capitolo 4

1.1K 53 9
                                    

le prime luci dell'alba ovattate dalla finestra semichiusa mi colpiscono la pelle,costringendomi a girarmi dall'altro lato.

"ei dormigliona sveglia"

sento scuotermi la spalla dalla persona che fino a ieri sembrava deceduta.

sento la sua presenza dietro di me, percepisco il suo sorriso nel vedermi in questo stato,immagino i suoi capelli tutti scompigliati anche se sicuramente si è alzata molto prima di me.

ecco una cosa in cui è identica a maya,il personaggio che interpreta, è l'essere mattinieri.
può anche dormire due ore ma sempre presto si alza, e a volte non capisco come fa perché io vorrei stare nel mio comodo e caldo letto tipo tutta la giornata.

rimango ferma ma cerco di pronunciare qualcosa per farle sapere che sono viva, con scarsi risultati ovviamente

"Stef cuore perlato alzati su"

e all'improvviso mi ritrovo un peso sopra di me che mi fa gemere dal dolore della botta

"ma picchi c'ha rumpiri i palli di prima matina docu, vogghiu dommiri"

purtroppo oppure fortunatamente così da non farmi capire mi scappa il siciliano e arriva quando sono stanca, irritata o nervosa, è pur sempre la mia terra e mi manca da morire.

questo non la fece smuovere di un millimetro anzi mi levò le mani che avevo sul cuscino per tapparmi le orecchie con questo, e si buttò letteralmente sopra la mia schiena, circondando i miei fianchi con le gambe, la testa con le braccia.
i suoi capelli mi arrivano nella parte del collo scoperto solleticandomi e la sua voce vicino al mio orecchio che sussurra

"non so cosa tu abbia detto ma ti avviso scendi da questo letto"

dice prima di mordermi la mascella facendomi saltare in aria.

mi giro di scatto e ora me la ritrovo talmente vicino da poter riuscire a vedere tutte le sfumature all'interno dei suoi occhi, tutti i tipi di azzurri mescolati, formando una pista di ghiaccio con una foresta blu scuro;
o almeno è quello che interpreto guardandola.

non vedo l'oceano come tanti descrivono per sembrare poeti, anzi, credo non ci sia nemmeno.

in questa foresta riesco a scrutare anche come in questo momento si sente;

riesco a vedere tranquillità, beatidudine di questo momento così intimo,così nostro, così abitudinario ma così nuovo.
riesco a vedere pace di essere qui in questo momento insieme.
riesco a vedere solo cose positive per il momento e si posso finalmente dire che il detto "gli occhi sono lo specchio dell'anima" è vero.
tanto vero.
troppo.

sono sicura che lei stia cercando di capire cosa ci sia nei miei color marrone scuro dato che ci stiamo guardando intensamente da due minuti buoni.

poi il suo sguardo scatta sulle mie labbra e ho iniziato a sentire il battito del mio cuore circondare tutto il corpo.

il cuore batte, solo, più forte,come a volermi uscire dal petto perché troppo inscatolato,chiuso.

percepisco il suo respiro aumentare di velocità , le sue pupille allargarsi e le sue dita recarsi lentamente verso di me toccandomi le labbra.

a quel tocco come se potessi scivolare mi aggrappo ad una ciocca dei suoi capelli, lisciandoli con il pollice e l'indice, incastrandoli senza più riuscire a toglierli.

avevo ragione prima, aveva tutti i capelli scompigliati; di conseguenza glieli aggiusto, piano piano, senza spezzare questo momento.

improvvisamente qualcosa si insinua tra di noi facendoci saltare entrambe all'aria costringendoci a staccarci

𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐫𝐞Where stories live. Discover now