.
La ragazza fece lo stesso con quella del ragazzo, e ci fu un attimo di pausa, un attimo di insicurezza che poi, però, venne interrotto dall'incrociarsi dei loro sguardi.
Gaia si strinse a Leon, che le accarezzò la schiena con esitazione, per poi riprendere a baciarla.

Il disagio scomparve improvvisamente, lasciando spazio solo all'amore fra di loro.
Un amore che era cresciuto con il tempo, e che sarebbe durato per sempre, lo sapevano entrambi.
E lo seppero con certezza quando i loro corpi divennero un tutt'uno, i cuori si fusero e i loro battiti si sincronizzarono perfetto.

Fu così che, quando la madre di Gaia ritornò a casa, la sua curiosità materna la spinse a socchiudere la porta della stanza della figlia, sbirciando all'interno.
E niente avrebbe potuto scaldarle il cuore  più della vista dei volti addormentati e felicemente innamorati dei due giovani, stretti l'uno all'altra sotto le coperte che li coprivano.

Leon Faun || Un tiro e passa tuttoWhere stories live. Discover now