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« Carica 200. » ordinò immediatamente il cardiochirurgo, cercando di rimanere il più calmo possibile, «Libera! »

Il corpo di un'adolescente era appena stato ritrovato dissanguato nei pressi di un edificio abbandonato, e il dottor Hwang, in quanto ormai suo medico, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riuscire a tenere in vita lei e la bambina. Quest'ultima non ancora nata, dunque, un grosso ostacolo.
Se la madre non respirava, a sua volta, nemmeno il bimbo in grembo era in grado di ricevere ossigeno.
« Dobbiamo fermare l'emorragia interna, portiamola in sala operatoria. » consigliò agli infermieri e al suo aiutante: Dottor Kumar, un giovane specializzando.

Uno di loro si mise sopra al corpo giacente sul letto d'ospedale, facendo pressioni sul petto rigido della ragazzina.

Riassumendo, la giornata per il cardiochirurgo stava soltanto peggiorando radicalmente. Dalla inaspettata sparatoria in piscina fino a questa innocua adolescente incinta. La quale inevitabilmente non solo correva il rischio di non far nascere il bambino in grembo, ma la vita di quest'ultima, adesso, dipendeva solamente dai chirurghi della Ackles.

Che riuscissero a salvarla, era ancora da verdere.

Questa pesante atmosfera nel luogo dove circolava un'aria deprimente, si trovava in netto contrasto al monotono pomeriggio dell'uomo australiano. Il quale rimase occupato a guardarsi qualche serie tv. Ma rintendola un'attività pressoché noiosa, la spense svogliato per poi infine recarsi nella immensa camera da letto.

Non passò molto da quando gli venne in mente l'idea di uscire per una tranquilla passeggiata nel down town. Forse, avrebbe persino deciso di fare una visita allo zio.

Lo Zio, Steven Lee, era un uomo decisamente simpatico; insomma era rispettato e apprezzato da tutto il quartiere in cui abitava. Da quasi tutti, tranne Chris il cinquantenne razzista, che in poche parole, era il classico uomo bianco che vedeva di mal occhio le persone straniere.
Inoltre, Steven era un vero rubacuori; un donnaiolo sebbene fosse un poco arrugginito. Dedicava l'esistenza a lavorare il legno, costruendo mobili di notevole bellezza, che in seguito venivano venduti nel suo negozio.

L'uomo bruno aveva decisamente dei bei ricordi del parente. Specialmente quelli vissuti in Corea del Sud durante la sua lontana fanciullezza.

Ricordava ancora quando si erano inoltrati nelle terre, comprate recentemente, da un antipatico imprenditore. Là, avevano trovato delle capre con cui riuscirono a trascorrere l'intero pomeriggio. Felix che li rincorreva e il suo nonno che li cibava con qualche foglia strappata sul momento.

Un giorno indimenticabile, in poche parole.

Pensando e ripensando allo zio, partì la chiamata. « Zio, sei in casa? » domandò lui, sperando di ricevere una risposta positiva, « Sono sul furgone ma sì, sto tornando lì. » udì dall'altra parte.

« Okay, allora vengo a trovarti se non ti dispiace. » lo avvisò giustamente.

« Ovvio che non mi dispiace, sei uno dei miei nipoti preferiti. » lo adulò il vecchio con una risa, « Come uno? Credevo di essere l'unico preferito. » un broncio si fece spazio sul suo volto.

« Nipotino, non so chi ti credi di essere, ma non meriti il primo posto nella lunga lista dei nipoti. »

Felix si lasciò sfuggire una genuina risata, questo vecchietto non cambia mai, pensò. « A tra poco allora. »

« Mi raccomando, non venire a mani vuote, sennò ti do in pasto ai cani della signora Marley. » aggiunse il parente.

« Okay okay. »

Be', poiché costretto, avrebbe giusto fatto un veloce salto al supermercato.

Uscì in semplice pantaloni da tuta grigi e una canottiera nera aderente sopra ad essa. Dato che la casa dello zio distava un po' di chilometri, e vivendo lui nel up town, salì in macchina per potersi avviare verso il supermarket più vicino alla casa del vecchio.

Era una rilassante giornata di sole, e Felix sembrava esattamente essere di buon umore.
Si era svegliato tardi; si era concesso una rinfrescante doccia, aveva preparato un goloso pranzo e dopodiché aveva diviso il tempo tra serie tv e attività fisica.
Solitamente lo faceva presto all'alba ma per oggi aveva evitato.
Era momentaneamente spensierato, per tanto si stava godendo ogni attimo di pace.

Questo, purtroppo fino a che non si scontrò con una persona proprio nel mentre stava pesando un cocomero bello grosso. O meglio, voleva dire due persone sicuramente indesiderate.

« Ma è lui. » lo indicò ingenuamente la bambina.

« Gea, non si indicano le persone. » la rimproverò severamente la giovane ragazza, Ro Na, abbassandole il piccolo indice. Quest'ultima, si poteva notare, era parecchio a disagio.

Era contento di averle viste al supermercato?
Per niente.
Specialmente perché era distrattamente finito col rivivere quanto successo con il Dottor Hwang dentro allo studio di quest'ultimo. Ormai era indubbiamente un punto fisso nella sua testolina e non sapeva esattamente cosa provarne a riguardo.
Un uomo come lui, un uomo che amava divertirsi e fare casino, era finito col pensare che quello che aveva fatto, era sbagliato.
E adesso che rivedeva la bambina davanti ai suoi occhi ne aveva senz'altro la conferma.
Ciononostante, ricordò di un fatto.

Felix non aveva mai detto di voler qualcosa di serio dal cardiochirurgo; potevano benissimo divertirsi quanto volevano senza dover prendere alcun impegno.

Ciò andava ad implicare che non avrebbe avuto a che fare con questa mocciosa. Meglio per me.
A quel punto mettendosi l'anima in pace, e senza nemmeno porgere un veloce sguardo alla bimba, la oltrepassò non avendo proprio nulla da dire.

L'uomo udì in lontananza la piccola chiedere alla babysitter perché quest'ultimo l'avesse trattata così freddamente. Perché non sopporto i bambini, sospirò lui cambiando completamente strada.

Ma d'un tratto i suoi piedi si fermarono, e dunque fu allora che si domandò cosa stesse facendo il Dottor Hwang.

Be', era probabilmente impegnato a salvare qualche vita.

Dopo aver pagato le cose comprate per lo zio, abbandonò l'enorme edificio, ritornando dunque dentro alla sua auto. Così partì, consapevole che la casa dell'uomo si trovasse a qualche isolato. Era da un po' che non andava a fargli visita, e non lo avrebbe ammesso a voce alta ma in un certo senso ne aveva sentito la mancanza.

Ma la vera ragione per cui stava andando a trovarlo, era bensì un'altra.
















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eeeu parado no bailao, bailao
ela com popozao, e o popozao no chao

me ne torno a leggere ff su neymar per non deprimermi 😩

DADDY, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora