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« Allora mi fai entrare dentro o no? » parlò il bruno con la spalla poggiata alla colonna immacolata in stile dorico.
Era oramai di fronte alla casa del cardiochirurgo. Il quale aveva prontamente aperto la porta nivea ma ora sembrò essersi imbambolato a fissare la busta trasparente che l'altro stava tenendo tra le mani. « Certo, scusa. »

Fece cenno di seguirlo, portando l'ospite in quello che era ritenuto l'ingresso dell'abitazione, laddove quest'ultimo tolse le scarpe, indossando infine un paio di pantofole, grigio topo, comode.

Ieri notte quei due avevano perso tempo a messaggiare su instagram, concludendo dunque nel voler uscire come se essa fosse una semplice giornata passata con un amico.
Purtroppo però, verso mattina presto, Hyunjin aveva ricevuto una chiamata dalla babysitter, la quale aveva solamente riferito che non sarebbe riuscita a venire per motivi di salute.
Pertanto non sarebbe stata in grado di badare a Gea nel mentre lui stava via per un paio di orette.

Certamente si era preoccupato di comunicarlo all'australiano, che invece, pur di non far saltare l'uscita, si ritrovò a proporre di venire a casa del dottore, dato che quest'ultimo aveva ormai visto la sua. Sebbene non completamente del tutta.

« Ho portato gli spaghetti di soia, sperando che tu abbia delle verdure fresche e qualche gambero in frigo. » riferì brevemente il bruno, lasciando la busta bianca sul bancone in marmo della cucina.

Circondato dalla distesa verdeggiante alla quale si aggiungeva un orto curato composto da pomodori, peperoni, lattuga, cetrioli, carote e patate, l'abitazione del dottor Hwang si sviluppava in due piani.
Insomma il classico per i quartieri del down town della agitata città del Nevada.
Al piano terra era possibile trovare un bel ampio soggiorno con una vetrata che dava sul giardino di casa e accanto una spaziosa cucina moderna. Salendo le scale invece, dovevano esserci le camere da letto, il bagno, e probabilmente uno studio con la scrivania colma di scartoffie e una pila di raccoglitori.

« Credo di avere tutto. » disse il corvino, tirando fuori alcuni ingredienti dal frigorifero di un color petrolio. « Iniziamo a preparare il pranzo? » aggiunse il chirurgo, portando l'attenzione sulla figura di un Felix intento a studiarsi il luogo nel quale si era trovato.

« Volevi per caso dire: inizio a preparare il pranzo? Io mi sono personalmente occupato di comprare gli ingredienti e adesso tocca a te fare qualcosa. » rispose balzando sulla superficie del bancone.

Hyunjin cercò di sopprimere un sorriso prima di prendere tra le mani una padella e una pentola.

« Papà! » udirono una grida provenire dalle scale.

E chi altro poteva essere se non l'unica figlia del dottor Hwang?
La bambina, di fatto, scese i gradini delle scale di legno con attenzione per poi correre goffamente in direzione del padre e circondare quelle sue due piccole braccia alla lunga gamba dell'uomo.
Il quale, ovviamente, non poteva non averle regalato un sorriso sgargiante e accarezzato con dolcezza la morbida testolina mora.
« Devo fare i compiti per lunedì. » mormorò Gea timidamente, nascondendosi di botto dall'intruso in casa.

D'altro canto, Felix si sentì leggermente a disagio, ricordando di quella volta in cui aveva rischiato di investirla con la sua auto. E si sentì ulteriormente a disagio sapendo che lei lo aveva riconosciuto e che ora fosse persino in compagnia del padre con il quale era andato a letto.
Accidenti, per qualche istante aveva persino dimenticato che il chirurgo avesse una bambina a cui badare.

« Cosa devi fare? » chiese Hyunjin alla figlia.

« Devo scegliere il lavoro che voglio fare da grande e farci un disegno con i pennarelli. »

DADDY, HYUNLIX Where stories live. Discover now