La Strana Vendetta Contro Laura [Contest Raccontiamoci @Maryfigi]

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La regola di questa sfida consisteva nello scrivere, con un massimo di 800 parole, una scena d'azione.


Laura sta percorrendo una poco trafficata via del quartiere Vomero. Non appena gli edifici iniziano a stringersi, i suoi sensi uditivi si risvegliano, il capo leggermente chino.

È da un po' che sento dei passi. Anche oggi...

Accelera il suo lungo passo e svolta dietro il primo angolo cementato.

Rumori di pesanti scarponi s'intensificano.

Sono in due! Oddio, ho dimenticato i guantoni senza dito per le aggressioni! Speriamo che non mi faccio male alle mani, altrimenti addio allenamenti...

Modifica la postura in kickboxing, tremante e col cuore in gola. Non appena intravede la sagoma di un volto grezzo, lancia in avanti tutto il peso del corpo impresso in un gancio destro.

La rugosa guancia rimbalza indietro, mentre l'ormai preda avanza con decisione l'altra mano contro il pomo abbronzato. Il dolorante travolge un altro ragazzo presente dietro di lui; tuttavia, nonostante la corpulenza riesce a non cadere sotto il peso dell'alleato.

Laura modifica la postura per preparare un calcio, ma viene sorpresa da un'imprecazione in napoletano. "Ma chi ti caga, troia del cazzo!"

Sì, certo, quando reagisci sei troia... e tu cosa sei?

Gli occhi acquamarina della sedicenne mutano in fessure: un tranquillo corso d'acqua, divenuto tempesta, che affonderebbe persino un enorme galeone.

Il pregiudizievole nemico la attacca con uno sbilenco pugno diretto al volto, ma lei riesce a vederlo quasi come fosse a rallentatore. Alza il braccio destro come difensiva, per poi respingere le robuste nocche: il dolore lo sopporta senza problemi.

Proprio ieri quello stronzo mi ha messo sotto coi pugni. Questo qui è lentissimo al confronto!

Mentre il debole avversario si tocca la mano, Laura sferra un calcio destro rotante: le scarpette da ginnastica squarciano l'addome, facendo così chinare il suo proprietario. La sua lunga gamba destra, non appena abbassata, permette alla sinistra d'alzarsi, elevando il corpo in un lieve salto che diviene spinta per colpire in pieno naso.

"Sfigati, le prendete da una ragazza?" il dialettale grido risuona per tutto il vicolo.

Il primo dei due aggressori riprende il controllo, mosso dalla rabbia da provocazione. Tenta di afferrare la sua preda, ma quest'ultima si china istintivamente.

Tipico di quando non sanno che pesci pigliare: si scoprono con la presa da pervertiti!

Un gancio caricato sia dalle gambe che dalle gracili spalle segna l'ennesimo stomaco colpito gravemente. I polsi pressano all'altezza del fragile organo; in meno di due secondi crolla inevitabile, inginocchiato sull'asfalto.

"Guarda che col jeans stretto che ho adesso i calci non riesco a darli, eh!"

Stavolta, l'istigazione della guerriera non conferisce la forza necessaria ai due nemici di reagire.

Tuttavia, per scrutarli con rabbia, non nota una terza figura.

Il grido di lancinante dolore è fulmineo; sente come se i suoi lunghissimi capelli corvini stessero lottando per non abbandonare il capo.

Si volta, e una ragazza dall'aspetto minuto e lascivo rotea una mano, schiaffeggiando la sua carnosa guancia destra: il viso sempre latteo di Laura s'impregna di rossore.

Che male..! Perché mi sono distratta..?

"Non insultare i miei amici, puttanella!"

Lo stridulo napoletano viene seguito dalla scoperta gamba che, alzandosi in modo scomposto, diventa una taccata tra le gambe della vittima.

Seguono contro di lei una serie d'insulti che non riesce a comprendere; ma ad un certo punto, dal nulla: "Questo è quello che ti meriti per aver trattato male Alessandro in palestra. Ti sei permessa prima di rifiutarlo e poi lo hai preso a pugni fuori la palestra! Non ti meriti questi bei capelli, adesso te li strappo!"

Nella svantaggiata kickboxer si risveglia un qualcosa: i denti digrignano non più dal dolore.

La sua mano destra si agguanta contro l'esile braccio della nemica. Quest'ultima viene travolta da una morsa micidiale: i gemiti di dolore si sprecano.

"Secondo te, io cammino per strada senza il granchio per proteggere la figa?" non la lascia parlare, "E tu avresti chiamato due sfigatelli solo perché io ho rifiutato un tuo amichetto che fa lo sbruffoncello con le ragazze? Ma lo sai che lui mi ha messo sotto sul ring come fossi un maschio? Mi ha fatto male solo perché era invidioso che mi piace un altro! Io abbraccio tutti per amicizia, non l'ho mai illuso!" la presa abbandona la sua liscia chioma, "Potevi venire a parlare con me fuori la palestra! Ma non l'hai fatto perché sei una deboluccia che può solo darla ad altri per fare i comodi suoi! Impara a combattere come me, poi ti concederò una vera sfida! Ora te lo faccio vedere io cos'è un vero calcio nella figa..."

Scocca un calcio destro diretto contro le parti intime dell'indifesa avversaria.

Rivolta di spalle, mentre si avvia all'uscita del vicolo, pronuncia maliziosamente in dialetto: "Che c'è, non sapete neanche difendere una ragazza dagli sconosciuti? Siete buoni solo a tirarvela con le bambinette, ma non con una vera donna con le palle sotto!"

One Shot by Danielsonic87Donde viven las historias. Descúbrelo ahora