La Natura Repressa di Helen [Contest Scioglidita @_BlondeAttitude_]

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La regola di questa sfida consisteva nello scrivere, con al massimo 800 parole, una storia basata sull'immagine in alto


Camera 5: Soggetto in casa. Non possiamo zoomare, altrimenti...

Helen decide di uscire con titubanza, dopo giorni di volontaria clausura in casa. Si specchia rapidamente prima di aprire la porta. Riconosce a stento il suo viso: troppo smunto per una snella venticinquenne dai lineamenti delicati.

Non saluta la famiglia a cui è tanto legata: non vuole essere vista in quelle condizioni, altrimenti quel fio sarebbe ancor più gravoso per le sue gracili spalle.

Camera 8: Eccola! Sembra una modella in passerella, guardate quel pareo arancione!

Si dirige verso il lungomare della città. Non è mai stata il tipo che appare per compiacere gli altri; ma ha deciso di mostrare la sua ambrata coscia sinistra, enfatizzata da altissimi tacchi in sughero e un top stile bikini, remando contro l'umiltà per cui era conosciuta.

Era, perché l'estro di alcuni pronunciava: la prescelta di Elio. Colei che lungo la riva emanava un'aura luminescente, tanto ampia da ottenebrare ogni altra figura femminile; gli sfolgoranti passi si armonizzavano copiosi sui sampietrini, sfidando il bubbolio e le gracchianti creature; le spume acquatiche rabbrividivano dinanzi la sua lunga e liscia crine, più dorata dell'astro con cui condivideva parte dell'animo: solarità.

Tuttavia, dal ché poteva rivaleggiare con Afrodite, oggi non è sostenuta neppure da Eros: nessuna delle sue frecce raggiunge i baldi giovani che l'attorniano. Appena la notano, i loro sguardi divengono oscuri come ad aver visto Ade in persona.

Riaffiorano le percosse, quei pettorali scolpiti: la libidine combatte su di un inconscio ring contro il supplizio.

Camera 10: Ci siamo, è dove volevamo. Ora ci divertiamo...

Un barlume di speranza s'accende in lei quando, voltandosi alla sua destra, ricorda che in fondo ad un'antica scalinata priva di corrimani, qualcuno degno di fiducia passa il tempo a osservare l'orizzonte.

Discende sorpresa, a causa dell'insolita presenza di specchi e abiti appesi alle mura del borgo.

Ciò che ha di fronte le dona un mellifluo sorriso; ma l'immagine onirica, dalle acque cristalline e dal rurale anfratto, ha come soggetto una glaciale figura femminile: bionda e longilinea come lei, dalla carnagione e lineamenti del viso tipici della Madre Russia, enfatizzati da t-shirt nera pendant con una minigonna nera e sandali infradito. Lo sguardo immerso in alcuni fogli, come fossero un libro stregato.

Camera 12: Accendiamo anche questa, è quasi il momento clou!

Giunta al penultimo rialzo, ai margini di una serie di scalini che la separano dalla ragazza, Helen pronuncia con tonalità dolce e d'allegria fallace: "Ciao, Vera, come stai?"

Gli occhi di ghiaccio rimangono ancorati alla carta.

"Se stai studiando aspetto un minuto, oggi non ho nulla da fare. Ricordo che hai l'esame a fine mese..." Decide dunque di sedere su di una panchina in legno, aggraziata da cuscini.

Mentre osserva le acque marine come ultima spiaggia consolatoria, il cantilenante ondeggio si mescola al fruscio di un televisore privo di segnale.

Perché mi hai dato quello schiaffo? Io ti volevo solo porre una domanda...

Si alza tempestivamente, ma non è l'unica sorpresa. Un tono altero le raggela il sangue. "La luce ti ha voltato le spalle!"

L'amica è ora in piedi. L'odore salmastro è svanito, lasciando spazio a raffiche di vento. Helen, mentre ricopre il notevole scollo con le braccia, si accorge che il sole è coperto da nuvole viaggianti.

Ti fece comodo il pezzo di sopra quando mi desti quel pugno. Oggi non sei scesa di casa per metterlo in mostra come allora...?

Il sussurro sembra quasi provenire dagli specchi, ma il sinistro corrugamento di chi le sta dinanzi è molto più inquietante.

Camera 13: Guardatela come trema, guardate la faccia impaurita. E questa sarebbe l'invincibile e inarrivabile ballerina che non abbassa la testa di fronte a nessun uomo?

"Togliti le scarpe! Sai solo usarle per vantarti e colpire le parti fragili dei maschi!"

Di soppiatto sferra un calcio diretto, che Helen schiva fortunosamente, spostando indietro la gamba coperta. Gli occhi castani s'impregnano di un inedito orgoglio che sembra quasi squarciare il devastante terrore. "Vera, non voglio picchiarti. Lo sai che non puoi competere con me!"

La risposta è carica di livore. "E tutti quelli che volevano solo amarti, invece? Ti sentivi superiore godendo delle loro sofferenze, anche del tuo bellissimo ex!"

Di scatto alza la gamba destra, sfilando la pesante calzatura, e con delle movenze degne di una ballerina converte l'esecuzione in un calcio rotante.

Prima di colpirla, scompare come per magia.

Gli abiti sinora appesi iniziano a fluttuare, e infinite voci esplodono dal subconscio. La porta dell'edificio si apre, svelando l'ombra di un uomo altissimo.

"Le fiamme della giustizia purificheranno il mondo dal tuo ego!"

Il sensuale corpo è madido di benzina.

L'accendino viene lanciato.

Le strazianti grida diventano istinto di sopravvivenza: Helen si getta in mare.

Camera XX: Basta con le onde sonore, tortura terminata! Andiamo a prelevarla! Le cimici nascoste nei vestiti hanno colpito ancora!

One Shot by Danielsonic87Where stories live. Discover now