capitolo 8

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ho deciso di andare a lavoro.

ho poche forze
pochissime,
mi fanno male le gambe, credo che stanno per cedere.
ma non posso continuare così.

in questi giorni, apparte qualcosa che mi portava Jake non ho mangiato
e se mangiavo ributtavo tutto.

oggi va un po' meglio, per questo mi sono vestita,
ho aperto la macchina
e ho iniziato la strada.

sono arrivata in anticipo.
molto in anticipo.
controllo l'orario ed effettivamente sono in anticipo di 1 ora e 30

ci sono solo alcuni ragazzi che si occupano delle sceneggiature e qualche persona del cast.

"stefania ciao, come stai? è da 5 giorni che non vieni mi sono preoccupata"

mi giro verso jaina, in anticipo anche lei.
fortunatamente aggiungo
anche perché credo di aver bisogno di compagnia.

"ei, ciao, sto bene non preoccuparti, sono stata un po' male ma niente di che"

ci incamminiamo dentro dato che fuori fa un po' fresco, e con la giacca che ho messo non credo che potrei sentirmi coperta abbastanza.

"che mi racconti, come vi siete organizzati?"
chiedo per parlare di qualcosa

"niente di che, abbiamo studiato qualche scena e l'abbiamo registrata, per ora poco, ovviamente siamo all'inizio"

"è stato un problema che io non ci fossi?"

chiedo spaventata dal fatto che si siano potuti infastidire per cambiare programma

"no tranquilla, anzi fortunatamente ancora le scene dove ci sei neanche le abbiamo strutturate bene quindi tranquilla"

"perfetto anche perche in questi giorni non ho avuto nemmeno il modo per studiare il copione"

ridacchio un pochino, mentre poso la borsa e la giacca sopra un tavolino e jaina prepara il caffè con la macchina poggiata accanto

nonostante fossero passati soltanto 5 giorni qui mi sembra tutto diverso
tutto più..
reale

giro per le stanze lentamente
in modo da godermi tutto.
vedo persone che lavorano,
alcune mi salutano e chiedono come stia
altre nemmeno si accorgono della mia presenza.
mi era mancato questo posto, e mi è mancato di più lavorarci.

entro in una stanza e per un po' non mi viene un attacco cardiaco.

vedo Danielle sdraiata sul divano dormiente,
con i capelli biondi scompigliati
bocca leggermente aperta
braccio stirato nel bracciolo del divano
gamba destra piegata e l'altra dritta.

riesco a leggere la sofferenza nel suo volto
la stanchezza di chi non ce la fa più ma continua ugualmente

sento una mano toccarmi la spalla e sussurrarmi qualcosa per non svegliare la figura davanti a me

"dorme sempre qui,
a volte dice di non riuscire ad andare a casa
altre volte si addormenta da sola senza dire nulla,
a volte volevo parlarle ma non voleva sentire nessuno.
non so cosa le sia successo ma so che cerca di non andarsene per tenere la mente impegnata su qualcos altro"

sento il suo sguardo su di me ma non mi giro

raggiungo il divano, sporgendomi verso il tavolino con la piccola lampada giallo ocra con un orsetto di peluche blu al centro e l'accendo.

emette una luce pacata, quasi minima contando il fatto che è mezza rotta.

mi inginocchio vicino al divano, davanti il viso di Danielle e molto ma molto lentamente le accarezzo la guancia.

𝐫𝐢𝐮𝐬𝐜𝐢𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐚 𝐫𝐞𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐫𝐞Where stories live. Discover now