capitolo 14

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la pelle va a fuoco, la cenere sparsa,
il cuore diffonde calore,
il corpo trema.

è davvero questa la sensazione?
è davvero questa la sensazione di unirsi ad un altra persona?

non ho mai pianto di felicità, o almeno non lo faccio quasi mai.

ma quando finalmente,
in questo momento,
mi sono sentita libera di tutto l'ho fatto.

e mentre continuo a muovere la lingua sulla sua, cercando di portarla dalla mia parte,
cercando di creare un balletto da teatro,
mi sento esplodere.

ci siamo baciate altre volte,
ma era sul set,con qualcosa di finto,
con la paura,
con le restrizioni.

invece ora siamo libere.
libere da qualsiasi sensazione.

mi ha appena detto di amarmi praticamente, è non la prendo alla leggera.

mi stacco per poterla guardare,
per poter guardare quegli occhi spruzzare felicità da tutti i pori,
per poterla guardare per bene.

le guance rosse come una rosa appena sbocciata del tutto,
gli occhi blu da cui posso osservare la neve che cade in un prato, circondato dal buio.

ho paura lo ammetto.
ho davvero paura.

ho paura ora che è iniziato possa finire
ho paura che potrebbe spezzarmi,
distruggermi,
ma mai quanto nascondermi dentro un'amicizia mai esistita.

siamo nel dondolo in giardino, con la sua testa appoggiata nella mia spalla, mentre guardiamo le stelle sopra di noi quasi andarsene dato che il cielo sta per ingiallirsi dall'alba.

non abbiamo dormito, dopo quello che è successo ci siamo messe qua a rilassarci un altro po', prima di tornare alle riprese la mattina dopo.

stiamo in silenzio, fino a quando non parla.

"ripensandoci nemmeno io ti avevo detto quello che provavo, quindi si sono stata una vigliacca ad urlarti quelle cose probabilmente"

lo fa piano, sentendosi in colpa

"probabilmente si ma credo che quello che è successo sia servito a farci capire un po' di cose non credi?"

mi giro per guardarla,
con la mano sopra la sua che le accarezzo le dita uno ad uno.

"si però non dovevo accanirmi in quel modo, l'ho fatto perché ero anche arrabbiata con me stessa tutto qui e so che non è una giustificazione ma non so come altro spiegarlo"

mi guarda con quegli occhi sinceri, pieni di qualsiasi cosa sia vera,
qualsiasi emozione positiva mischiata con il senso di colpa,
quello che la lacera dentro.

"non devi preoccuparti di questo sul serio Dani"

le schiocco un bacio nella guancia,
caldo,
morbido.

le accarezzo la guancia e restiamo così, a goderci il resto.

"Stef alzati che dovremmo andare"

mi sento picchiettare la gamba mentre mi chiama, cercando di svegliarmi.

apro gli occhi a fatica, sbadigliando e vedendo una danielle tutta attorcigliata a me cercando anche lei di alzarsi con scarsi risultati.

"l'unica conseguenza negativa di tutto ciò è che ci siamo addormentate tardi vedi?"

mi dice Danielle ridendo, per poi levare le mi gambe che letteralmente la intrappolavano per alzarsi e stirarsi.

ad un tratto mi scappa l'occhio sulla maglietta, tutta piena di sangue, ricordandomi della sua mano.

mi metto seduta per poterla tirare verso di me, prendendole la mano.

𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐫𝐞Kde žijí příběhy. Začni objevovat