capitolo 11 pt2

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premessa: questa parte del capitolo è appunto extra quindi se volete leggerla mi farà solo piacere, sennò non influenza con il continuo della storia

punto di vista di Danielle:
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non ci sono riuscita.

non sono riuscita a baciarla nonostante l'atmosfera perfetta.

l'ho guardata per capire se fosse stata la cosa giusta ma i miei pensieri hanno impedito tutto.

perciò l'ho stretta più che potevo addormentandomi alla fine per la stanchezza.

mi sono ritrovata in un comodo letto, cosa che non vedevo da giorni, con un braccio che mi teneva i fianchi.

mi sono girata cercando di non svegliarla, per farla riposare un pochino senza incubi.

o almeno credo.

ha iniziato ad agitarsi, prima verso di me e poi girata dall'altra parte.

ho cercato di scuoterla, magari svegliarla senza successo ovviamente.

"Stef, sono io Dani"

mentre con una mano le accarezzo i capelli e con l'altra la tengo ferma, o quasi

"mi manca mamma"

ad un tratto escono queste 3 parole.

queste parole che nessuno dovrebbe dire alla sua età.
nessuno dovrebbe sentire la mancanza della propria mamma,
nessuno dovrebbe convivere con questo vuoto.

le manca la sua mamma.

le manca poter raccontarle la giornata,
le cose che faceva,
cosa filmava,
cosa registrava,
le manca lei e non c'è dolore più forte di questo.

probabilmente lei non se ne rende conto e quando si sveglierà non se lo ricorderà nemmeno ma continua a chiamarla.

ha bisogno di lei, e non è la prima volta che le succede.

sui social è sempre sorridente, sempre.

sempre positiva, sempre ottimista, e anche quando lavoriamo è così.

lei è fatta così ma in qualche modo c'è questa parte di lei che è l'opposto.

lei è quella che ha paura di qualsiasi cosa ma nel frattempo dice agli altri che ce la fa ad affrontarla.

e poi ci riesce.

e quando di notte la maggior parte delle volte le tornano gli incubi l'unica cosa che posso fare è starle vicino.

perciò eccomi qua a consolarla, a dirle che va tutto bene.

"ti prego non posso sopportarlo"

piange sopra la mia maglietta stringendola più che può , mentre io la circondo con tutta la forza che mi è rimasta.

"puoi sopportarlo, tua mamma anche se non è qui è sempre e rimarrà sempre con te e tu, Stefania Spampinato, puoi sopportarlo"

ho la testa nell'incavo del suo collo, sussurrandole questo e altro ancora per farla finalmente calmare e poi riaddormentare.

ed è stata dura si, ma per lei farei qualsiasi cosa.

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come ho detto, è extra perciò è anche cortino, ma ci tenevo tantissimo a scriverlo.

𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐫𝐞Where stories live. Discover now