28.Until The End

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28.

Don't change the way you think of me
We're from the same story
Life moves on, can't stay the same
For some of us, I'm worried
(Avenged Sevenfold-Until The End)

Camila POV

Mi sveglio e mi stropiccio gli occhi. Lauren è accanto a me, seduta a gambe incrociate. È persa fra i suoi pensieri che, a giudicare dall'espressione sul suo volto, non devono essere molto gradevoli. Ieri sera, quando è arrivata da me, era quasi in lacrime. Ha solo accennato ad una discussione con Dinah, nulla di più. Non ho indagato oltre.
«Tutto bene?» le chiedo, appoggiando la testa sulla sua coscia sinistra. Mi sorride e mi carezza i capelli
«Ieri ho litigato con Dinah e non ci siamo chiarite. Ho solo paura di come mi comporterò con lei quando arriverà qui.» spiega.
«Vuoi parlarmene?». Si morde il labbro, indecisa. Si getta all'indietro e si appoggia alla testiera del letto. Non capisco di cosa abbia paura.
«Camz, non vorrei agitarti di prima mattina.». Mi allarmo. Che cosa diamine è successo?
«Vi hanno fatto qualcosa? Chi?». Lauren mi prende per le spalle e mi aiuta a regolarizzare il respiro. Mi bacia in fronte, con tenerezza.
«Nessuno ci ha fatto niente, tranquilla. Abbiamo solo delle divergenze d'opinione su una questione, risolveremo.». L'abbraccio e la bacio. Non avevo mai avuto così tanta intraprendenza prima. Lauren fa cadere le sue mani incerte sui miei fianchi e mi attira a sé. Mi fa sdraiare continuando a lambire il mio collo, ma quando sento le sue labbra farsi più insistenti la spingo via, bruscamente. Indietreggio, il respiro corto e gli occhi spalancati. Tremo. Mi sento a pezzi.
«Ehi, ehi, va tutto bene. Camila, sei al sicuro, lui non è qua. Ci siamo solo io e te.». Mi stringe a sé e mi costringe a guardarla negli occhi.
«Ti amo e non ti farei mai del male. Te lo giuro.». Annuisco e nascondo il volto nell'incavo del suo collo. Mi sento così in colpa.
«Mi dispiace, io...»
«Shhh, va tutto bene. Non dobbiamo fare nulla che non ti senti, Camz.» mi sussurra. Scuoto il capo.
«È che vorrei essere in grado di lasciarmi andare.» confesso. Lauren mi culla con dolcezza. Ho sempre paura che si arrabbi ad ogni mio rifiuto. È la mia testa che mi inganna, lo so. Distorce la realtà, la piega a suo piacimento. Eppure, fatico così tanto a non ascoltarla.
«Ascoltami, un passo alla volta. Non abbiamo fretta, non ci corre dietro nessuno.». Ha ragione, lo so. Faccio per dire qualcosa, quando sento la porta al piano di sotto sbattere. Dinah è qui e non deve essere di ottimo umore.
«Qualunque cosa succeda, ricordati che è una faccenda tra me e DJ. Non c'entri niente, né lei o io ti vogliamo meno bene.» si raccomanda Lauren, per poi sparire giù per le scale. Decido di prendermela con calma, ma le urla che provengono dal piano di sotto mi spaventano da morire. Scendo le scale e trovo Dinah in lacrime che inveisce contro Lauren. Sono paralizzata. Vorrei chiedere cosa sta succedendo, ma dalla mia bocca non esce nemmeno una parola. Mi accovaccio per terra, incapace di dire o fare qualsiasi cosa.
«Camila!» mi soccorre Lauren. Dietro di lei, Dinah si butta sul divano. Impreca contro sé stessa e mi guarda, chiedendomi scusa. Rimaniamo tutte e tre così, in totale silenzio, per non so quanto. È Dinah la prima a parlare.
«A Lauren non piace il mio ragazzo. Si può litigare per un motivo più stupido?». Guardo Lauren con aria interrogativa. Non capisco.
«Charles si è sentito umiliato ieri. Ho fatto una figura terribile! E io che volevo solo presentarti la persona che mi rende felice.» continua Dinah.
«Ha iniziato a fare domande su me e Camila!» ribatte Lauren. Sobbalzo.
«Voleva solo parlare. Se non l'avessi trattato male, l'avresti capito.» replica Dinah. Lauren scuote il capo. Si alza e tira una manata al muro per poi scappare via, lasciando me e Dinah da sole.
«Mila, mi dispiace tantissimo.» si scusa quest'ultima, sedendosi accanto a me. Cerco di restare il più calma possibile, anche se l'ansia mi sta trascinando a sé con veemenza. Non riesco a sopportare tutto questo. Mi sento in qualche modo responsabile, forse frequentarmi sta suggestionando fortemente Lauren. Un po' lo spero, perché non voglio assolutamente che Dinah frequenti una persona pericolosa.
«Non sentirti in colpa anche per questo, ti prego.». Faccio spallucce e mi accomodo contro il muro. Dinah mi schiocca le dita davanti agli occhi, impedendo alla mia testa di imprigionarmi di nuovo.
«Quello che sta succedendo tra noi due, Mila...»
«Non riguarda me, lo so.» completo la frase, scettica. Mi porto le dita in bocca e mi mangio le unghie, in un modo quasi infantile. Dinah mi sorride e mi abbassa le mani. La fisso intensamente.
«Dovreste chiarirvi.» dichiaro, infine. Non so nemmeno dove e come io abbia trovato il coraggio per dire una cosa simile. Rasenta la banalità, ma so che è difficile sia per Dinah, sia per Lauren. Sono due ragazze testarde ed orgogliose, ma so anche quanto tengano l'una all'altra. Devono riappacificarsi, ne hanno bisogno. Io ne ho bisogno. Ho bisogno di entrambe.
«Vai da lei, DJ.» la esorto. Annuisce. Mi accarezza la testa scombinandomi tutti i capelli e si alza, andando alla ricerca di Lauren. Sospiro. Si chiariranno, ne sono sicura.

Lauren POV

Sono seduta in mezzo al giardino di Camila, la testa fra le mani. Forse sto esagerando. Dinah ha ragione, non ho dato nemmeno una possibilità a Charles. Eppure, so per certo che quel tipo non mi piace. Non posso farci niente, ho questo brutto presentimento che mi attanaglia da ieri ormai. Sono talmente immersa nei miei pensieri che nemmeno mi accorgo che Dinah mi ha raggiunta.
«Lern...» esordisce, sedendosi accanto a me. Non le rispondo. Non so bene nemmeno che dire. Cosa devo fare? Scusarmi? Probabilmente sì, ma sarei un'ipocrita bella e buona se lo facessi.
«Se non per la nostra amicizia, cerchiamo di riappacificarci per Camila.». Non ci vedo più.
«Non osare mettere Camila in mezzo a tutto questo. È un problema fra te e me. E, anche se non ci credi, è proprio perché ti sono amica che sto cercando di farti ragionare su Charles.» sbotto. Dinah sbuffa. Stringe i pugni e so che vorrebbe tirarmi uno schiaffo in questo momento. La conosco fin troppo bene.
«Potresti dargli una possibilità? Non capisco davvero cosa non ti convinca, è un bravissimo ragazzo.». È arrabbiata. Come darle torto.
«Non ne ho idea. So solo che mi sento inquieta ogni volta che mi avvicino a lui. Quando mi ha chiesto di me e Camz io ho avvertito qualcosa di strano, dell'interesse che non sarebbe dovuto esserci.»
«Stai esagerando.» commenta Dinah.
«Lo spero.». Mi giro verso la porta. Non posso evitare di pensare a Camila e a quello che ha subito. Non ci riesco. Dinah si avvicina e mi posa una mano sul braccio.
«Ascoltami, non tutti gli uomini sono dei mostri. Camila ha vissuto qualcosa di terribile, ma io sono al sicuro.»
«Scommetto che anche lei lo credeva, prima di... Dio, non voglio nemmeno pensarci.». Ho le lacrime agli occhi. Forse mi sto davvero lasciando suggestionare da ciò che è successo a Camila.
«Non potrei sopportare di saperti in pericolo.» ammetto, con un filo di voce. Dinah mi stringe a sé. Mi schiocca un bacio carico di affetto  sulla nuca.
«Non mi accadrà niente.» mi rassicura. «Però tu dagli una seconda possibilità. Venite a cena domani sera, tu e Mila.». La guardo, chiedendomi se sia impazzita.
«Ma lei...»
«Ci sto.» mi interrompe una vocina alle mie spalle. Camila ci sta raggiungendo, raggiante. È contenta del nostro chiarimento, glielo si legge in faccia.
«Sto molto meglio, ragazze. Posso provare a venire, mi farebbe piacere conoscerlo.» dichiara. Annuisco, anche se non sono per nulla convinta. Non mi piace come idea. Non voglio che si sforzi.
«Allora è fatta, grandioso!» gioisce Dinah. Sorrido. È un sorriso falso, di circostanza. Qualcosa non mi convince e questo brutto presentimento non mi molla. Spero solo che vada tutto per il meglio.

~𝑺𝒐𝒎𝒆𝒕𝒉𝒊𝒏𝒈 𝒕𝒐 𝒉𝒐𝒍𝒅 𝒐𝒏 𝒕𝒐~ 𝑪𝒂𝒎𝒓𝒆𝒏🌙☀️🖤Where stories live. Discover now