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« Sono Lee Felix. » fu dunque così che decise di presentarsi, con una inusuale freddezza, l'australiano. Ciononostante il biondino strinse ugualmente la mano che quest'ultimo gli aveva posto.
Cercando di non dare alcun peso al tono di voce con cui l'altro uomo si era rivolto a lui.

Oltre a quei tremuli ma caldi raggi della rovente gemma lassù nel cielo limpido che avvolgeva i loro corpi, si aggregava ad essi un silenzio alquanto molesto.
Il rosa continuava a camminare un poco a disagio, il brunetto che noncurante osservava la strada e le persone passargli accanto, ed infine il biondo che non sembrava mostrare alcuna emozione.
Be', non era decisamente così che Yeonjun si era immaginato il primo incontro. Sperava soltanto che davanti a un dolce le cose sarebbero andate un po' meglio.

« Allora, come va Bin? » domandò sempre il rosa cercando di far parlare entrambi.

Il nominato diede una risposta secca inizialmente ma riflettendoci bene, decise di parlare e raccontare altro pur di non risultare gelido come una certa persona lo stava ignorando da un paio di minuti.
Il bruno d'altro canto voleva farselo andare bene, ma forse il fatto di dover fare il passivo con questo uomo lo disturbava tuttora. Ma in fondo doveva solo recitare, per tanto, non trovava nemmeno necessario essergli amico o qualcosa del genere.

Changbin iniziò così a raccontare cosa gli fosse accaduto ultimamente, ricordandosi di un avvenimento in particolare.
E ovviamente l'uomo australiano non lo aveva seguito, anzi, era rimasto indifferente a guardarsi intorno come se stesse aspettando la presenza di qualcuno. « Il mio cugino di undici anni giorni fa mi chiese cosa significasse "lgbtq", così mi sono messo a spiegargli tutto, finendo col chiedergli: supporti la comunità? » raccontò ancora il biondo, « e lui mi risponde con un semplice no. »

Queste ultime parole pronunciate però lo avevano stranamente catturato.
« Ouch. » si lasciò scappare Yeonjun assieme ad una lieve risata.

« Speriamo soltanto che in futuro cambi idea e non si riveli essere omofobo. » aggiunse Changbin sospirando pesantemente.

« Io la penso diversamente » lo interruppe d'un tratto l'uomo dalla capigliatura bruna, poggiando la bottiglietta sulla superficie cinigio del tavolo rotondo, « non ricordavo fosse un dovere supportare la comunità, è una sua semplice scelta decidere di supportarla o meno, e ciò non significa che sia omofobo ma alcune persone non sono pronte per questo fatto. »

Il biondo, sentendosi dire tali parole, rimase per ancora una volta in silenzio. Anzi si ritrovò a prendere un sorso del caffè ancora caldo.

« Amico, avrai tutta la giornata per discutere stupidamente con qualcuno, adesso pensa solo a conoscervi come fanno le persone normali, okay? » il rosa gli batté una mano sulla coscia come a volerlo tranquillizzare.

Non capiva perché fosse così irritato di punto in bianco.

« Ho soltanto riferito come la penso. » finì col roteare gli occhi.
Non gli sembrava di aver fatto o detto qualcosa di male, anzi avevano avuto una conversazione da persone civili quali sono.
Nulla di sbagliato.
Mica mangiava pane e frustrazione a colazione, semplicemente non concordava con l'altro.

Yeonjun forzò un sorriso, accorgendosi che stava ancora aspettando da minuti e minuti il suo brioche al cioccolato. « Vi lascio soli un attimo, ma non vi uccidete con le parole. » si raccomandò seriamente, alzandosi dal tavolo sulla strada.

« Io e te abbiamo decisamente cominciato con il piede sbagliato... perciò direi di rimediare in qualche modo. » forzò di dire Changbin, sperando l'altro fosse d'accordo.

Il bruno lo era pienamente, e fu quasi tentato dallo scusarsi per il suo comportamento inopportuno. Ma non lo disse ad alta voce, troppo orgoglioso era. Insomma, erano rare le volte in cui si scusava con le persone e sicuramente non avrebbe cominciato con questa testolina bionda appena conosciuta. « Allora, su raccontami qualcosa di te. » lo incitò il biondo, sfiorando con lo sguardo il volto di Felix.

DADDY, HYUNLIX Where stories live. Discover now