3. Scorretto

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Il giorno dopo, le cose prendono una piega diversa.

Arrivo a scuola a piedi come ho fatto ieri e mi tolgo le cuffie quando mi fermo davanti all'entrata. Odio interrompere una canzone a metà, penso con amarezza mentre clicco pausa su una delle mie preferite.

La musica si ferma di colpo, lasciandomi da solo con i rumori che mi circondano.

È ancora relativamente presto, per cui non ci sono molti studenti. Alcuni stanno parcheggiando, altri parlano in gruppo, altri ancora studiano seduti sul marciapiede.

Non sembra cambiato nulla dal liceo, ma so che non è vero. Io per primo sono diverso.

Metto via le cuffie e mi siedo anche io su un angolo di marciapiede vuoto. Ieri Niall, dopo avermi obbligato a dargli il mio numero di telefono, mi ha scritto di aspettarlo fuori.

L'ha scritto a tutti. Ha sentito il bisogno di creare una chat di gruppo con me, Liam, Ivy e Mila. Si chiama 'i biologi e i perdenti'.

Per questo motivo mi siedo fuori e aspetto. Rimango intento a fissare le persone che passano senza rendermene conto, fino a che i bisbigli non attirano la mia attenzione.

C'è un gruppo di persone alla mia sinistra che sta indicando due ragazzi poco più in là e discutendo a bassa voce. Non ci metto molto a capire che stanno parlando dei due ragazzi di ieri.

Li osservo anche io, incapace di resistere. Il moro ha un completo elegante addosso, inadatto ad un giorno di scuola. La camicia che indossa è quasi trasparente, con rifiniture argentate. Sembra più che altro diretto ad un servizio fotografico.

L'altro ottiene la mia attenzione per più tempo. C'è qualcosa in lui che mi incuriorisce, anche se non saprei dire cosa. Oggi ha i capelli più spettinati, un paio di occhiali da sole sugli occhi e le mani nelle tasche dei jeans.

È vestito in modo più sobrio, con una maglia bianca, jeans blu notte e scarpe da ginnastica impeccabilmente bianche. Sebbene sia vestito quasi come me, lui sembra un modello di Abercrombie, io un commesso del Conad.

"Mi sono appena accorto che Mila è l'anagramma di Liam."

La voce inaspettata contro il mio orecchio destro mi fa fare un salto alto due metri. È già tanto che non mi sono messo a urlare.

"Niall, ma sei cretino?" dico, girandomi verso di lui e dandogli una spinta leggera.

Lui ignora la mia domanda e sposta lo sguardo verso dove i due ragazzi sono ancora in piedi, intenti a parlare tra di loro. "Quello moro è il mio futuro fidanzato, quindi immagino che l'altro sia il tuo."

In contemporanea, come se l'avessero sentito, i due ragazzi si girano verso di noi. Non ho neanche il tempo di colpire Niall di nuovo, rimango fermo come un fesso, cercando di non arrossire.

Il moro ci osserva con un sopracciglio alzato e un mezzo sorriso sul viso. È un sorriso allo stesso tempo malizioso e inquietante. Il suo sguardo passa veloce su di me e si ferma su Niall.

L'altro ragazzo, invece, ci sta osservando con la bocca tesa in una linea sottile. Gli occhiali da sole nascondono i suoi occhi, ma sono sicuro sia nervoso e scontento come ieri.

"Niall, entriamo", sibilo tra i denti.

"No, mi sto rifacendo gli occhi", dice lui, testardo.

Sto per sperare che la terra si spalanchi e mi sotterri all'istante, quando vedo qualcosa di diverso. Il ragazzo dagli occhi verdi sta sorridendo.

Sta anche cercando di nasconderlo con la mano, ma è evidente. È evidente grazie alle due stramaledette fossette che ha sulle guance. Ci mancavano solo quelle.

Warm Blood || [larry]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora