15.If These Scars Could Speak

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15.

If these scars could speak
You would hear my hell
And all the lies I use to save myself
(Citizen Soldier-If These Scars Could Speak)

Camila POV

«Sei sicura di volerlo fare?»
«Non ho scelta, Billie.» rispondo, in lacrime. Mi volto. Dietro di me Simon e il regista se la ridono. Sospiro. Sono mesi che non vedo un set. Gran tempismo Cowell, hai scelto il periodo giusto per obbligarmi a girare uno stupido spot pubblicitario. Mi schiaccio contro il petto di Billie. I vestiti di scena mi impacciano e mi fanno sentire ancora più insicura. Ho paura, non so nemmeno io di cosa.
«Mila, parlo io con Simon, è evidente che non puoi lavorare in queste condizioni.» propone la mia amica. Accanto a Billie, Dinah mi sorride. Ho chiesto anche a lei di accompagnarmi. Da quando Lauren è scappata da casa mia sono passate due settimane. Non l'ho più vista. Non è più venuta. Non ha più giocato a Monopoly con me. Non mi ha più cantato una canzone per tranquillizzarmi. E ora è qui, dall'altra parte del set, che mi guarda con i suoi occhi verdi. Vorrebbe venire da me, lo sento. Vorrebbe potermi abbracciare, vorrebbe potermi dire che va tutto bene. O, forse, è quello che desidero io.
«Okay, si gira!» annuncia il regista. Mi avvicino a lui, lentamente. Lauren fa lo stesso. Per la prima volta dopo due settimane ci ritroviamo vicine. Cerco di evitare di incrociare il suo sguardo, ma sento i suoi occhi osservarmi, scrutarmi con preoccupazione. Non sto bene, è chiaro come il sole.
«È molto semplice. Siete nel bosco e stanno camminando, quando due uomini vi aggradiscono. Combattete, ma sembrate soccombere, fino a quando Camila, colpita da uno dei nemici, nota una bottiglia. Beve e, più forte, sconfigge gli aggressori. Tutto chiaro? Ci sono domande?». Sì, io ne avrei una. Come posso girare in queste condizioni? Come posso farmi colpire? So che è finzione, ma mi sembra tutto così reale. Mi massaggio il ventre da sopra l'armatura, come se questo potesse cancellare quell'orribile cicatrice e, con essa, i ricordi di quella sera.
«Perché non posso essere io quella che viene colpita?» propone Lauren. È come se avesse letto le mie angosce e le mie paure. Sta ancora cercando di proteggermi, dopotutto.
«Perché abbiamo già deciso così.» risponde lui, con un cipiglio piuttosto antipatico.
«Ti prego. Non costringerla a farlo.». Sono dietro di lei e riesco a sentire tutta la loro conversazione. Comincio a tremare. Non ora, accidenti, non ora. Billie e Dinah mi raggiungono.
«Respira, Mila.» mi sussurra Dinah. Riesco relativamente a calmarmi e mi metto al mio posto, accanto a Lauren. Lei mi guarda per sincerarsi che vada tutto bene. E come potrebbe?
«Camz, so che l'ho combinata grossa e che non mi perdonerai mai, ma posso parlare con Simon e...». Le faccio segno di tacere.
Non sono realmente arrabbiata con lei. Non più di quanto non lo siano Billie e Lauren, almeno.
«Ciak! Azione!» annuncia il regista, riportandoci con i piedi per terra. Cominciamo a correre, come da copione. Mi sento le gambe molli, ma cerco di reprimere tutta l'ansia che sta emergendo a poco a poco. Non so se riuscirò a tenerla a bada ancora a lungo. Probabilmente no.
«Buono, ragazze.» si complimenta lui. Lauren non distoglie lo sguardo da me nemmeno per un istante. Decido di non darci peso e mi dirigo verso Dinah e Billie.
«Come stai?» chiede quest'ultima. Faccio spallucce.
«Per qualsiasi cosa, noi siamo qui.» mi rassicura Dinah. Lo so bene e non possono immaginare quanto mi senta in colpa per questo. Non ora, Mila. Non è il momento per certi pensieri.
«Cabello, giriamo la scena dello scontro, muoviti!» mi richiama il regista. Annuisco mogia e lo raggiungo. Lauren è già in posizione. Davanti a noi, due energumeni con una lancia sono pronti a colpire. Ho paura di questa scena, la temo con tutta me stessa.
«Camz, sei sicura?» domanda Lauren sottovoce. Le lacrime appannano i miei occhi. Mi volto verso Simon e le ricaccio indietro. Ho forse scelta? Ho firmato dei contratti, non posso tirarmi fuori.
«Azione!» esclama il regista e io non ci capisco più nulla. Vedo solo l'energumeno venirmi addosso e appoggiare la lancia sul mio ventre. Cado per terra a quel contatto, ma non come da copione. Non ho nemmeno la forza per strisciare via. Non sono nemmeno degna di stare fra i vermi. Mi rannicchio e scoppio a piangere. Non odo nulla, non vedo nulla. Il mondo gira attorno a me, ovattato. Sento solo le sue mani su di me e la cicatrice bruciare come non mai. Urlo, con quanto fiato ho in gola, le mani davanti al mio viso, come se potessero difendermi dall'oscurità che mi sta avvolgendo. Sono sull'orlo dell'abisso e non ci sono più appigli. Nemmeno li voglio scoprire. Lasciatemi cadere, lasciatemi affondare. Non illudetemi oltre, la salvezza non esiste, non per me.

~𝑺𝒐𝒎𝒆𝒕𝒉𝒊𝒏𝒈 𝒕𝒐 𝒉𝒐𝒍𝒅 𝒐𝒏 𝒕𝒐~ 𝑪𝒂𝒎𝒓𝒆𝒏🌙☀️🖤Where stories live. Discover now