La prima cosa che noto è il suo profumo. È floreale, intenso. Troppo forte. Mi fa venire voglia di starnutire e allo stesso tempo di avvicinarmi a lui.

La seconda cosa che noto è che non siamo mai stati così vicini. Persino in corridoio, ieri, Harry manteneva una certa distanza.

Cerco di spostare la sedia più lontano possibile, ma il metallo fa un rumore assordante contro al pavimento. Oggi deve essere la mia giornata fortunata.

Harry alza gli occhi al rumore, guardandomi con un'espressione vacua. Da vicino, la sua pelle è lucida, i suoi occhi verde acqua.

Non penso voglia rivolgermi la parola, ma evidentemente mi sbaglio. Mentre sto ancora cercando di riprendermi dalla figuraccia con la sedia lui, invece, mi parla.

"Non l'hai rimossa."

Sta di nuovo guardando la mia spilla. È ossessionato.

"No che non l'ho rimossa", dico, testardo.

Harry fa una smorfia con la bocca. "Peggio per te."

"È una minaccia?" chiedo, scaldandomi in fretta. Ho notato che ha la capacità di farmi arrabbiare in pochissimi istanti.

Lui incrocia le braccia al petto, tipica mossa di difesa. Si allontana anche leggermente da me. "No, è un consiglio."

Mi rendo conto che non riuscirò mai a spuntarla, quindi sospiro e lascio cadere il discorso. "Va bene, Harry."

Al suono del suo nome, Harry spalanca gli occhi. "Zayn parla un po' troppo."

"Ah, meno del mio amico Niall di sicuro."

Questo, almeno, lo fa sorridere. Le sue braccia tornano ad appoggiarsi sul banco, ai lati del quaderno. Il sorriso sparisce nel giro di qualche secondo, ma la postura del suo corpo rimane rilassata.

"Non so il tuo nome. Mi sembra scorretto."

Adesso si mette a parlare di scorretto. "Anche obbligare qualcuno a togliere una spilla è scorretto."

Harry fa il broncio. Letteralmente. C'è qualcuno capace di resistergli? Se la risposta è sì, come si fa? Ho bisogno di un manuale.

"Louis", cedo dopo qualche secondo.

"Francese", commenta subito. Poi, quasi di malavoglia, aggiunge: "Mi manca la Francia."

"Ci sei stato?"

"Parecchie volte", dice vagamente, senza guardarmi. "I tuoi genitori hanno buon gusto. È un nome elegante."

Sempre meglio di Harry, ma questo evito di dirlo ad alta voce.

"Anche una delle mie sorelle ha un nome francese", dico senza rendermene conto. Non parlo mai volontariamente della mia famiglia, da dove è uscita questa frase?

Harry non risponde, ma torna a guardarmi. Restiamo in silenzio, circondati dalla voce monotona del professore in sottofondo e dal rumore dei compagni che parlano tra loro e scrivono.

Non ho preso neanche una frase di appunti, non so nemmeno quale argomento stiamo affrontando.

"Che corso fai?" mi ritrovo a chiedere.

Harry abbassa lo sguardo sulla mia bocca mentre parlo, forse in modo involontario. Mi fa comunque venire la pelle d'oca. "Filosofia."

"E non prendi appunti?" dico, da stupido. Perché divento un burattino senza fili in presenza di questo ragazzo? Sono sicuro non sia una cosa sana.

Harry fa un mezzo sorriso. Una sola fossetta compare sulla sua guancia. "Conosco bene questo argomento."

Annuisco, non sapendo più che dire.

Dietro di lui, tramite la finestra, vedo che ha iniziato a piovere. Fantastico. Non ho nè l'ombrello, nè una maglia con il cappuccio. E sono a piedi.

Di nuovo, Harry mi sorprende e continua il discorso.

"Tu cosa studi?"

"Psicologia."

Dopo due giorni di maltrattamenti verbali da parte di Niall, mi aspetto che Harry scoppi a ridere. Invece, lui annuisce. "Ha senso."

Più che di un manuale, avrei bisogno di un libretto delle soluzioni per decifrare le frasi di questo essere. "Ha senso?" chiedo.

Harry si stringe nelle spalle, tornando a guardare il professore. Con la mano destra solleva la penna e si sporge verso il quaderno.

"Ha senso", conferma, poi inizia a scrivere.

La sua scrittura è elegante, ma gli appunti sono presi in modo disordinato. Distolgo lo sguardo prima di sembrare un guardone.

Da quell'ultima frase criptica, comunque, non mi rivolge più la parola fino alla fine dell'ora, quando mi fa un gesto con la mano e un piccolo sorriso prima di sparire fuori dalla porta.

Vorrei dire che non penso a cosa mi ha detto per il resto della giornata, però sarebbe una bugia. Se non altro, la pioggia mi lascia tornare a casa asciutto prima di ricominciare a cadere.

La conto come una piccola, prima vittoria in una pessima giornata.

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A/N: ciao fiorellini, da qua in poi i nostri eroi parleranno sempre di più quindi yay? essendo una long devo partire da qualche parte e mi rendo conto possa sembrare molto twilight e poco altro, però non sarà così. almeno non è quella l'idea

anyway spero vi piaccia, love you
C

Warm Blood || [larry]Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin