Capitolo 11

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-Serena's POV-




Eravamo al nostro temutissimo addio. Alex mi aveva stretta tanto e forte ,come a dire "Non andare via". Ma si sa, le cose belle terminano presto. Ci promettemmo di tenerci in contatto ma non si sa mai quanto siano vere le parole senza provare i fatti. Mi impressi nella mente e nel cuore il suo sorriso caldo e aperto, il suo profumo, la sua eleganza su quella moto, tutto il possibile perchè resti con me nel viaggio di ritorno. Quando si staccò aveva  gli occhi umidi e il naso arrossato ma dissimulò tutto con un sorrisone. Mi accarezzò la guancia senza dire nulla, perchè in determinati momenti non ce n'è bisogno, si voltò e se ne andò. Così, senza guardarsi indietro. Io acciuffai la mia borsa e senza indugiare oltre raggiunsi Ila al cancello da cui mi avrebbe ricondotta in stazione. Chiusi la portiera e guardai fisso davanti a me.

<<Come è andata? Come ti senti?>>

E come da copione scoppiai in lacrime.

<<Ohhh tesoroooo>>-si protese Ila per abbracciarmi.

<<Mancherai tanto anche a me. E capisco bene quel che provi. E' un Marquéz. Quando li hai nella vita e nel cuore non ne puoi più fare a meno e nemmeno vuoi. Io lo chiamo fascino Marquéz>>

Tirai su col naso che era una cosa orribile. 

<<Sono una sfigata. Ci ho messo, quanto? Quattro giorni, poco più per farmelo piacere. Cristo santo...>>-e dicendo questo passai il mio naso pieno di muco sulla giacca pesante.

<<Non sei una sfigata, sei adorabile e lui ti penserà e ti cercherà perchè è  così che fa chi ci tiene. E io lo conosco bene quel tenerone. >>

<<Guarda, lo spero davvero ma non è solo questo. Ho adorato fare parte di questo mondo. Sua mamma è così carina. Mi mancherete tu e Pedro e Vale. Starvi lontana sarà una tortura. E questa cosa spaventa perchè ho sempre pensato a studiare e mai a una famiglia. Non che devo farla adesso con lui. Non così presto, sono giovane e...>>

<<Sere va tutto bene shhh>>

Mi strinse e quando uno stronzo ci suonò lei lo mandò a quel paese. La amo, l'ho già detto?

<<E' normale che il cambiamento spaventi, specialmente morale. Ma tu rilassati, studia, fai la tua vita. Forzare i rapporti è inutile>>

<<Hai ragione, grazie>>

Mentre ero in treno con le cuffie nelle orecchie ero bloccata sul contatto di Alex.

*Sto partendo adesso*

Passò il tempo. Passarono le fermate. Parma si avvicinava. Mettevo kilometri fra noi.

*Fai buon viaggio princesa*

Sorrisi. 




-Alex's POV-



Mi rigiravo il polsino fra le dita e guardavo ossessivamente la sua foto mentre ero steso a riposare nel motorhome.

<<Zio Alex! Mi manca Sere>>

Mi alzai e presi mio nipote Pedro sulle ginocchia.

<<Manca anche a me piccolo>>

<<Cosa ci fai con un polsino e una foto della zia?>>

<<Sì, un suo regalo. Comunque io e lei siamo amici adesso>>

<<Vale dice che vi metterete insieme>>

<<Non so se ha ragione. Lo dirà solo il tempo>>

Mi guardò fisso fisso serio con quella faccia similissima a Ilaria ma l'espressione di mio fratello:-<<Convincila. Non possiamo stare senza di lei>>

<<Hermanito. Todo bien?>>

<<Insomma. >>

<<Dai su con il morale Alexito. Dobbiamo levare le tende, l'America ci aspetta>>-mi riprese Marc senza tanti giri di parole acciuffando Pedro. 

<<Ila è quasi qua. >>

Si bloccò inarcando le sopracciglia.

<<Lei ti cercherà>>

Controllando il cellulare mi accorsi che mi aveva scritto. Sorrisi e le risposi un buon viaggio platonico. Mica tanto col princesa ma dettagli. 

Sentivo la distanza fra noi aumentare ma ero più leggero.

Una pasión~~Alex MarquezDonde viven las historias. Descúbrelo ahora