-Quest'uomo ti sta infastidendo, tesoro?- domanda Finn prendendomi il mento tra le dita e alzandomi il viso fino a guardarlo, lo vedo rivolgere un'occhiata minacciosa all'ubriaco alle mie spalle che si limita a balbettare qualcosa prima di scomparire tra la folla.

-Come si chiama tuo fratello?- domanda John dietro di lui mentre fa cenno a qualcuno di raggiungerci. I miei occhi vagano da lui, a Finn, allo sconosciuto dalla pelle mulatta che ci ha appena raggiunti mentre ingoio a fatica e cerco di fermare le ginocchia che tremano. Finn, che tiene ancora le dita sul mio viso, mi rivolge un sorriso gentile e mi convinco a fidarmi

-Henry, signore, Henry Brown- balbetto nervosamente, John si china per dire qualcosa all'orecchio del ragazzo appena arrivato che annuisce e scompare di nuovo tra le persone, poi si gira verso di noi e mi sorride

-Isaiah ti porterà tuo fratello tra qualche minuto. Finn ti terrà compagnia nel frattempo- spiega autoritario, io annuisco con la testa senza riuscire a dire una parola prima di vederlo andare via dopo aver lanciato un'occhiata a Finn.

-Vuoi bere qualcosa?- domanda il minore degli Shelby alzando una mano verso l'uomo al bancone che si avvicina con una bottiglia tra le mani, io scuoto la testa

-no, grazie signore- rispondo stringendomi nelle spalle per evitare di sbattere di nuovo contro qualche altro ubriaco. Con lo sguardo cerco ancora mio fratello ma con scarsi risultati.

-Puoi stare tranquilla, il mio amico si occuperà di tuo fratello e con me al tuo fianco nessuno ti darà fastidio- risponde alla mia domanda mentale, torno a guardarlo senza trattenere la risata divertita.

-Lo so, nessuno osa infastidire uno Shelby- rispondo e forse il tono mi esce più ironico di quanto dovrebbe. Per un attimo ho paura che Finn si sia offeso e possa fare qualcosa, ma poi lo vedo sorridere e prendere un sorso di whiskey guardandomi negli occhi

-ti piacerebbe essere una Shelby?- domanda mentre il suo sguardo scivola lungo tutta la mia figura. Mi muovo sullo sgabello a disagio, le guance a fuoco. Quando provo a rispondere qualcosa, però, Isaiah torna verso di noi e si china a dire qualcosa all'orecchio di Finn che annuisce storcendo il naso. Isaiah si allontana in silenzio.

-Tuo fratello è andato via- annuncia Finn, senza nascondere l'irritazione. Forse crede che vorrò essere riaccompagnata a casa perché ho paura, pensa che sia un peso di cui deve liberarsi. Beh, si sbaglia.

-Ah, bene... allora credo che sia ora che vada anche io- mormoro alzandomi dallo sgabello pronta per scappare via, Finn tuttavia mi prende un polso e mi riavvicina a sé

-tuo fratello è stato così incosciente da lasciare una bellissima ragazza da sola di notte, io non farò lo stesso- commenta solamente prima di scortarmi verso l'uscita. Prende il suo cappotto e me lo appoggia sulle spalle non appena usciamo e mi ritrovo a ringraziarlo. Dentro si moriva di caldo, ma fuori si gela.

Per un po' camminiamo in silenzio, io guardo le stelle, o almeno quelle che si vedono, lui invece tiene le mani nelle tasche dei pantaloni e guarda per terra.

-Cosa ci facevate tu e tuo fratello in giro a quest'ora?- domanda Finn dal nulla, mi giro a guardarlo. Sentire la sua voce senza le urla e le risate degli altri clienti del Garrison mi fa strano.

-Eravamo di ritorno da un matrimonio, mio fratello ha voluto fermarsi perché tutte le birre bevute in giornata non gli bastavano e ne voleva ancora, signore- spiego brevemente, Finn accenna un sorriso divertito lanciandomi un'occhiata.

-Basta con questo signore, abbiamo la stessa età. Chiamami Finn- dice tranquillo e io annuisco abbassando il viso con le guance a fuoco.

-Va bene- mormoro imbarazzata, lui allunga una mano e sposta una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.

-Tu come ti chiami? Posso saperlo?- domanda fermandosi, mi fermo anche io rendendomi conto che siamo proprio fuori casa mia. Finn avanza facendo indietreggiare me fino a quando non mi ritrovo con le spalle al muro.

-il mio nome è (Y/N)- riesco a sussurrare senza distogliere gli occhi dai suoi, lui ripete il mio nome come se lo stesse assaporando e giuro che non ho mai amato sentirmi nominare come in questo momento. Finn sporge il viso in avanti fino a far sfiorare i nostri nasi e trattengo il fiato. Sta per baciarmi?

La porta si spalanca e vedo mio fratello fare capolino, lo sguardo infuriato.

-(Y/N) ti ho aspettata come un idiota fuori dal Garrison, dove eri finita?! Ero molto preoccupato- esclama avanzando, non credo abbia riconosciuto Finn perché non si comporterebbe mai così davanti ad uno Shleby.

-Vuoi dire dopo che ti ho aspettato per un'eternità mentre mi congelavo di freddo? Sono entrata a cercarti ma a quanto pare mentre io venivo assalita da un ubriaco tu te ne stavi tornando a casa caro fratello. Mi dispiace averti fatto preoccupare, forse la prossima volta ci penserai due volte prima di abbandonarmi fuori un locale come una stupida- esclamo a tono e la cosa che mi preoccupa di più è che Finn debba assistere a questa scena così imbarazzante.

Mio fratello apre bocca per rispondere ma il giovane Shelby mi affianca facendosi notare

-Tua sorella è troppo bella per essere lasciata alla mercé di qualsiasi uomo ubriaco, la prossima volta sarebbe meglio se tu non la lasciassi sola e al freddo- la sua voce è calma e fredda al tempo stesso, inquietante come il suo sguardo. Tiene le spalle dritte e sembra totalmente diverso da pochi attimi fa.

-E tu chi saresti scusami?- minaccia mio fratello gonfiando il petto, trattengo il fiato preoccupata e guardo Finn pregando che non si arrabbi. Lui però tira le labbra in un sorriso che non coinvolge gli occhi

-Finn Shelby- si limita a rispondere, vedo mio fratello sgranare gli occhi mentre realizza il tutto, sgonfia il petto e si rimpicciolisce mentre mormora qualcosa che somiglia a delle scuse.

-Henry permettimi di salutare Finn e ringraziarlo per avermi riaccompagnata, ci vediamo dentro tra qualche attimo- mormoro per interrompere la scena ridicola. Henry muove la testa su e giù e scompare dietro la porta. Torno a guardare Finn

-scusalo per... mio fratello è così, un totale idiota ma non è cattivo- inizio mentre sfilo il cappotto, Finn però mi ferma immediatamente

-non toglierlo, potresti prendere freddo. Me lo riporterai- spiega in risposta al mio sguardo confuso, io annuisco non riuscendo a trattenere un sorriso

-va bene, te lo riporterò allora. Grazie, per il cappotto, per avermi difesa da quell'uomo e per... avermi riaccompagnata- balbetto stringendomi nella stoffa calda, Finn sorride sporgendosi per baciarmi. Sento gli occhi di mio fratello sulla mia schiena dalla finestra, così mi sbrigo a spostarmi e baciare frettolosamente la guancia del giovane Shelby che mi guarda divertito.

-A presto Finn Shelby, buona notte- sussurro indietreggiando mentre gli sorrido, lui rimane a guardarmi finché non scompaio dietro la porta e mi sbrigo a correre alla finestra per vederlo girarsi e tornare verso il locale. Senza rendermene conto sporgo il naso verso il cappotto per odorarne il profumo e, senza perdere il sorriso mi rinchiudo in camera ignorando mio fratello.

ImmaginaWhere stories live. Discover now