17. Questa è la realtà

1.6K 88 0
                                    

Jess.

Aveva ragione Erick, passare del tempo assieme mi stava dando modo di riflettere sulla morte di Mike. Finalmente iniziai a smettere di colpevolizzarmi per l'accaduto, e diedi a lui modo di capire. Inoltre riuscivo a distrarmi, a pensare di meno a Derek. Grazie alle lezioni di Katy stavo imparando a surfare, e dovevo ammettere che mi piaceva. Insomma, frequentare i gemellini stava dando i suoi frutti.
Purtroppo vedevo di meno Maya, perchè loro mi avevano chiesto di non far parola con nessuno della loro parentela con Mike, ma promisi a me stessa che il prima possibile le avrei dato le spiegazioni che meritava. Per quanto ne avevo capito, la famiglia di Mike aveva ricevuto molte minacce dopo l'incarcerazione di Ian; cosa alquanto ovvia dal momento che ne la famiglia, ne la cerchia di conoscenze di Ian era formata da brava gente. Katy ed Erick volevano tenersi fuori dai guai, quindi per quanto li facesse sentire in colpa, si videro costretti a negare qualsiasi tipo di parentela con Mike.
《Dannazione!》imprecai quando mi resi conto di aver perso l'ennesima partita a freccette contro Erick.《Non c'è nulla da fare, sono troppo bravo》disse lui con aria spavalda pavoneggiandosi.
《Vuole prendere posto madame?》disse scherzosamente facendo un inchino avanti ad uno sgabello in legno di quel Pub che si trovava in centro città.
Ringraziai e presi posto senza farmelo ripetere due volte mentre lui si accomodò di fronte a me.《Scusate il ritardo ragazzi》disse Katy avvicinandosi frettolosamente a noi e prendendo posto accanto a suo fratello.《Mamma lo dice sempre che sei nata in ritardo》scherzò suo fratello.
《Siamo nati assieme, cretino》gli rispose a tono la bionda mostrandogli la lingua.
《Sono comunque venuto fuori prima di te》continuò a stuzzicare il ragazzo.
Io nel frattempo osservai tutta la scena e scoppiai in una timida risata da cui loro furono contagiati.《Ne porti sempre uno con te?》mi chiese la ragazza indicando un libro che si intravvedeva dalla mia borsa.
《Si, mi piace molto leggere, è una passione che mi ha trasmesso Mike.》
《È vero, lui e le sue poesie. Ne conosceva a bizzeffe, le ricordava tutte a memoria. Però non aveva affatto l'aspetto di un poeta, magari più quello di un bodyguard》ridacchiò Katy, ed io sorrisi.《Già, rimasi impressionata anch'io dalle sue parole la prima volta che mi raccolse ubriaca e fatta da terra riportandomi a casa, anche se in realtà non ci capii molto in quello stato. Insomma, amore a prima vista!》ironizzai.《Non era precisamente ciò che diceva, era la passione e la dolcezza che aveva negli occhi quando lo faceva》dissi con uno sguardo assente mentre mille scene mi riaffioravano alla mente.
《Ragazze non voglio interrompervi, ma io ho solo altri cinque minuti, dopodiché devo incontrare la mia ragazza. Sapete come tornare?》chiese Erick preoccupato.《Ci penso io, ho la macchina parcheggiata qui fuori》risposi, e lo vidi immediatamente piu tranquillo.
《Ed a te come vanno le questioni di cuore?》mi chiese curiosa Katy portandosi una mano sotto il mento e socchiudendo gli occhi.
Io mi guardai attorno imbarazzata da quella domanda e feci spallucce. La ragazza spalancò un sorriso che pareva partire da un orecchio e finire all'altro.
《Dai toglimi questa curiosità: c'è qualcosa tra te e la cameriera del Kiras cafè che ogni tanto passa a prenderti a scuola?》
"Che impicciona" pensai per un attimo ridendo.《Ma cosa dici, non è possibile!》disse Erick spalancando gli occhi dopo aver ingurgitato rumorosamente l'ultimo sorso di birra.《Andiamo, si vede che c'è dell'alchimia tra loro!》replicò sua sorella ridacchiando, mente io stavo cercando un qualsiasi modo per nascondermi dall'imbarazzo.
《Mah, però sarebbe davvero un peccato, siete entrambe fighe》si beccò uno scappellotto in testa da parte di sua sorella.
《Ricordati di quella poveretta della tua ragazza ogni tanto》disse lei guardandolo perplessa.
《Hai ragione, infatti scappo, ci vediamo a casa. Ah tranquille, il conto è gia pagato》disse sollevandosi dal suo posto e scattando via.
Katy tornò a fissarmi risucchiando il suo analcolico dalla cannuccia.
《Non mi muovo da qui fin quando non mi rispondi, e si, so' che pensi che io sia una ficcanaso, ed onestamente hai ragione》disse sorridendo.
Scoppiai a ridere istericamente, seguita da lei, sfogando l'imbarazzo.
《Non lo so, sul serio. Quando si parla di lei è tutto molto confuso nella mia testa.》
《Come l'hai conosciuta?》
《Beh, le ho rovesciato del caffè addosso, lei mi ha insultata e stavamo per fare a botte.》
La ragazza di fronte a me scoppiò a ridere giocherellando von la cannuccia.
《Che delusione, mi aspettavo un icontro da film romantico.》
《In effetti non lo è, ma se ti consola il giorno dopo ho scoperto che avrei dovuto ospitare lei e suo padre a casa mia, e per circa un mese abbiamo dormito assieme.》
《Oh, così va meglio!》disse la ragazza osservandomi con aria sognante.《Avresti problemi ad ammettere che ti piace una ragazza?》mi chiese ancora.
《Non è quello, non solo almeno, è un mix enorme di cose. Non vorrei rompere il legame che c'è tra noi, lei è la persona che mi ha aiutata maggiormente a tornare in me dopo la morte di Mike. Poi nessuna delle due ha mai avuto una relazione con un'altra ragazza quindi dubito che saprei come comportarmi. E se decidessi di partire per il college dopo il diploma? Dovremmo tenere una relazione a distanza? E ancora...》mi fermai dal parlare.
《Si?》mi incoraggiò Katy.
Chinai lo sguardo verso il basso.
《So che sembra stupido, ma mi sentirei come se stessi tradendo Mike, anche se lui non c'è più.》
Katy mi guardò intenerita, e posò una mano sulla mia per darmi conforto.《Non so' quanto valgano per te le mie parole, ma ci provo lo stesso. Jess io conoscevo bene Mike, lui ti amava. Non credo lui ti terrebbe incatenata al suo ricordo.》
Io a ascoltai malinconicamente, poi annuii, Katy aveva ragione, ed ascoltandola era impossibile pensare che non lo conoscesse. Si sollevò dal suo posto.《Mi dai un passaggio?》chiese portandosi la borsa su una spalla, io annuii di nuovo e ci dirigemmo all'auto sfrecciando via e poi salutandoci.
Io parcheggiai l'auto nel box di casa e mi incamminai a piedi verso l'area verde; avevo bisogno di riflettere sulle parole di Katy, ed anche di una sigaretta. Quando fui li rimasi stupita nel vedere Maya accucciata sotto un albero di pino a singhiozzare parlando al suo cellulare. Non mi aveva ancora vista, quindi mi nascosi dalla parte opposta dell'albero origliando.
《Non ce la faccio più Giulia, io mollo tutto. Domani faccio i biglietti e le valige e torno in Italia!》Le sentii pronunciare e spalancai gli occhi stupita, anche un po' impaurita, anzi decisamente impaurita.
Cosa stava succedendo? Perché voleva andar via? No, non gliel'avrei permesso mai, lei doveva restare li perché io avevo bisogno di lei.
Avevo bisogno di lei, e tutto il resto dei miei problemi sparì in quell'instante.

The otherside Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora