27. Intenso*

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Svegliarsi accanto a Harry Styles è uno degli avvenimenti più straordinari che possano esistere al mondo.

Mi stiro lentamente, cercando di districare il mio corpo dalle coperte pesanti. Allungo le braccia e sento le ossa scricchiolare piacevolmente, bloccandomi quando con la mano destra sfioro qualcosa di freddo. Spalanco gli occhi di colpo, ricordando di essermi addormentato tra le braccia di Harry la sera prima.

Sono passati pochi giorni dalla tappa al fienile, ma continuo a non volerlo lasciare andare. È stata la prima volta che ha passato la notte a casa mia: mi sono addormentato presto e a metà di un film d'azione, il che denota quanto fossi stanco.

"Merda", esclamo, girandomi verso di lui. Harry è sdraiato accanto a me, con la schiena appoggiata alla testiera del letto e le braccia incrociate dietro la testa. Ha già lo sguardo puntato su di me e un lieve sorriso solleva le sue labbra. Si deve essere tolto la maglia nella notte, perché il suo petto pallido è illuminato dalla luce che entra dalla finestra.

"Buongiorno, Lou", mormora con voce roca, segno che non ha parlato per ore.

"Ho russato?" chiedo, agitandomi. Non russo mai, ma sono certo sia successo mentre lui era qui.

Lui scuote leggermente la testa, continuando a fissarmi con un'intensità tale da farmi muovere a disagio nel letto.

"Che c'è? Ho qualcosa in faccia?" mi porto entrambe le mani al viso e cerco di strofinare via il sonno dai miei tratti, eliminando le tracce della nottata. Non mi sembra di aver sbavato, quindi non capisco perché i suoi occhi stiano creando crateri sulla mia pelle.

"No", continua a usare un tono di voce basso. "Sei sempre bellissimo, ma di prima mattina...", lascia cadere la frase nel vuoto, facendomi arrossire.

"Vado a lavarmi i denti e tu", gli punto un dito contro, "rimani dove sei. Voglio salutarti per bene."

"Hmm", resta a guardarmi mentre mi alzo dal letto con addosso solo i boxer. C'è una strana scintilla famelica nel suo sguardo che mi fa tremare le gambe. Andare in bagno non aiuta: la doccia è il posto dove abbiamo fatto sesso e rimane un ricordo costante, eccitante.

Mi lavo velocemente i denti e mi dò una sciacquata al viso e al collo, cercando di raffreddare la pelle già accaldata. Allo specchio sembro un altro: occhi luminosi, capelli arruffati, guance rosse. Sembro felice. E, considerando tutto quello che mi è capitato quest'ultimo anno, non è così scontato. Lo sono solo grazie alla stessa persona che sta nella mia stanza in questo momento.

Torno nella camera da letto rinvigorito, saltando sul letto e mettendomi a cavalcioni su di lui. Le sue braccia salgono immediatamente a circondarmi i fianchi, i suoi capelli lunghi sono arruffati e lo rendono ancora più angelico, come fossero una sua aureola personale.

"Ci sono. Buongiorno", ricambio finalmente il saluto.

Percorre la lunghezza del mio petto nudo con occhi attenti. "Lo è davvero."

Allaccio le braccia attorno al suo collo e mi sporgo verso di lui, mentre lui fa lo stesso. Le nostre labbra si incontrano a metà, le sue fredde contro le mie calde. Mi rendo subito conto di quanto stia cercando di controllare il bacio, così lo lascio fare.

Rispondo ai movimenti dapprima cauti delle sue labbra contro le mie, assaporando il suo sapore ormai familiare. La sua lingua tocca il mio labbro inferiore con delicatezza e io apro la bocca subito, lasciandomi invadere dalla sua presenza. Rimaniamo a baciarci per quelli che sembrano anni, le sue mani fredde su di me e le nostre bocche l'una sull'altra.

Mi stacco solo quando non riesco più a respirare, lasciandogli un ultimo piccolo bacio umido. Lui insegue le mie labbra e me ne lascia un altro. Apro gli occhi sapendo già cosa vedrò, ma perdendo il fiato in ogni caso. Le sue iridi sono infuocate, rosse come due ciliegie mature, con screziature arancione scuro e nere.

Warm Blood || [larry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora