Capitolo 24 - I Was There

710 26 0
                                    

Eravamo a casa da cinque settimane e Lauren a malapena mi guardava. Capivo il perché, dopotutto le avevo fatto credere che suo figlio fosse vivo, quando non lo era. Era per il suo bene e probabilmente lo sapeva, ma era comunque ancora arrabbiata.

In quel momento era seduta sul letto a fissare l'angolo della stanza dove una volta c'era la culla, avevo provveduto a toglierla prima che tornasse a casa, ma i suoi occhi rimanevano fissi lì. Questo era tutto ciò che aveva fatto oggi. Era tutto quello che aveva fatto da quando eravamo tornate a casa.

Mangiava a malapena, o dormiva, si sedeva e guardava quell'angolo.

Le parlavo, ma lei non rispondeva. Le preparavo il cibo pregando Dio che lo mangiasse e le facevo dei bagni di spugna quando decideva che fosse troppo stanca per respingermi. Non ero riuscita a fargliene uno in tre giorni e stimavo che ne sarebbero passati almeno altri due prima che gliene potessi fare uno.

Ero stanca.

Ero esausta sia mentalmente che fisicamente.

L'avevo perso anch'io.

Non credevo che lei se ne rendesse conto.

L'avevo perso anch'io.

Normani e Dinah erano venute diverse volte e avevano cercato di farla parlare, ma senza fortuna.

Ero disperata. Ogni secondo che passava guardando quell'angolo, il mio cuore si spezzava sempre di più per lei e la parte peggiore era che non ci fosse niente che io potessi fare per aiutarla. Non importava quanto lo volessi, non potevo riportarlo indietro.

Ma una cosa era certa ed era che lei non fosse Lauren.

Era un fantasma.

Mi appoggiai allo stipite della porta della mia stanza e la guardai per un po'. Guardai il punto in cui erano fissi i suoi occhi, ma ora era solo un angolo vuoto. Era dove prima si trovava il mio cavalletto, ma non trovavo il coraggio di rimetterlo a posto.

Ora era solo vuoto.

Un po' come noi.

"Vuoi qualcosa da mangiare?" le chiesi con attenzione.

Nessuna risposta. Non me ne aspettavo più una, erano settimane che non sentivo la sua voce, ma se non parlassi ogni tanto impazzirei.

Il silenzio era assordante.

"Sono passati due giorni da quando hai mangiato. Dovresti".

Niente.

Sospirai e andai comunque in cucina per preparare qualcosa. Forse avrebbe mangiato se avessi cucinato. Immaginai che non volesse niente di troppo pesante, quindi mi accontentai di una zuppa di noodle al pollo. Era l'unica cosa che aveva voluto mangiare da quando eravamo tornate a casa, ogni volta che provavo a farle qualcos'altro non le dava nemmeno una seconda occhiata.

**

Tornai in camera sollevata di trovare vuota la ciotola di zuppa che le avevo precedentemente preparato. Eravamo tornate a casa due giorni fa ed era la prima cosa che mangiava da allora quindi sperai che stessimo facendo progressi.

"Vuoi altro?" chiesi speranzosa mentre prendevo la ciotola dal comodino.

Non rispose, ma andava bene perché se stava mangiando voleva dire che ci stava provando ed era tutto ciò che volevo che lei facesse.

"Beh, fammi sapere se lo vuoi", dissi iniziando ad andarmene.

"Come hai fatto?"

La sua voce mi risuonò nelle orecchie per la prima volta dopo due giorni mentre mi fermai davanti il letto a guardarla.

The Iceberg Method [Camren] ~ Traduzione ItalianaWhere stories live. Discover now