capitolo 11

905 39 18
                                    

sembro una ragazzina.

una fottutissima ragazzina innamorata del suo primo vero amore al liceo.

una fottutissima ragazzina innamorata che si trasforma in una crisi di emozioni appena la persona che le piace le da un bacio.

e forse è così, non lo so.

so solo che quando si è avvicinata di più
solo quando mi ha guardato meglio negli occhi cercando di capire cosa provassi allora ho capito.

sarebbe successo e volevo che succedesse.

si sa, di solito una persona cerca di sapere o immaginarsi il sapore delle labbra dell'amata/o

(lasciando stare il fatto che le sue labbra le conosco dato le scene registrate con lei)

di solito una persona immagina tutti i scenari possibili dove baciare quelle labbra.

di solito una persona immagina.

ma mai immaginerebbe che sarebbe successo realmente.

non è mai pronta a questo.

e io non ero pronta.
non ero pronta ad illudermi.
non ero pronta a ricevere questa ondata di emozioni per poi sapere che erano tutte nella mia testa.

in breve, un bacio nella guancia.
un fottutissimo
bacio
nella
guancia.

GUANCIA.

questo bacio ha fatto più male del previsto.
e non importa se quando me lo ha dato mi ha stretto più a se per cercare di dimostrare quello che non capisco.
importa che ha fatto male, perché non volevo questo.

e si sono qui a piangere come una stupida adolescente mentre Danielle si è riaddormentata nel mio corpo, mentre guardo avanti a me senza davvero guardare.

le lacrime rigano giù, non smettono.
le braccia accarezzano i capelli e la schiena di Danielle cercando di non prendermela con lei ma con me stessa per essermi illusa.
il suo respiro sul collo che me lo riscalda, facendomi piangere ancora di più.

<<perché sembri cosi fredda anche se sorridi tanto?>>
me lo chiedono tante volte
e tutte quelle volte non so rispondere.

non so rispondere perché ormai la risata e il sorriso sono l'unica cosa che mi è rimasta per non crollare.

e talmente nascondo le mie emozioni che nemmeno io so quali siano, e si sono felice.

poi arrivo alla realtà dei fatti,
arrivo dove la felicità si ferma affrontando il resto.

e no non sto dicendo che sono triste, perché i miei momenti belli li ho e li conserverò per sempre.

solo che quando mi rendo conto che quello che provo veramente non potrà essere soddisfatto nella realtà crollo.

in silenzio,
da sola,
per colpa sua,
crollo.

nessuno dovrebbe affidare la felicità a qualcuno e questo lo so benissimo, solo che lei è..

lei.

e non posso fare a meno di influenzare il mio cambiamento d'umore con lei.

perciò piango,
di nascosto,
nascondendo la vera me, o almeno parte di quello che rende me.

ed è così brutto sentirsi a casa con una persona ma non esserlo così tanto perché manca un tassello del puzzle.

inizia a fare abbastanza fresco e per quanto mi piaccia stare qui fuori a mezzanotte a riflettere non mi è molto d'aiuto con lei in braccio.

𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐫𝐞Where stories live. Discover now