O9

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- Papà! - soggiunse la stridula voce di una bambina, le cui lievi grida uscivano dritte dal petto, che non cessava un attimo di alzarsi e abbassarsi poiché, con un cuore colmo d'ilarità correva serena tra quei lussureggianti cespugli.

O almeno così lieta era parsa in lontananza. - Ma quello è l'uomo che ha quasi rischiato di investirmi. - mormorò, indicando ingenua un giovane dalla capigliatura bruna, la cui giacca color castagna, e i pantaloni larghi neri, avvolgevano la sua elegante e sinuosa figura.

Quest'ultimo era talmente preso nel litigare animatamente con qualcuno in chiamata, che non s'era nemmeno accorto di questa creaturina che con coi occhioni curiosi non aveva smesso un attimo di fissarlo indiscreta. - Bambina - disse un poco innervosito, portando lo sguardo su di lei, - non ti hanno mai insegnato a non origliare le conversazioni degli adulti? -

Lei bisbigliò qualcosa di alquanto incomprensibile, ma non fu udibile.

- Gea, non dare fastidio alle altre persone. - la riproverò severo uno sconosciuto uomo, avvicinandosi dunque alla piccola.
- Ti richiamo dopo. - riattaccò invece l'altro, girandosi verso...

- Papà, questo è l'uomo che mi ha fatto piangere giorni fa. - mormorò nuovamente con uno sguardo cupo facendo il labruccio, e indicando il brunetto con il piccolo indice.

- Dottor Hwang - abbozzò un sorriso alquanto falso, - questa creaturina innocente è sua figlia? - domandò letteralmente incredulo, insomma per qualche ragione il mondo li aveva fatti incontrare in un modo più che inaspettato; quasi quasi stava rischiando di investirla con la propria lamborghini quella notte.

Il chirurgo annuì soltanto, assottigliando leggermente le labbra rossastre. - Innanzitutto volevo chiederle scusa per quella sera, non era mia intenzione essere scortese e sono più che consapevole del fatto che la vita privata dei miei pazienti non è affar mio. -

- Bene, io invece le vorrei dire che sua moglie è seriamente una donna incapace se non riesce nemmeno a badare ad una piccola bambina, la quale finisce per strada rischiando di morire investita. E modestamente, non vorrei nemmeno finire in carcere. - disse senza preoccuparsi di esser risultato troppo acido, ma ormai il medico dovrebbe aver un minimo aver appreso che l'altro era soltanto fatto così; faceva parte del suo carattere.
- Non è mia moglie, ma la babysitter - cominciò sospirando, - mi scuso anche per quello, la ragazza avrebbe dovuto avere maggiore cura di Gea, non per questo le ho detto di prendersi una pausa dalla mia famiglia. -

- Fossi stato in lei, e quindi il padre di una figlia, l'avrei licenziata all'istante. - aggiunse, portando una mano dentro alla tasca dei pantaloni eleganti. - Ma a me Rona piace papà, non voglio che la mandi via da me. - bisbigliò lei, aggrappandosi alla gamba del padre.

Una scena alquanto tenera avrebbe forse definito qualche signora lì al parchetto; un amabile padre con la propria dolce figlia sotto alla luce dei tremuli raggi del sole, i quali soavemente andavano ad accarezzarli, avvolgendoli caldamente assieme all'immancabile tramonto. Ma per Lee Felix, i bambini erano una delle cose più odiose al mondo; non li sopportava a prescindere, ed egli non aveva fatto altro che evitarli come la peste per tutta la vita, soprattutto quando uno di loro scoppiava in un pianto di lamento, o un pianto di dolore causata magari da una lieve ferita sulla pelle oramai sbucciata.
Non si reputava un uomo responsabile, poiché ne combinava una dopo l'altra senza rifletterci su, e al solo pensiero di dover impegnarsi nell'essere un padre presente ma soprattutto serio e pronto, gli veniva una gran emicrania e una voglia matta di fuggire nel Messico.
La vita è bella fino a che non hai figli, era ciò in cui credeva e avrebbe creduto sino alla morte.
Di relazioni ne aveva avuto una miriade, alcune sue ex fidanzate erano rimaste addirittura incinta dai rapporti sessuali avuti, ma chi lo sapeva se avessero abortito o se l'uomo fosse il padre di qualche bambino di cui non conosceva nemmeno l'esistenza.

DADDY, HYUNLIX Where stories live. Discover now