capitolo 10

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guidare di notte mi inserisce in una sorta di tranquillità.

con la mia musica preferita, la 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 playlist con aggiunta di canzoni che mi ricordano lei o che mi fanno pensare alle cose che vorrei fare con lei,
le stelle che brillano come piccoli puntini nello sfondo blu scuro qui sopra,
con il piccolo venticello e l'aria fresca che mi solletica il braccio e il viso,
tirando i miei capelli all'indietro;

con Danielle qua accanto sfinita da una giornata piena di lavoro
qua accanto mentre il suo respiro regolare si diffonde in tutta la macchina,
la testa piegata di lato,
il corpo rannicchiato in se stesso nel sedile che ho appositamente abbassato per farla dormire al meglio.

questo,
tutto questo,
è uno dei momenti che non lascerò a nessuno di rovinare o spezzare,
uno dei momenti che conserverò per tutta la vita,
uno dei momenti che pagherei per riaverli di nuovo.

abito in un piccolo paesino, più che altro circondato da montagne e campagne ,e si ogni volta dovrò fare 45 minuti di macchina per arrivare a lavoro ma non importa.
non importa perché amo quel posto
e amo casa mia.

è una piccola casetta di mura vecchie,
con da una parte la vista delle altre case, dall'altra il piccolo giardino con margherite e alberi da frutto,
semplicemente,
perfetto.

alzo lo sguardo e vedo le lampade del paesino illuminare tutto il buio,
alcune case sono con la luce accesa, ma la maggior parte no quindi rende tutto molto più sereno.

arrivati davanti la porta di casa spengo la musica,
alzo i finestrini aperti,
scendo,
vado ad aprire la porta prima di non poterlo più fare dopo e mi dirigo da Danielle

"Dani sveglia siamo arrivate"
cerco di sussurrare nel modo più dolce possibile

emette un suono incomprensibile prima di portare le mani su e strofinarsi gli occhi.

cerca di alzarsi e con ancora gli occhi rossi si alza, appoggiandosi a me per non cadere.

ci avviciniamo alla porta e con cautela la guido verso le mia camera.

si lo so, è solo mezza addormentata ma ogni volta che ha sonno non riesce a fare quasi nulla quindi è preferibile guidarla piuttosto che farla cadere.

si siede nel mio letto, un po' più sveglia di prima, quanto basta per costruire parole sensate

"ce la faccio da sola adesso, grazie per avermi portato qui comunque"

la sua voce è sforzata per parlare al meglio ma è ugualmente uscita con un sussurro

sono in ginocchio davanti a lei quando mi dice questo, e nel mentre che le accarezzo le cosce la tranquillizzo dato che al tocco sembra molto tesa

"ok non preoccuparti, ti prendo qualcosa di comodo dal mio armadio , te lo porgo e ti sistemi in tranquillità ok?"

annuisce con la testa, e prima di andarle a prendere i vestiti le bacio la fronte,
poggiando le labbra più a lungo possibile sul suo corpo,
accarezzandole i capelli.

ora sono fuori a godermi l'aria notturna, mentre Danielle è dentro a mettersi comoda.
io mi sono messa il pigiama subito dopo che sono uscita dalla camera, così ora sono messa seduta sul piccolo dondolo a guardare il cielo.

quest'ultimo diventa più pesante,
qualcosa fa peso verso la parte sinistra,
e non devo nemmeno girarmi per capire chi è.

apparte il fatto che Jeff sta dormendo proprio accanto a me, nella sua cuffia rivestita con una fantasia blu e gialla,
riconoscerei questo odore ovunque.

il suo profumo,
con anche addosso i miei vestiti,
resta lì, immobile,
già fissato nella sua pelle,
o forse è proprio essa che profuma.

porta le gambe su e le incrocia,
fa un respiro profondo godendosi il panorama davanti a lei proprio come faccio io.

restiamo in silenzio per molto,
uno di quelli che ti conforta,
uno di quelli che ti rilassa,
uno di quelli che non ti fa pensare a niente perché senti esattamente l'energia positiva attorno.

lentamente poggia la sua testa sopra la mia spalla facendomi sussultare un pochino.
cerca di ritirarsi ma la fermo mettendole un braccio attorno al collo per poterla stringere e accarezzare.

"scusa"
mi esce questo piccolo suono dalla mia bocca senza rendermene conto
porto la mia mano verso il viso sfregandolo, per poi riportarla di nuovo dov'era.

"di cosa"
sussurra altrettanto lei, sporgendosi un pochino per guardarmi,
non vedermi,
guardarmi.

guardarmi con quegli occhi che ispezionano ogni mio movimento,
ogni mio particolare,
quegli occhi sorridenti e pieni di amore che riserva solo per me.
ma sono così stupida da non accorgemene,
da non pensarlo,
da non rendermene conto.

"per come mi sono comportata in questi giorni,
mi sono allontanata,
mi sono chiusa nel mio mondo cercando le risposte alle mie domande,
mi sono chiusa nel mio mondo sperando che tutto questo finisca ma non finirà mai.
ti ho evitato,
ti ho buttato fuori,
ti ho urlato contro,
ti ho offesa,
ti ho fatto male,
ti ho delusa,
ti ho respinta con tutta la forza che avevo,
ma non è abbastanza,
non lo è mai con te"

le lacrime sono scese,
le mani tremano,
il corpo trema,
la voce trema.

ho tolto una delle piccole coperte che avevo per coprire i miei sentimenti,
i miei sentimenti di colpa,
i miei sentimenti di amore,
per coprire una delle parti più nascoste di me e mi sento esposta.

"non ti devi preoccupare per questo Stef,
non devi preoccuparti per avermi fatto male,
non devi preoccuparti per avermi delusa,
affatto.
devi preoccuparti per le cause che ti hanno costretta a fare ciò.
devi tenere conto di quelle e fin quando non risolvi non potrai andare avanti.
e te lo dico perché so esattamente cosa provi"

l'ultima frase la sento a malapena,
probabilmente gli è sfuggita e non voleva dirla,
ma io l'ho sentita.
è mi viene il blocco alla gola e allo stomaco sapendo che probabilmente sa come mi sento io in questo momento perché non voglio.

non so cosa risponderle,
non so cosa risponderle per essere alla sua altezza,
per non sembrare ridicola,
per non sembrare patetica.

appoggio la fronte nella sua mentre le nostre lacrime si mescolano insieme
cadendo insieme.

tolgo il braccio dal suo collo e lo sposto nei fianchi,
spingendola verso di me in modo da metterla a cavalcioni sopra le mie gambe.
mi circonda subito con le sue braccia esili,
stringendo come solo lei sa fare,
e io le circondo i fianchi in modo da attirarla verso di me il più possibile,
volendo sentire il contatto,
volendo tatuarmi il suo corpo sopra il mio.

"grazie"
mi esce dalla bocca senza preavviso,
continuando ad ammirare quei suoi occhi lucidi.

non abbiamo smesso di guardarci,
non abbiamo smesso di avere le fronti attaccate,
non abbiamo smesso di piangere,
non abbiamo smesso di stringere,
non abbiamo smesso di amarci.


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sono tornata si vi sono mancata
comunque volevo esprimere il mio parere sul fatto che Danielle o Stefania potrebbero essere fidanzate.

che dire sono felicissima per loro davvero.
e a volte mi sento in colpa scrivendo sta storia perché penso che è irrispettoso per loro, pero poi dico "nah è appunto una Fanfiction".

e niente nonostante tutto loro due per me rappresentano la verità,
la vera amicizia e magari il vero amore non lo sappiamo
so solo che sono speciali entrambe e realmente sono contenta se hanno trovato la persona giusta e allo stesso tempo sono fiduciosa che loro siano la rappresentazione del "soulmate".

fatemi sapere che ne pensate del capitolo e di questa cosa, ne sarei davvero grata


𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐫𝐞Where stories live. Discover now