2. Paura

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In mensa, Niall ci impiega circa cinque secondi e mezzo a intercettarmi e a trascinarmi verso il tavolo che ha scelto.

Di nuovo, sono contento di avere qualcuno con cui mangiare: vedo i ragazzi più grandi o quelli che probabilmente si conoscono già fare gruppi intorno a noi.

Non ho mai avuto problemi a socializzare, ma è comunque sempre il primo giorno.

Al tavolo di Niall sono sedute altre tre persone: un ragazzo dagli occhi dolci e i capelli castani, una ragazza con cortissimi capelli biondi e, con mia sorpresa, la ragazza dai capelli rossi che ho avuto accanto durante la prima ora.

Quando mi vede mi lancia un sorriso breve, prima di continuare a mangiare.

Niall, intanto, mi sta assordando l'orecchio sinistro a forza di chiacchierare. Mi siedo e cerco di risintonizzarmi sul suo canale, osservando contemporaneamente il vassoio di roba da mangiare che ho scelto.

Pasta collosa con sugo indefinito. Insalata. Un pezzo di pane. Una banana.

Poteva andare peggio. Almeno ho evitato la carne, che sembrava un esperimento andato male.

"— e non puoi aspettarti che lo sappia il primo giorno, no? Quindi ho continuato a fissare il professore come se avesse due teste, cercando di fargli capire che non sono un genio. Ti sembro un genio?" Niall sta dicendo quando finalmente gli dò attenzione.

Si interrompe per puntarsi un dito addosso.

Riesco solo a spalancare gli occhi prima che continui, imperterrito.

"Appunto. Però poi, dal fondo dell'aula, salta su questo genietto insopportabile. Dice la risposta esatta con una stupida voce affascinante e io penso, okay, magari l'ha cercato su google due secondi fa! È possibile, no?"

Stavolta guarda l'altro ragazzo, che si limita a sollevare le spalle e a guardarmi spaventato.

"Ma poi — poi il professore gli ha detto: 'ottimo lavoro' e a me ha detto: 'dovresti imparare da lui, Horan'. Il primo giorno, Louis. Hai capito?"

Mi scappa un mezzo sorriso. "Cos'è oggi, che non ho capito bene?"

Nella foga del momento, Niall ovviamente ci casca. "Il primo giorno!"

Faccio un verso indefinito, cercando di non scoppiare a ridergli in faccia.

"Io non sono una persona rissosa, Louis." continua, senza neanche prendere fiato. "Sono una persona rissosa? No. Eppure questo tizio mi ha fatto salire la rabbia, capito? Allora l'ho aspettato fuori dall'aula a fine ora."

Lascio cadere la forchetta e mi giro totalmente verso di lui. Non mi sembra che abbia lividi in vista, ma non si sa mai.

"Hai scatenato una rissa il primo giorno di lezioni?" chiedo, sconvolto.

Niall mi guarda come se gli avessi appena detto di tagliarsi una gamba e venderla al mercato nero. "No, ti ho appena detto che non sono una persona che cerca risse."

La mia faccia dev'essere una tela di espressioni confuse e perplesse, perché gli altri ragazzi al tavolo ridacchiano. "Niall, di solito quando dici a qualcuno 'ti aspetto fuori', vuol dire che lo vuoi pestare a sangue."

"Sì, ma con le parole. Sono un diplomatico", dice. A me sembra solo pazzo.

"D'accordo", evito di contraddirlo. Ha un coltello in mano, non voglio rischiare. "L'hai aspettato fuori, poi?"

A questo punto, Niall sospira, accasciandosi sulla sedia. E' un cambiamento talmente drastico che non so nemmeno come reagire.

"Era bellissimo", dice alla fine.

Warm Blood || [larry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora