☕︎︎𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 𝑡𝑟𝑒𝑛𝑡𝑎𝑑𝑢𝑒𝑠𝑖𝑚𝑜

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Il giorno successivo siamo partiti per andare a riprendere Katsuki e fortunatamente riuscivo a camminare un po' meglio. Eravamo in un furgone abbastanza grande e dentro oltre a me e Kirishima c'erano anche altri due eroi, Kaminari se non mi sbaglio si chiamasse, uno degli amici di Katsuki e Mina.

A quanto pare il posto dove avevano tenuto Katsuki era abbastanza lontano siccome eravamo in viaggio da circa due o tre ore quasi, ero così in ansia...

Dopo un'altra ora eravamo finalmente arrivati. Ci trovavamo in un bosco molto grande e fitto e ci siamo dovuti addentrare e con il mio problema alle gambe mi hanno dovuta portare in spalla per evitare di cadere a causa del terreno di quel posto.

Arrivammo in una specie di spiazzo dove c'era un bunker sotterraneo con una grande botola per entrare.

Mi poggiarono a terra e ci avvicinammo all'entrata, per poi aprire quella botola ed entrare.

All'interno era esageratamente buio e c'erano solo un paio di lampadine ma che facevano luce poco e niente.

Incontrammo poi l'eroe che era rimasto con Katsuki.

<<Vieni da questa parte>> ci dice portandoci in un'altra stanza.

Davanti a me lo vidi seduto con la schiena attaccata al muro e qualche ferita sul corpo.
Notai subito le sue mani e i suoi piedi legati con quelle manette speciali che non gli permettevano di muoversi.

Senza pensarci due volte scattai e corsi verso di lui, per poi perdere l'equilibrio e cadergli sopra, abbracciandolo e portando le braccia dietro il suo collo e il viso poggiato sulla sua spalla.

<<[t/n]...>> mormora lui
Mi staccai dall'abbraccio e gli misi entrambi le mani sul viso <<Mi sei mancato..>>

<<Anche - anche tu, mi dispiace, è stata colpa mia se-se tutto questo è successo>> io sospirai ed esitai un attimo prima di rispondergli, ma poi continuai <<Voglio solo sapere se tu stai bene e...e se quei messaggi con quella erano veramente ciò che penso>>

<<No assolutamente no, ti giuro che era lei che continuava a scrivermi, io mi limitavo solo a risponderle di lasciarmi perdere.
E poi sto bene...grazie che sei qui>>

Lo guardai dolcemente <<Non ti devi dare la colpa per tutto questo, sono io che sono arrivata ad una conclusione affrettata senza lasciarti spiegare.>>

<<Ehm scusate??Dovremmo liberarlo ora>> ci girammo sentendo la voce di Kirishima che era rimasto li a guardare tutta la scena e ad ascoltare la nostra conversazione.

<<Oh si giusto>> mi alzai lentamente cercando di trovare l'equilibrio. Mi feci dare dal rosso la boccetta di quel liquido e ne versai poco a poco sulle manette.

In non molto il materiale metallico si sciolse e fortunatamente come previsto non danneggiò anche la pelle di Katsuki.

Lo aiutai ad alzarsi <<V-vi ringrazio>> disse evitando il nostro sguardo e con un lieve rossore sulle guance, gli sorrisi <<Non devi! Non ti avremmo mai lasciato non è vero?>> dice il rosso rivolgendosi poi a me <<Esattamente>>

Lo feci camminare con un braccio sopra alle mie spalle per aiutarlo a muoversi siccome le sue caviglie erano un po' indolenzite.

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Dopo quattro giorni eravamo finalmente tornati alla normalità ed io ero tornata a camminare tranquillamente e senza troppi problemi.

Avevo passato queste giornate da lui per stare un po' insieme prima di tornare a lavoro, non ci siamo visti per troppo tempo e in un certo senso era cambiato, forse in meglio.

Diciamo che era diventato leggermente più dolce e carino e non è da lui.

Infatti dopo essermi svegliata, alzata dal letto e lavata il viso, sono andata in cucina per cercare Katsuki che non era al mio fianco nel materasso e lo avevo trovato preparare la colazione.

<<Buongiorno! Oggi hai deciso di preparare la colazione eh? Lo faccio sempre io>> lui si girò e mi raggiunse dandomi il buongiorno e un casto bacio sulle labbra.

<<Mi andava, tutto qui>>

Ci mettemmo al tavolo ed iniziammo a mangiare.

<<Ti piace?>> mi chiese lui guardandomi prendere un boccone dell'omelette, aveva cucinato una colazione all'inglese e io l'adoravo <<Buonissimo, ti sei superato, non pensavo sapessi anche cucinare>>

<<Io so fare tutto>> affermò con un'aria superiore e mi scappò una piccola risata, mentre lui rimase a guardarmi <<Che-che c'è?>>

<<uh niente...senti uhmm...ti va se andiamo a cena fuori domani? Dovevamo ma alla fine non lo abbiamo più fatto dopo ciò che è successo...>>

<<Si certo, penso sia perfetto>>
<<Bene>>

Quel giorno non avevamo niente di particolare da fare <<Guardiamo un film?>>gli chiesi io e lui si voltò verso di me dopo aver messo a lavare le cose sporche della colazione.

<<Ora?>>
<<Si>>

Lui ci pensò per qualche secondo ma poi rispose <<Mh ok, che vuoi vedere?>>

<<È uguale, tutto quello che vuoi>> gli risposi. Lui fece un ghigno e alzò un sopracciglio <<Non credo che tu voglia vedere un film poliziesco, thriller e ne tantomeno sugli eroi>>
incrociò le braccia e aspettò una mia risposta.

<<Non è vero a me piacciono>> gli risposi

Alla fine vedemmo un film horror che a me piacciono particolarmente. Chiudemmo le serrande delle finestre per lasciare la stanza buia.

Ci sedemmo sul divano e poco dopo lui si stese, mettendo la sua testa sulle mie gambe, non lo aveva mai fatto prima d'ora ma era bellissimo.

Decisi così di passargli la mano tra i capelli anche per farlo rilassare un pochetto dopo tutto ciò che ci è successo. Purtroppo tra uno spavento e l'altro non penso si era molto rilassato.

<<Cos'è ti ha fatto paura?>>

<<Assolutamente no, non mi spavento per cose simili>>

<<Si certo come se durante tutto il film non hai urlato come una femminuccia>> lui mi guardò male subito dopo la mia affermazione

<<Che cazzo hai detto??>> feci finta di avere paura ma lui mi buttò sul divano di schiena ed iniziò a farmi il solletico sui fianchi.

Iniziai a ridere senza fermarmi e fece così anche lui. Poi si fermò e mi guardò negli occhi mentre io stavo riprendendo aria.

<<Ti amo>> disse all'improvviso e io avvampai.

<<N-non dire q-queste cose senza avvertirmi>>

<<Ma è la verità>>

<<T-ti amo anche io>>

𝗔𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁♡︎| Pʀᴏ ʜᴇʀᴏ Bᴀᴋᴜɢᴏᴜ x RᴇᴀᴅᴇʀUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum