19. Fuori di testa

1.8K 91 0
                                    

Maya.

Anche quella sera toccò a me chiudere il Kiras. Mi sfilai il grembiule soddisfatta, sedendomi per qualche secondo ad osservare il locale pulito. La caffetteria era prettamente in stile rustico. Le pareti erano in legno e il pavimento di parquet scuro. I tavoli neri erano disposti in fila indiana agli angoli, alcuni affacciavano strada, e le poltroncine iper-comode si stringevano ai lati. Ero esausta. Jess entrò facendo suonare il campanellino posto sulla cima della porta. 《Sono in ritardo per un caffè?》mi chiese avvicinandosi e stampandomi un bacio sulle labbra.
Sentii il mio volto surriscaldarsi, non ero ancora abituata a tutte quelle attenzioni. Non avevo ancora capito a che punto fosse il mio rapporto con Jess, ma non mi interessava, preferivo godermi il momento. Il resto, sarebbe venuto alla luce con il tempo.《Mi dispiace, ho gia pulito le attrezzature, stavo per chiudere》balbettai.
《Non importa, non sono venuta solo per questo. Passando non ho visto la tua auto fuori, posso darti un passaggio se vuoi.》
Sorrisi ed annuii afferrando le chiavi e chiudendo le porte del locale.
Mentre la macchina sfrecciava via mi fermai ad osservare il suo sguardo concentrato sulla strada, gli occhi che tanto adoravo, le gote pronunciate, la curva del suo collo. Aveva il vizio di prendermi una mano mentre guidava, così la mia mano destra era posata sul cambio marce ed intrecciata alla sua. Chissà a cosa pensava con quello sguardo assente! Forse era quello il suo lato più attraente: il suo lato misterioso, quello che non lasciava trasparire emozioni.
Non si era mai sicuri di nulla con quella ragazza, nonostante la sua schiettagine, nonostante non mentisse quasi mai, il suo modo di apparire mi portava a mettere in dubbio sempre tutto.
Non ci scambiammo nemmeno una parola per tutto il viaggio, solamente qualche sorriso, lasciando parlare la radio.
《Vuoi entrare?》le chiesi una volta avanti la porta di casa.
Lei scosse la testa.
《Devo studiare, domani ho un compito importante.》
《Allora passo da te più tardi.》
《Se vieni prima delle 10.00pm non c'è nessuno》disse salutandomi e ripartendo.
Spinsi il pomello verso il basso e trascinai la porta entrando all'interno di quella che già da un po' era la mia nuova casa. Anissa era accovacciata sul divano con la testa tra le gambe e le mani sulla testa, la guardai incuriosita e presi posto accanto a lei.
《Va tutto bene?》chiesi, ma lei non rispose.《Anissa!》la chiamai posando una mano sulla sua spalla.《Sh, stiamo ascoltando la musica!》disse sollevando il volto.
Spalancai gli occhi.
《Quale musica? E chi?》
《Io e Nill》disse facendo cenno verso la sua destra, che era vuota.
Ridacchiai.
《Non sei un po' troppo cresciuta per avere degli amici immaginari?》
Sbruffai scocciata e mi sollevai cerdando di raggiungere un'altra stanza.《Resta qui》la sentii singhiozzare, mi fermai confusa ad osservarla.
《Loro non ci credono.》
《Non credono a cosa, Anissa?》
《Non ci credono!》iniziò ad urlare e ripetere piu volte con le lecrime agli occhi.
Dal piano superiore vidi scendere di corsa mio padre e Bethany. Ero tremendamente spaventata.《Vai di sopra Maya!》ordinò papà stringendo la ragazzina che si dimenava urlando.
Salii in fretta le scale e mi infilai sotto le coperte spaventata, il cuore mi pulsava violentemente nel petto e le mani tremavano. Qualcuno bussò alla porta entrando dopo poco, mi scoprii la testa osservando con aria innocente la figura di Bethany che si avvicinava.《Credo di doverti delle spiegazioni》disse con sguardo abbattuto.
Mi tirai fuori dalle coperte con le gambe incrociate senza dire nulla.
《Il mio ex marito, il padre di Anissa, era uno molto violento, sia nei miei confronti che nei suoi.》
《Perché me ne stai parlando?》la interruppi.
《Maya, mia figlia ha vissuto un'infanzia traumatica.》
《Cosa le è preso?》
《Anissa potrebbe avere un disturbo psicotico. Sono alcuni mesi ormai che l'ho affidata a cure psichiatiche. Può capitare che si distacchi dalla realtà, abbia allucinazioni, deliri, come è capitato stasera. In casi come questi l'unica via d'uscita è darle un calmante e farla addormentare, dal momento che ancora non le sono stati prescritti medicinali.》
Spalancai gli occhi e socchiusi la bocca scioccata:《Quindi Nill non è il suo amico immaginario.》
《No Maya, Nill è una sorta di figura paterna per Anissa》sospirò abbattuta.
《So che non sei d'accordo, so che non ci vuoi qui dentro, ma io voglio davvero bene a tuo padre. È da quando gli ho fatto conoscere Anissa che si sta prendendo cura di lei, e la piccola sembra esserne felice. Ti prego, dammi una sola opportunità, se non sarò all'altezza delle tue aspettative andremo via da qui.》
Gli occhi della donna si riempirono di lacrime.
《Io non ce l'ho con voi per essere qui, ce l'ho con mio padre per aver eliminato mia madre dalla sua vita》risposi sinceramente.《Tuo padre è ferito, sta combattendo a modo suo, ma porta una foto di tua madre nel portafogli, e la bacia tutte le notti prima di andare a dormire》mi fece presente, ma continuai a fissare il vuoto senza far troppo caso alle sue parole.
《Maya, promettimi che ci penserai》continuò.
Sbuffai rumorosamente.
《D'accordo.》

Jess.

Le penne sparse sul mio tavolo da pranzo, i libri aperti, le mani sprche di inchiostro e gli occhi ormai pesanti.《Ragazzi non reggo più, fermiamoci qui per stasera》dissi, Erick e Katy annuirono.《Non ci arriverò vivo alla consegna del diploma!》esclamò Erick crollando con la testa sul tavolo.
《Non vedo l'ora di andare al college》disse Katy con aria sognante sgranocchiando una mela.《Dove andrai?》le chiesi.
《Ho fatto domanda in un college in Pennsylvania, sto aspettando una risposta》rispose.
《E tu che intenzioni hai Erick?》chiesi al ragazzo.
《Sto valutando l'opzione di trasferirmi in Europa e cercarmi un lavoro. Magari in Germania! sogno da tanto di visitarla.》
《Immagino che per voi sarà difficile dividervi》dissi.
《Ognuno deve seguire la propria strada e le proprie ambizioni, e questo purtroppo richiede dei sacrifici》constatò Katy con aria saggia.
《E tu invece cosa farai?》mi chiese infilando i suoi libri nello zaino. Mi posai le mani su capo sbruffando.《Non ne ho la più pallida idea, ma infondo ho ancora un po' di tempo per pensarci.》
Dopo poco tempo i due andarono via lasciandomi li a pensare. In effetti tutti si erano fatti un'idea di ciò che avrebbero fatto nella vita, tranne me. Io non avevo particolari interessi o passioni da coltivare. Maya entrò in casa, e dopo essersi accertata che non ci fosse nessun altro venne a sedersi sulle mie gambe e mi strinse lasciando cigolare la sedia.
《Tra un pò tornano i miei, saliamo in camera》dissi con tono serio trascinandola in camera mia.
Aprii la grande finestra che si affacciava sul giardino dove Near era concentrato a masticare un osso di plastica, e mi accesi una sigaretta lasciando cadere lo zaino a terra.
《Non dovresti fumare tanto》disse lei rubandomi la sigaretta dalle mani.
《Sono nervosa, dai ridammela!》ordinai, ma lei senza ascoltarmi la lanciò via dalla finestra beccandosi un'occhiataccia da parte mia.
Si avvicinò ai libri sparsi sul mio letto, prese un blocco e lo guardò incuriosita; ma prima che iniziasse a leggerlo glielo sfilai dalle mani.
《Qui ci sono scritte cose private》dissi dandole le spalle.
《Cose private?》,chiese sollevando un sopracciglio, poi mi abbraccio da dietro.
Il suo respiro sul collo mi provocò dei brividi lungo la schiena.
《Cosa nascondi?》continuò.
Mi voltai verso di lei che prese ad accarezzarmi il volto.
《Ci sono le poesie che scriveva Mike, dei racconti che parlano di alcuni momenti particolari della mia vita, ed alcune mie riflessioni in generale.》
《Leggimi qualcosa》disse inciampando nella mia borsa e trascinandomi sul letto.
In un attimo mi ritrovai su di lei che come al solito non tardò a diventare rossa come un pomodoro. Ci guardammo imbarazzate e mi affrettai a spostarmi di li ridacchiando per l'accaduto seguita da lei.
《Prendilo, mi vergognerei troppo a leggere》le posai il blocco sulle gambe, e lei prese a sfogliarlo soddisfatta mentre guardavo scocciata l'ultima sigaretta nel pacchetto.
Notai il suo sguardo perso nelle pagine di quel blocco.
《Sei pazzesca, potresti scrivere un libro! Perché conosco ancora adesso questa tua dote? Non dovresti tenere nascosto questo blocco, dovresti pubblicarlo!》disse entusiasta.
《Davvero ti piace?》Chiesi stupita.《No, io adoro ciò che scrivi! Ecco cosa brullica in quella testa quando rimani in silenzio per ore.》
《Sei la prima a cui ho permesso di leggere qualcosa di mio, non mi aspettavo questa reazione.》
Lei restò li ad osservarmi qualche secondo con aria sognante pensando a chissà cosa, le perle nere nei suoi occhi socchiusi sembravano brillare, ed un mezzo sorriso apparve sulle sue labbra carnose. Sollevai il volto rubadole un bacio, e mi sebrò che si stesse sciogliendo. Sorrisi sulle sue labbra.
《Tu mi mandi fuori di testa》dissi.

The otherside Where stories live. Discover now