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L'uomo uscì da quel locale, dove le irritanti voci delle persone e l'eccessiva musica straniera, rumoreggiavano indiscretamente. Venne, dunque, accolto dalle braccia gelide d'un vento notturno, e lasciò che essa scompigliasse i suoi morbidi capelli e muovesse indelicato il tessuto della sua vermiglia camicia. Fece un passo, dopo un'altro, e poi un'altro ancora fino a che non si trovò i piedi sull'asfalto di una strada pressoché disabitata. - Pronto? - domandò finalmente alla persona dall'altra parte della chiamata.

- Felix - brontolò, - perché non mi rispondi al telefono? - era il manager Harris, il quale non avendo ricevuto alcuna risposta dal brunetto si era accomodato, anche se preouccupato, a letto per potersi dedicare alla lettura di un libro, uno dei classici. - Scusami, ero dentro a un locale con alcuni miei amici e l'ho silenziato. -

- Ho una nuova proposta di lavoro per te - annunciò d'improvviso, - vediamoci domani mattina verso le 10, credo che ti interesserà davvero. -

- D'accordo - disse, fissando il lampione acceso accanto a sé, - allora a domani. -

Avendolo salutato, riattaccò, rimettendo il telefono dentro alla tasca dei pantaloni. E fece per rientrare dentro, ma i suoi occhi curiosi si posarono su una familiare testa bionda; sembrava quasi essere il neurochirurgo Kim di qualche giorno fa. Non che avesse una gran voglia di socializzare o scambiare due parole con i medici della Ackles Hospital, ma l'uomo stava proprio venendo verso di lui, e non era solo.

- Dottor Kim. - salutò una voce, a lui nota, dietro alle spalle: era Jihyo, il brunetto non era nemmeno a conoscenza del fatto che la donna e il medico si fossero mai visti prima d'ora.

La mora raggiunse Felix mettendosi al suo fianco, e lì insieme attesero l'arrivo dei due chirurghi: il neurochirugo Kim e il cardiochirugo Hwang, che strana ed insolita coincidenza, lo avrebbe quasi definito. Ma la cosa ancor più insolita era il fatto che i due fossero tuttora nelle vesti da medico, anche se diverse da quelle che indossavano all'interno della struttura, era riconosicbile il fatto che fossero dottori. - Jihyo, non credevo ti avrei trovato da queste parti. - parlò il biondo.

- Io e Felix, ci siamo incontrati al Midnight con alcuni amici in comune. - disse, portando le delicate mani sul braccio del nominato, il quale abbozzò un leggero sorriso non sapendo come comportarsi poiché quasi si sentì bruciare ardentemente sotto allo sguardo attento del dottor Hwang. - Lui è Hwang Hyunjin, un nostro cardiochirugo. - parlò, presentandolo così alla donna.

- Ah - si stupì, - quindi è lui il dottor Hwang di cui Felix questa sera ci stava raccontando. - lasciò che queste parole scappassero volontariamente dalla sua bocca.
- Bene sì, stavo giusto parlando dell'incidente, e del fatto che si è occupato di Glen, e anche di me. - aggiunse prontamente guardando il corvino, il quale con un mezzo sorriso sul volto annuì semplicemente.

- Che ci fanno dei bei chirurghi come voi da queste parti? - chiese invece curiosa Jihyo.
- Siamo venuti alla Jonhson ER perché avevano bisogno di una mano in più con il pronto soccorso, e qualche istante fa siamo usciti a prendere una boccata d'aria fresca dato che stiamo per fare ritorno alla Ackles Mercy. - replicò invece il dottor Hwang, non riuscendo a distogliere lo sguardo dalla camicia alquanto appariscente dell'uomo dai capelli bruni. I cui occhi invece finirono sui fili scuri leggermenti spettinati, e sulle piene e rosse labbra invitanti.

- Già, l'ambulanza ci sta proprio aspettando all'entrata. - aggiunse il biondino.

- Capito. -

- È stato bello rivederti Jihyo - disse guardando la donna, - signor Lee, sarebbe carino da parte sua se venisse a fare una visita a Glen, la sua salute sembra esser peggiorata dall'ultima volta in cui vi siete visti. -

- Non credo proprio verrò - rispose severo e noncurante dei sentimenti del suo ormai non più compagno; insomma non erano mai stati insieme perciò lo avrebbe ritenuto soltanto un peso, anzi era quasi una enorme fatica recarsi all'ospedale solo per fargli visita, - credo che non verrò nemmeno al suo presto funerale. - aggiunse con il suo solito tono glaciale.

- Insomma non capisco, il signor Choi sta morendo, e lei si atteggia in questa maniera, mostrando una noncuranza incredibile verso un povero uomo, a cui rimangono solo pochi istanti di vita. - si lasciò scappare leggermente amareggiato Hwang, rendendosi poco professionale davanti agli occhi dell'ex paziente.
- Lei è soltanto un medico, il suo lavoro dovrebbe essere quello di curare un paziente, non ficcanasare nella loro vita privata - cominciò serio Felix, - non era lei colui che qualche giorno fa mi disse che non aveva il diritto di giudicarmi. - si lasciò scappare una lieve risa dettata dallo stupore ma al contempo dalla insolita preouccupazione di quelle oneste parole.

- Mi scuso per il suo comportamento poco professionale, è stata una orribile serata per sua figlia, e per questo motivo si è lasciato trasportare dalla fragilità dei suoi contrastanti sentimenti. - parlò il dottor Kim a nome del collega, cominciando ad avviarsi verso l'ambulanza e regalando un forzato sorriso ai due, per non rovinare ulteriormente la loro piacevole nottata di divertimento.

Il corvino non aprì proprio bocca, anzi senza aggiungere altro, se ne andò via per primo, sparendo dietro all'angolo dell'imponente edificio.

- Arrivederci. - salutò il biondo, fuggendo via.

L'uomo castano tirò un lungo sospiro, quasi quasi gli era passata la voglia di ritornare dentro al locale, ma al solo pensiero di gustare nuovamente il girone dei dannati, le sue preouccupazioni erano al momento svanite via con il vento. I suoi piedi lo avrebbero direttamente portato lì dentro pur di diventare ubriaco fradicio questa notte. Si ritrovò a stiracchiarsi leggermente, portando uno sguardo vacuo sul bidone della spazzatura accanto a sé.

- Hai esagerato. - così ruppe il silenzio l'amica.

- Andiamo non dirmi che stai dalla parte di quel Hwang. - si lamentò cominciando ad incamminarsi verso il Midnight. - Sappiamo come sei fatto, Felix, ma non c'era bisogno di farlo sapere anche a loro che sono i chirurghi di Choi. - lo rimproverò un po' per lo scorretto comportamento.

- Capito. - disse semplicemente, non aggiungendo più altro.

- Comunque - sputò di colpo, - quel sexy chirurgo Hwang ha una figlia da quanto ho capito. -

L'uomo annuì semplicemente. - Né tu, e nemmeno Jaemin avete una possibilità ora - disse, portando la mano sulla magra vita della donna, - probabilmente ha anche una bella e altrettanto sexy moglie. -

- Taehyung è più il mio tipo ideale; lui ha una quarantina di anni quindi perfetto per me direi. - sussurrò con un leggero sorriso sul volto.
- Non dirmi che ci vuoi provare con lui? -

- Potrei. - rise soltanto.

- Certo, giustamente una vecchietta come te, vorrà stare con un vecchietto attraente come lui. -

- E di te, che mi dici? - domandò guardandolo con un velo di serietà.

- Su cosa? -

- Dottor Hwang. - rispose.

L'uomo australiano si lasciò scappare una fragorosa risa di divertimento; non si sarebbe chiaramente aspettato tale domanda, ma almeno la risposta già conosceva. - Dopo oggi, e dopo aver scoperto che ha una figlia - cominciò a parlare, - non mi interessa minimamente, non che mi fosse interessato in particolar modo, quindi sono più che apposto. -

- Mi fido delle tue parole. -

- Fidati, fidati. - replicò, lasciando che poi il silenzio tornasse a regnare per le strade.





















author's pov

ao felix dice che il dottor hwang non gli interessa quindi dobbiamo fidarci della sua parola 😩🖐🏼

e niente, ci si becca alla prossima che potrebbe essere anche stasera stessa :3

DADDY, HYUNLIX Where stories live. Discover now